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Da "Umanità Nova" n.10 del 21 marzo 1999

Senza frontiere. Brevi dal mondo

Afghanistan - centinaia di arresti ed esecuzioni

Secondo un rapporto di Amnesty International, sono oltre 200 gli intellettuali e capi di comunità, prevalentemente di etnia pashtu, arrestati e sistematicamente sottoposti a tortura. Oltre una dozzina di loro è stata uccisa mentre si trovava in detenzione. Vi sono anche bambini tenuti in ostaggio al posto dei loro padri sfuggiti all'arresto. Il rapporto è costituito da interviste ad ex-detenuti e ad altre persone in possesso di una conoscenza personale dettagliata delle modalità di arresti e omicidi.

Ecuador - sciopero generale

Sciopero generale in Ecuador promosso dal Fronte Unitario dei Lavoratori, dalla Confederazione dei Nazionalisti Indigeni dell'Ecuador e dai sindacati dei settori petrolifero e elettrico. Intanto, il governo di Quito si appresta ad annunciare le nuove misure con cui tenterà di salvare il Paese dalla più grave crisi economica degli ultimi cinquant'anni. Mentre nella capitale si sono registrati scontri tra polizia e manifestanti, in altre provincie alcuni rappresentanti delle comunità indios hanno bloccato le strade impedendo il normale flusso della circolazione. Dure le parole del Ministro degli Interni, Vladimiro Alvarez, che il 10/3 ha proclamato lo stato di emergenza per tutto il territorio nazionale.

Sindrome della guerra del golfo: Per rompere il muro del silenzio

Il 12 marzo ha fatto la sua apparizione a Praga un libro scritto da un giornalista che si basa sulle informazioni fornitegli da un alto graduato del contingente cecoslovacco presente durante la guerra del Golfo. Secondo questi, il 19 gennaio 1991, dai rilievi effettuati, risultava che nell'aria vi era una concentrazione di gas tossici. Prontamente avvertito, il comando americano, nella persona del generale Schwarzkopf, non ne tenne in nessun conto. A questo sarebbero dovute le migliaia di tumori e malformazioni alla nascita che ora si stanno verificando fra gli ex combattenti della guerra del Golfo e che l'apparato si ostina a negare.
Sui prossimi numeri di U.N. esamineremo altre fonti riguardo a questo fenomeno. Per ora ci basti sottolineare che si annuncia opera ciclopica abbattere la cappa di cristallo che avvolge tutto questo aspetto: il militarismo internazionale e i suoi reggicoda nei media rifiutano ostinatamente di cedere il passo all'informazione e alla verità. (v. anche U.N. 5 del 14/2/99).



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