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Da "Umanità Nova" n.16 del 9 maggio 1999

Tristi venti di guerra: il sale non si può sciapare

In queste ultime settimane i tristi venti di guerra del conflitto kosovaro spirano con intensità mefitica ben oltre la penisola balcanica, ammorbando lo spirito e incupendo il clima al di là dell'Adriatico.

Soprattutto in Italia - unica colonia dell'Impero Americano dove ancora permane la volontà di opporsi alla "guerra umanitaria" - gli ordini vanno imposti a tutti i costi, ricorrendo anche alla violenza, alla rappresaglia, alla provocazione contro chi protesta, si ribella e insulta la bandiera.

Pesanti segnali di guerra si sono infatti manifestati con cattiveria inaudita in queste ultime settimane ogni qual volta l'opposizione tenace alla guerra è scesa in piazza: ad Aviano, come a Rimini, a Como come a Torino. E se in alcuni casi si è trattato soltanto di una forma di pressione (dispiegando a dismisura le forze dell'ordine), in altre circostanze volutamente si sono utilizzati manganelli e articoli del Codice Penale per imporre con la repressione l'ordine e gli ordini dei Padroni Americani.

A questo punto è necessario mantenere la massima attenzione e cercare di comprendere quali potranno essere le prossime mosse di un governo italiano che in vista dello sbarco delle truppe NATO in territorio balcanico, non potrà più permettere che l'opposizione alla guerra cresca sul terreno delle dimostrazioni di piazza, cercando pertanto - in ogni modo e con ogni mezzo necessario - di isolare, reprimere e criminalizzare il movimento anarchico e rivoluzionario.

Fare "piazza pulita alla propria sinistra" è la pratica storica di ogni governo stalinista intento a ottenere consensi presso i ceti sociali moderati e di destra, e questa è l'attuale politica dei governi europei: in particolar modo del governo italiano. Per questo non può stupirci se nelle prossime settimane D'Alema, Iervolino & Company ordiranno trame con i servizi segreti italiani per impedire che l'opposizione alla guerra sfugga loro di mano (facendola gestire democraticamente e mediaticamente ai Comunisti Italiani, ai Verdi e a Rifondazione Comunista) e possa diventare un movimento di massa organizzato e in grado di promuovere la Sciopero Generale contro la guerra.

L'intelligenza e la saggezza di non cadere nelle trappole di questi tristi figuri, storicamente ci appartiene: adesso, immediatamente, dobbiamo dimostrare di aver capito che sono loro ad aver paura, perché - come scrisse Elsa Morante - "il sale non si può sciapare".

Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana



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