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Da "Umanità Nova" n.10 del 21 marzo 1999
la posta di zio Ciro
Impagabile Zio Ciro,
mi è capitato di leggere una citazione situazionista che più o
meno recita "Io sono nel mio nemico e il mio nemico è in me"; si
riferisce forse al progetto di legge sulla "donazione" degli organi?
Non credo infatti che, oltre a mettere in discussione la predazione degli
organi per il rischio di essere vivisezionati da qualche barone Frankestein,
dovremmo affrontare - come antiautoritari - anche l'aspetto più
individuale di una scelta, più o meno libera, come quella della
"donazione"?
La questione mi si è riaffacciata alla mente in questi giorni, sentendo
la notizia della morte di quel fascista di Giuseppe Tatarella, in attesa di
trapianto di fegato.
La sola lontana possibilità che il mio fegato possa finire - come pezzo
di ricambio - nel corpo di un simile individuo mi causa una crisi di rigetto.
Se proprio una o uno è così buonista da voler regalare il proprio
cadavere a qualcuno, non dovrebbe esser possibile decidere a chi o, quantomeno,
poter stabilire delle clausole preventive?
Non credi che, dentro a questa storia della "donazione", ci sia - oltre a
precisi interessi - anche una logica di "spersonalizzazione" attraverso cui il
potere ci vuole tutti livellare, privandoci di identità, appartenenza di
classe, opinioni e sentimenti?
Sono confusa.
Lisa dagli occhi blu
(Venezia)
Dolcissima Lisa,
sostieni di esser confusa. Non dirlo a me, che da quando questo spettro si
aggira per le case a colpi di spot pubblicitari (il paragone della vita ad un
fiammifero che si "consuma" lentamente sino a permettere di far "consumare" un
altro fiammifero/vita, mi fa rabbrividire), ho iniziato a bere e non smetto
più.
Si, la mia vita è cambiata, e anche il mio fegato. Per i polmoni non
ho problemi: sono marci di suo; il resto - come si suol dire - sono frattaglie.
La mia compagna (da non crederci: ho una compagna!) continua a ripetermi che
sono conciato da buttar via... e meno male...almeno eviterò di andare in
Francia per sottopormi ad una trasfusione di sangue infetto.
Li voglio vedere, li voglio. "Vediamo cos'è rimasto di
buono....mhmm....chiudi ch'è meglio...niente da togliere, l'è
tutta robaccia!"
E poi uno dice che della vita non sa che farsene! Già, la vita.
Sembra ormai soltanto una questione di resistenza, efficienza, efficacia.
Grazie alla scienza medica, poi, si vive più a lungo. Mai meglio, e
neppure in modo migliore.
No grazie!
Ma la solidarietà? Quando uno è morto è morto! E poi,
poter dar la vita a qualcuno...oppure ricevere da qualcuno la vita...
Belle parole, bei sentimenti, belle speranze... Del resto, quando uno
è morto... morto un cazzo!
Glielo spieghi tu al mio fegato, ai miei reni, alle mie cornee, che
poiché il cervello é morto, pure loro son morti per il mio corpo,
ma non per la medicina?
Egoista! che te ne fai degli organi senza cervello che funzioni?
Giusto. Ma, allora, perché Tatarella ci ha messo così
tanto???
Sono conf hic uso,
Zio hic Ciro hic
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