![]() Da "Umanità Nova" n.9 del 14 marzo 1999 cronacAnarchicaGenova: Conferenza di Achille Lodovisi sul commercio delle armi Una iniziativa pienamente riuscita malgrado... Una settantina di persone ha affollato il salone di Piazza Embriaci, sede della Biblioteca Ferrer, in occasione della conferenza (da questa indetta in collaborazione con l'Archivio Storico e Centro di Documentazione "Mauro Guatelli") tenuta da Achille Lodovisi (esperto delle questioni inerenti l'industria bellica) sul commercio e traffico d'armi di cui l'Italia vanta un triste primato. La conferenza è stata molto interessante e documentata al di là di ogni aspettativa. Mi è impossibile riassumerne i contenuti (dalla registrazione effettuata sarà possibile trarre comunque materiale per un futuro articolo) se non per sommi capi: la portata della produzione bellica italiana, i paesi acquirenti, i rapporti con la Turchia, la modernizzazione dell'esercito turco, la vendita della Piaggio, per approdare infine, sulla sollecitazione di domande del pubblico, alla questione curda e al caso Ocalan. Una iniziativa pienamente riuscita malgrado i nostri timori della vigilia dovuti al provincialismo della sinistra antagonista cittadina, dedita spesso ai propri riti solitari di parrocchietta in cui l'iniziativa altrui è vista, in primo luogo, come indebita concorrenza e poi valutata - quando raramente accade - per i contenuti della proposta. Questa volta così non è stato e non possiamo che rallegrarcene. Una iniziativa pienamente riuscita malgrado le nefandezze de Il Manifesto che - dopo aver ancora una volta ignorato i nostri comunicati stampa, ma siccome è la decima volta che accade ci siamo abituati e in un certo senso ci onora - ha ignorato completamente la conferenza riportando solo alcuni brani delle dichiarazioni di Lodovisi nella conferenza stampa di sabato mattina, come ha omesso di elencare il Coordinamento Anarchico Genovese e il Gruppo "E. Grassini" della FAI tra gli organizzatori e i partecipanti del corteo di sabato pomeriggio. Non volendo alimentare polemiche dirette mi sono rivolto al compagno polemista Guglielmo del Surrey, di passaggio da Genova, chiedendogli un lapidario giudizio, che di seguito riporto: "Il Manifesto: - Famigerato gruppo di cabarettisti che, nella migliore tradizione dell'avanspettacolo dell'immediato dopoguerra, provoca risate solo quando cerca di essere serio. Al grido "Ma dove vai se la banana non ce l'hai" da anni si aggirano nei teatrini dell'intellighenzia ex-pciista e post-stalinista cicalando di masse popolari, di governo delle sinistre sotto lo sguardo compiaciuto del d'alemino di turno. Pubblicano quotidianamente un foglio che si autoproclama voce della sinistra (scrivendoci però solo quello che piace a loro) e che molti compagni ancora comprano per abitudine, senza sapere più perché. Piangono in continuazione per il deficit del giornale, elemosinando un paio di miliardini per poter continuare ad allietarci con i loro calembour insensati. Un dubbio solo ci opprime: questi novelli De Rege sono comici disonesti o spalle cretine?" Grazie Guglielmo, un po' duro come al solito, ma efficace. Pedrito
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