unlogopiccolo

Da "Umanità Nova" n.11 del 28 marzo 1999

Inform@zione

Milano: info caffè - bio shop

Elicriso (via Vigevano 2/A a Milano, tel 02 58111925) è il nome che la neonata associazione culturale si è dato. Lo scopo dell'associazione è il riavvicinamento dell'uomo alla terra all'interno di una pratica autogestionaria e antigerarchica.

Attraverso l'incontro e l'organizzazione di diversi piccoli produttori con gruppi d'acquisto in città; si sta formando una rete di scambio - vendita di prodotti esterni alle logiche mercantili, derivati dal lavoro di contadini liberi e non asserviti al sistema, una rete che contribuisca anche a costruire rapporti tra gli individui o a stringere i rapporti già esistenti nell'intento di scambiarsi saperi, informazioni ospitalità.

La nostra partecipazione alla Fiera dell'Autogestione, svoltasi dal 3 al 6 settembre 1998 a San Martino in Rio (Reggio Emilia), il successivo incontro tenutosi il 17 gennaio ad Avalon (che ha visto la partecipazione di almeno 200 persone), dimostrano evidentemente, la presenza di questo piccolo popolo contadino che con caparbietà ha deciso di continuare ad abitare la terra con rispetto ed amore.

Il C.I.R corposo bollettino di Corrispondenze ed Informazioni Rurali può e deve essere uno strumento utile per riconoscersi e collegarsi. Ricordiamo che Elicriso non è solo un piccolo negozio di prodotti naturali equo e solidale ma anche una grande libreria di movimento, un luogo in cui trovare accesso ad internet, la caffetteria, le medicine naturali ecc., ma soprattutto possibilità di autorganizzarsi e autogestire la propria esistenza.

Il nome dialettale di Elicriso in Liguria è Sempiterno, in Piemonte Semprevivo, lo prendiamo come augurio!

Elicriso

Napoli: un autodromo tra via Caracciolo e Villa Comunale?

Riportiamo alcuni stralci di un'interessante corrispondenza giuntaci da Napoli: "Annunciato enfaticamente dagli organi di informazione, sostenuto con fervore dalla giunta comunale, voluto dall'ACI da Ferrari e Alfa, da Fiat e da Renault, si sta per abbattere sullo storico lungomare di via Caracciolo, attiguo alla villa Comunale di Napoli, un super appuntamento automobilistico deciso dalla Commissione Sportiva automobilistica. Dal 2 al 5 aprile 228 auto da corsa, sei categorie impegnate nei campionati italiani: il Superturismo con vetture da 300 cavalli, la Saxo cup, il Challenge Ferrari, il Trofeo Alfa Romeo GRV 3000, i trofeo Volkswagen Lupo e la Renault cup; "contorno" di esibizioni con vetture di formula 1 e del campionato mondiale di rally. Impiegati 1352 addetti; tribune per ventimila posti. (...)

Ciò che stampa, lobby dell'automobile e sindaco e giunta sembrano non capire è il rischioso condominio tra Villa Comunale/lungomare e automobilismo.

Il circuito (sic) di 1750 metri ("protetto" da barriere del costo di un miliardo e mezzo, un'offesa alla capitale della disoccupazione e dell'emarginazione) presenta un forte rischio sicurezza: via Caracciolo ha una larghezza esigua per trasformarsi in due rettilinei della pista automobilistica; i tratti in curva ai due estremi del "circuito" sono brevi nonché di contenuta larghezza.

A parte gli ingenti danni al fondo stradale che con ogni probabilità dovrà essere rifatto (con i soldi di chi? Entro quanto tempo?) dopo 25 ore di gare e altrettante prove, ciò che forse si dimentica è che il centro storico di napoli è patrimonio non della Renault o della Fiat, ma dell'umanità ed è posto sotto la tutela dell'Unesco. Via Carcciolo e Villa Comunale sono all'interno del perimetro del centro storico : basta questo a renderle incompatibili con l'automobilismo. (...)

Giunta e stampa, autorità sportive e aziende automobilistiche affermano che questa kermesse sarbbe una suggestiva alternativa ai beni culturali per promuovere Napoli come città capace di attrarre pubblico, televisioni e clienti per alberghi e ristoranti.

Ma a che prezzo ciò avverrebbe?

Proprio in questi mesi la Villa Comunale è oggetto (costo 6 miliardi) di un intervento di rimboschimento: decine di giovani alberi e di piantine neonate sono state messe a dimora e le essenze più vetuste sono state potate: in che modo la Villa, le sue piante vecchie e nuove, saranno tutelate dal maleodorante bombardamento dei bolidi?

L'immagine che ricorre sui giornali è quella del circuito di Montecarlo. Ma Napoli non è ... un principato; la sua storia, il patrimonio culturale, monumentale e paesaggistico ne segnano l'identità civica e la stessa vocazione turistica e sportiva.

La concezione che la città sia una merce da vendere comunque e a chiunque, oltre che oltraggiare il vissuto attuale della comunità locale (alcuni valori non sono monetizzabili) ne offende la dignità. Napoli non ha bisogno di imitare le attrattive (spesso artificiali) di siti alla moda. Anzi, inseguendo miti e modelli, finirebbe per snaturare i suoi connotati: proprio quelli che la rendono appetibile, anche ai turisti.

Via Carcciolo, la sua Villa, non hanno la vocazione di circuito automobilistico, nemmeno turisticamente parlando: La Villa è una dei pochi polmoni verdi al centro della città ed è essa stessa monumento nazionale. (...)"

Francesco Ruotolo



Contenuti UNa storia in edicola archivio comunicati a-links


Redazione: fat@inrete.it Web: uenne@ecn.org