![]() Da "Umanità Nova" n.15 del 2 maggio 1999 In lotta contro la guerraPisa: contro la guerraContinuano in città le iniziative contro il massacro nei Balcani: la notte tra venerdì 23 e sabato 24 un corteo spontaneo di un centinaio di persone ha percorso le strade del centro storico per azioni di propaganda contro la guerra, si segnala solo qualche problema con la Digos. Nel pomeriggio di sabato 24 corteo rumoroso indetto dal Centro Sociale "Macchia Nera", vittima nel giro di una settimana di due attentati incendiari che hanno messo a dura prova l'agibilità della sede. Un centinaio di compagni e compagne (del "Macchia", anarchici e non allineati vari) hanno allegramente rumoreggiato per la città in una riuscita "street parade"; la manifestazione è riuscita nonostante sia stata evidentemente snobbata da alcune forze "pacifiste" cittadine forse a causa del suo tono dichiaratamente antimilitarista ed antipatriottico. Caotico Info (Pisa)
Livorno Prosegue la mobilitazione degli anarchici livornesi contro la guerra. Dopo essere stati fra gli organizzatori e aver partecipato massicciamente alla manifestazione cittadina del 27 marzo, la FAL, in collaborazione con il collettivo "Zero in condotta" e con la redazione di "Comunismo libertario", ha proseguito la diffusione in città di volantini finalizzati ad una assemblea cittadina che si è svolta, con buona partecipazione, venerdì 16 aprile. Domenica 18 aprile, la FAL diffondeva un comunicato stampa di solidarietà al centinaio di cittadini che avevano pubblicamente restituito il certificato elettorale per il referendum e che per questo avevano dovuto subire la sgradita visita dei vigili urbani che a tempo di record (solo tre ore) si erano ripresentati al loro domicilio per chiedere "spiegazioni". Il comunicato veniva ripreso dalla stampa locale. Compagni della FAL hanno poi partecipato alla manifestazione nazionale indetta dalla F.A.I. a Rimini il 24 aprile. Contemporaneamente, in occasione di un varo nel locale cantiere navale, altri compagni diffondevano un volantino realizzato dalla FAL contro la guerra,. Anche questa azione veniva riportata sulla stampa locale. Domenica 25 aprile, un centinaio di anarchici, provenienti soprattutto da Livorno, Pisa, Carrara, Pietrasanta, Piombino e Pistoia, hanno partecipato alla manifestazione regionale svoltasi di fronte alla base USA di Camp Derby. Per la prima volta ci è capitato di vedere striscioni e bandiere con i colori nazionali della Federazione jugoslava. Ne avremmo fatto volentieri a meno. Intanto i giovani del collettivo "Zero in condotta" sono fra i promotori del Comitato studentesco che sta organizzando una manifestazione studentesca cittadina. Prosegue anche l'attività dei compagni impegnati sul versante sindacale per arrivare ad uno sciopero generale contro la guerra. Per venerdì 30 aprile è prevista un'assemblea internazionalista organizzata da "Comunismo libertario" insieme ad un gruppo di fuoriusciti da "Lotta Comunista". L'incaricato
Milano: 25 aprile contro la guerra Cortei, spezzoni, ammucchiate, proteste e dissensi nell'anniversario del 25 aprile a Milano, divenuto giornata di mobilitazione contro la guerra. Al corteo ufficiale che avrebbe dovuto vedere come oratori al comizio conclusivo Sergio D'Antoni (che ha poi dato un diplomatico forfait), Tina Anselmi ed Arrigo Boldrini, si è subito contrapposto un corteo indetto dal sindacalismo di base (CUB, Slai-Cobas, USI Sanità) all'insegna 'nè un uomo, nè un soldo per la guerra della NATO. Sciopero generale!' al quale hanno dato la loro adesione il Partito Umanista, il C.S. Garibaldi, il C.S. Conchetta, la FAI di Milano e l'Unione Anarchica. La manifestazione che ha registrato la partecipazione di alcune migliaia di persone dopo essere partita da Largo Cairoli, punto d'arrivo dell'altra manifestazione, ha raggiunto prima la sede del consolato USA, ove si è tenuto un comizio di protesta , poi Piazza Scala ove si è conclusa con l'impegno di attivarsi in tutte le situazioni per lo sciopero generale. A Porta Venezia si sono dati appuntamento oltre ai malpancisti della sinistra di governo (PDS, Cossuttiani, Verdi) e del PPI, avvitati sulle proprie contraddizioni morali e politiche, anche vari organismi che fanno riferimento alla tenda di Largo Cairoli, Centri Sociali (Leoncavallo, Vittoria, Transiti) , Il Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa i quali, distaccatasi dal corteo ufficiale, hanno proseguito per il consolato USA. Durante il percorso una bandiera italiana appesa sul muro esterno della caserma dei carabinieri di Via Moscova ha improvvisamente preso fuoco. Cinque frequentatori del Deposito Bulk sono stati successivamente fermati fino a tarda notte ed è estremamente probabile che la collera dei C.C. troverà nei prossimi giorni ulteriori presunti responsabili cui addossare l'accaduto. Red MI
Jesi: corteo del 25 aprile contro la guerra Domenica scorsa, alla manifestazione ufficiale organizzata dalle istituzioni per il 25 aprile, a Jesi, si è registrata la presenza critica al corteo da parte di Rifondazione Comunista, Biblioteca delle donne, Federazione Anarchica Italiana, Sin-Cobas, Centro studi libertari "Luigi Fabbri" e diversi cittadini che, con striscioni, volantini e pezze variopinte appuntate addosso manifestavano la loro protesta contro la guerra in corso, il cui senso si può riassumere con le parole di uno di tali striscioni: "Io non partecipo perché non voglio confondermi con chi parla di pace e fa la guerra". Pacifisti ed antimilitaristi, distaccati dal corteo ufficiale e con un discreto numero di persone al loro seguito, hanno terminato la loro manifestazione in Piazza della Repubblica dove si ridaranno appuntamento per venerdì sera prossimoper continuare a garantire una costante ed attiva presenza contro la guerra nella città di Jesi. In chiusura va sottolineata l'assenza del locale centro sociale, appartenente all'area dei Carta-Leoncavallo-Nord-Est, che negli scorsi anni, pur di avere la testa del corteo del 25 aprile, si sorbiva la consueta messa al monumento dei caduti, mentre quest'anno si è accontentato di essere presente al corteo ufficiale senza striscioni, gagliardetti e decorazioni varie, in forma assolutamente privata, pur di non infastidire il pacifismo ipocrita delle istituzioni, con cui hanno da sempre rapporti stretti, ponendosi così a tutti gli effetti in linea con le scelte belliche governative. L'incaricato
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