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Da "Umanità Nova" n.14 del 25 aprile 1999

Contro la guerra. Crescono le iniziative

Saluzzo: performance di strada contro la guerra

Si è svolta sabato 10 aprile scorso nell'isola pedonale di via Silvio Pellico una performance di strada promossa dal Collettivo "Bartolomeo Vanzetti" per sensibilizzare l'opinione pubblica contro la guerra nel Kosovo.
Verso le 18,30 ora in cui i portici sono stracolmi di gente per il consueto rito del sabato pomeriggio, giocolieri, mangiafuoco, trampolieri e percussionisti, hanno pacificamente invaso la via innalzando un grande striscione con la scritta: "Ogni forma di potere genera violenza - No alla guerra!". L'esibizione ha avuto luogo di fronte ad un folto pubblico di curiosi e di pacifisti saluzzesi.
Sono stati distribuiti circa 300 volantini in cui si legge:
"Tutte le guerre contro di noi, noi contro tutte le guerre!
Kosovo: 10 anni di indifferenza, pochi giorni per scatenare una guerra terribile!!!
Prima dei bombardamenti della NATO erano stati costretti a lasciare le proprie case circa 500.000 kosovari; dopo 10 giorni di guerra sono state sistematicamente deportate all'incirca 450.000 persone: è una giusta soluzione? I bombardamenti a cosa stanno servendo?
Chi in questi anni ha sostenuto la lotta nonviolenta del popolo kosovaro? Chi ha parlato dei 250 pacifisti andati a Pristina nel dicembre del 1998 e di tutti i progetti non governativi fatti per mantenere la pace in quella regione?
Perché la NATO non bombarda anche i turchi per difendere al popolazione curda?
... e il nostro governo di sinistra? Prima una pioggia di bombe, poi un 'arcobaleno' di aiuti. Quale coerenza?
Anche tu sei direttamente responsabile dell'esistenza di un sistema che genera morte: che venga la guerra anche sulla tua testa, solo allora capirai che avresti potuto fare qualcosa!
'La guerra che verrà non è la prima
Prima ci sono state altre guerre
Alla fine dell'ultima c'erano vincitori e vinti
Tra i vinti la povera gente faceva la fame
Tra i vincitori la fame la povera gente faceva ugualmente' (B. Brecht)"
l'iniziativa ha riscosso un certo interesse e forse ha fatto riflettere qualcuno sull'assurdità della guerra che è in atto nei Balcani. Certamente quel signore e la moglie che, con un sorriso ironico, hanno stracciato il volantino in faccia a chi gentilmente lo offriva loro, senza neppure leggerlo, forse un'opinione in merito già ce l'avevano.
M.B.

Roma: 17 aprile: manifestazione contro la guerra organizzata dal sindacalismo di base

Sotto una pioggia allucinante si è svolta la manifestazione contro la guerra organizzata da gran parte dei sindacati di base.
La presenza reale è stata decisamente positiva nonostante il silenzio stampa dei giornali borghesi e la scarsa attenzione di quelli di sinistra.
Secondo diversi compagni la presenza è stata superiore alle 15.000 persone in buona parte lavoratori ma anche realtà studentesche, centri sociali, associazioni.
Nel corso del corteo si è lanciata con forza la parola d'ordine dello sciopero contro la guerra. La difficoltà a mettere d'accordo sulla data dello sciopero tutte le realtà presenti e la necessità di prepararlo bene non hanno permesso di dare una data precisa.
Se non vi saranno, come spero, contrattempi lo sciopero sarà venerdì 14 maggio e cercherà di legare l'opposizione alla guerra a quella all'attacco alle libertà sindacali ed alle condizioni di vita dei lavoratori.
Uno che, bagnato, c'era

Brevi da Bologna durante la guerra

Continua a Bologna il movimento di opposizione contro la guerra. Circa 400 persone hanno partecipato all'assemblea cittadina di mercoledì 31 marzo. Qualche centinaio (soprattutto nazionalisti serbi) hanno manifestato davanti al palazzo del governo giovedì 8 aprile. Qualche centinaio di persone hanno aderito allo sciopero generale indetto dall'USI-AIT. Un'assemblea pubblica si é svolta presso il circolo anarchico "C.Berneri" mercoledì 14 nella mattinata dello sciopero.
Martedì 13 aprile si é svolta, sempre presso il circolo "Berneri" un'assemblea delle "donne contro la guerra" che ha visto la partecipazione di una cinquantina di compagne (donne in nero, femministe lesbiche, autonome e anarchiche). Si é ragionato sulla possibilità di organizzare a Bologna momenti pubblici di iniziativa femminista contro la guerra. Il prossimo incontro é previsto, ancora al "Berneri", lunedì 19 aprile.
Forte cresce nel movimento la parola d'ordine dello sciopero generale contro il governo e lo stato di guerra che i gruppi dirigenti dei vari sindacati e partiti sembrano ignorare. Nella città non si sono prodotte iniziative specifiche anche perché le donne e gli uomini che lottano contro la guerra hanno partecipato numerosi alle diverse manifestazioni nazionali che si stanno svolgendo a ritmo settimanale in giro per la penisola. Si segnalano diversi atti di sabotaggio contro strutture, installazioni e mezzi militari.
redb

4 ore di sciopero generale indetto dalle Confederazioni
A Massa Carrara si può

Non è per nulla frequente, in questi ultimi anni, veder sventolare la bandiera anarchica ad una iniziativa indetta da CGIL-CISL-UIL. Anche perché, a dire il vero, queste iniziative non sono molte, e quando vengono convocate si svolgono lontano dalle piazze e con contenuti difficilmente condivisibili. Questa volta invece lo sciopero generale contro la guerra di 4 ore la mattina di lunedì 19 aprile è stata un'occasione per rompere la consuetudine.
Non sappiamo bene quali siano stati i fattori che hanno deciso i dirigenti provinciali a prendere questa decisione, per ora unica nel nostro bel paese: probabilmente è pesato notevolmente il compatto e riuscito sciopero di otto ore del Cobas del marmo del 30 marzo scorso, che ha ben esemplificato che quando gli organismi dirigenti prendono decisioni giuste, la base la ritrovano.
Il corteo a Massa, che ha visto la partecipazione di quasi un migliaio di persone, e sebbene unitario, ha comunque registrato le differenti posizioni che i vari spezzoni hanno espresso. Non resta che augurarsi che l'esperimento venga ripetuto in altre provincie, e perché no, anche a livello nazionale e sovranazionale.
A.

Alessandria: corteo anarchico contro la guerra

Sabato 17 ad Alessandria si è svolta una manifestazione contro la guerra promossa dal Forte Guercio Occupato di Alessandria, dal Gruppo Sciarpanera di Alessandria, dalla FAI di Alessandria, dalla FAI di Cuneo, dal Collettivo Vanzetti di Savigliano e Saluzzo, dalla Federazione Anarchica Torinese - FAI, dal Gruppo "Pietro Gori" - FAI di Savona, dal gruppo "Grassini" - FAI di Genova. Un corteo si è snodato per le vie del centro cittadino dando finalmente un segnale forte di opposizione alla guerra, ai nazionalismi, agli eserciti nella sonnolenta città piemontese. Sino ad allora, infatti, l'unica manifestazione contro la guerra era stato un presidio cui avevano partecipato una ventina tra rifondati e leghisti tra loro affratellati. Al termine del corteo si è svolta al Forte Guercio la prevista riunione organizzativa della Fiera dell'Autogestione del Nord Ovest, prevista per il 23, 24 e 25 luglio a Carrù.
m.m.

14 aprile: sciopero contro la guerra proclamato dall'USI-AIT

Mercoledì 14 aprile l'Unione Sindacale Italiana ha proclmato lo sciopero di tutta la giornata contro il massacro in corso in Jugoslavia, condannando tanto l'operato criminale della NATO e del complice governo italiano, tanto quello del dittatore Milosevic ed esortando "all'unità internazionalista degli sfruttati contro gli sfruttatori".
Il grande assente è stato questa volta il cartello dell'autorganizzazione, che forse preoccupato dell'adesione non eclatante alle due ore proclamate due settimane prima, ha preferito temporeggiare.
Unica eccezione il Cobas del marmo di Carrara, che aveva già scioperato tutta la giornata il 30 marzo, ad ha appoggiato l'iniziativa dell'Unione.
L'USI, nonostante abbia aderito alla manifestazione del 17 promossa da CUB e Cobas perché comunque interessata a promuovere momenti di lotta unitari, ha deciso, dopo una consultazione delle sue sezioni, di non rinunciare a questo primo momento di lotta significativa, che ha sostenuto con le sue sole, e non certo mostruose, forze.
L'adesione in termini di astensione dal lavoro, dalle notizie che sono arrivate nei giorni successivi, è di certo andata oltre a quelli che sono i numeri e le strutture organizzate dell'Unione, essendosi registrati scioperi in quasi tutt'Italia, soprattutto nel pubblico impiego, anche nelle località dove l'USI non è presente.
Le iniziative nel corso della giornata non sono state molte, anche per i tempi strettissimi di organizzazione e per la miriade di cortei, presidi, mobilitazioni che in queste settimane hanno impegnato i compagni in ogni parte d'Italia.
La presenza di piazza più significativa è stata probabilmente quella registrata a Reggio Emilia, dove un'esponente dell'USI ed uno della FAI hanno tenuto un comizio mattutino in piazza Prampolini di fronte a più di 300 persone, in buona parte studenti e pensionati, ma anche scioperanti del settore metalmeccanico, alimentare, della scuola, delle cooperative, delle piccole fabbriche. Nel pomeriggio ha avuto luogo un corteo ad Ancona, mentre si sono svolti assemblee, presidi, volantinaggi in tutte le sedi dell'Unione, in particolare a Trieste, Bergamo, Bologna, nel Ponente ligure... , con un buon riscontro di simpatia sui posti di lavoro.
Ora sarà interessante vedere se si potrà replicare più in grande questa scommessa dello sciopero generale, magari unitariamente ad altre strutture autorganizzate, a patto che alla paura di fronte ad un'opinione pubblica mai così spostata su posizioni filoguerresche, si sostituisca da parte del movimento libertario, autogestionario, autorganizzato, sindacale, la riscoperta e il rilancio dei nostri strumenti di iniziativa antimilitarista più incisivi: la disobbedienza, il boicottaggio, l'azione diretta - sciopero generale.
F. F.

Barletta: volantinaggio contro la guerra

A Barletta il gruppo anarchico "Carlo Cafiero" ha preso parte alle varie iniziative svoltesi in città contro la guerra ed ha effettuato un volantinaggio contro "le atrocità ingiustificate alimentate dal nazionalismo di Milosevic e all'attacco della NATO che non ha portato ad altro che all'intensificazione delle ritorsioni e del genocidio della comunità albanese in Kosovo" (da un comunicato di una compagna del "Carlo Cafiero" di Barletta).

Alla Stramilano contro la guerra

Domenica 24 la Banda degli Ottoni ed i compagni del Torkiera sono intervenuti nei momenti conclusivi della grande kermesse popolar-sportiva rappresentata dalla 'Stramilano', marcia non competitiva per le strade della città, per portare il "suono delle loro trombe contro il fragore delle bombe" e per manifestare il ripudio per la guerra. Il gruppo dei musicisti ha richiamato l'attenzione dei presenti mischiandosi con i marciatori e percorrendo le corsie dell'Arena mentre venivano distribuiti i volantini . Poi per finire tutti sul megapalco per stendere gli striscioni e per suonare musica antibellica. Le note dell'Internazionale hanno poi concluso il corteo musicale.



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