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Da "Umanità Nova" n.16 del 9 maggio 1999

Quelli della BFS
1979 - 1999 la Biblioteca "Franco Serantini" compie vent'anni

Il 7 maggio è l'anniversario dell'assassinio dell'anarchico Franco Serantini ad opera della polizia, avvenuto nel '72 durante gli scontri causati da un comizio fascista. A parte una biblioteca, un monumento e una lapide, cosa rimane a Pisa, nella memoria collettiva, di Serantini?

(Giuliano) In città il ricordo di Franco, soprattutto nella generazione che ha vissuto gli anni Settanta, è ancora molto vivo. Espressione di ciò è il continuo flusso di persone che visitano la nostra biblioteca per donare materiale o lasciare la propria testimonianza fatta di canzoni, poesie, foto e perfino tesi di laurea, facendoci sentire quanto abbia colpito nel vissuto personale la vicenda. Ogni anno in occasione del 7 maggio si svolgono piccole manifestazioni in ricordo di Franco e ciò è dovuto anche alla continua attività della biblioteca che porta il suo nome. Il rapporto fra la biblioteca e il territorio è assai forte, come dimostra l'Associazione degli Amici composta in gran parte da cittadini pisani e che in questi anni ha contribuito notevolmente alla vita della BFS.

(Graziella) Aggiungerei che è proprio questo legame, la forza della nostra esperienza che è cresciuta gradualmente, ma costantemente, nel corso di questi vent'anni trasformando la biblioteca da una struttura precaria in un centro di documentazione e archivio capace di dare un impulso importante alla ricerca storica e all'editoria libertaria.

Quando è nata e qual è il suo patrimonio?

(Marco) La BFS nacque nell'estate del 1979 all'interno della vecchia sede della Federazione Anarchica Pisana, in via S. Martino 48, e il primo nucleo di libri e opuscoli (circa 1500 pezzi) fu quello dell'operaio anarchico autodidatta di S. Croce sull'Arno, Gino Giannotti. Negli anni la B. si è arricchita di numerose donazioni, ultima in ordine di tempo quella di P.C. Masini, e oggi il suo patrimonio si può sintetizzare con queste cifre: 14.000 volumi e opuscoli; 3.200 periodici e numeri unici; 1.700 manifesti murari; un centinaio di buste d'archivio e un bellissimo fondo di fotografie d'epoca.

Com'è organizzata la vostra attività durante l'anno?

(Furio) La B. si regge sul lavoro volontario di numerosi soci e svolge soprattutto un servizio al pubblico con un'apertura costante settimanale di 44 ore per tutti i mesi dell'anno. Durante l'anno vengono organizzate presentazioni di libri, conferenze e convegni e periodicamente si tengono assemblee dei soci che discutono programmi e iniziative. Inoltre vi è un'intensa attività editoriale che produce ogni anno circa 10 volumi e due numeri della Rivista Storica dell'Anarchismo.

Se Mallarmé circa un secolo fa poteva affermare: "io non conosco altre bombe che i libri", oggi quanto può essere esplosivo un libro?

(Elisa) Non tanto, purtroppo! Quasi tutti gli spazi del nostro vivere quotidiano sono occupati dalla "comunicazione" di regime. Dalla politica, ai rapporti personali, ai recessi più intimi della nostra personalità, tutto è invaso da una massa di informazioni soffocanti e unidirezionali, che hanno l'obiettivo di annientare qualunque pensiero diverso e qualunque forma di autonomia e di creatività.

I nostri libri difficilmente sono "visibili" nelle librerie, eppure quando vengono letti suscitano sempre entusiasmo e non solo nei soliti ambienti conosciuti.

Pensiamo ai libri di J.T.Mustafa sui curdi: essi rappresentano alcuni dei pochi testi in Italia che affrontano la questione curda dall'origine storica fino ai nostri giorni e sono dei libri fondamentali per tutti quelli che vogliono conoscere la questione curda, organizzare iniziative di solidarietà, trovare informazioni, documenti e riferimenti. Ci sono stati richiesti da ogni parte d'Italia e anche dall'estero.

Stesse considerazioni si possono fare per i libri sul Chiapas che hanno consentito, unici anch'essi in Italia, di poter leggere integralmente tutti i documenti ed i comunicati che l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale produceva in un periodo particolarmente importante e intenso della sua storia quale il 94-95. In entrambi i casi, come per tutti gli altri libri, si è trattato di uno sforzo enorme, fatto di rapporti con i diretti interessati, di lunghe e pazienti traduzioni e revisioni di testi, di discussioni e di lavoro. Uno sforzo compensato certamente dalla soddisfazione per il risultato e il contributo dato alla conoscenza e alla verità e per l'apprezzamento di quanti l'hanno letto e ci hanno manifestato la loro gratitudine ma non certamente dal successo di pubblico. Come vedi l'effetto "bomba", purtroppo, si ottiene solo lanciando della "merda" sponsorizzata. Quello che invece crediamo rimanga la nostra caratteristica principale è la capacità di lavorare in maniera collettiva per produrre analisi e studi capaci di alimentare un pensiero critico al fine di contribuire alla lotta per sgretolare il dominio "neoliberista". E questa è senz'altro una delle strade da percorrere per la realizzazione di quella rete di collegamenti orizzontali e diretti fra soggetti diversi che abbraccia tutti i campi dell'opposizione sociale contribuendo alla formazione di un terreno fertile di idee e progetti fondamentale per la ricostruzione di un'alternativa libertaria al sistema dominante.

a cura di M. Rossi

(Per motivi di spazio l'intervista è stata ridotta rispetto all'originale ce ne scusiamo con il curatore)



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