![]() Da "Umanità Nova" n.16 del 9 maggio 1999 1° maggio contro la guerraPrimo maggio a CarraraOgni anno la manifestazione del Primo Maggio ricalca quella dell'anno precedente, eppure ogni anno vi sono elementi di novità; intorno ad un nucleo di anarchici locali o della regione assidui, ogni anno si avvicendano compagni provenienti dalle località più varie. In questo 1999, le vicende legate all'attualità hanno posto il tema della guerra come centrale del comizio, che ha visto alternarsi Alfonso Nicolazzi della FAI locale, Giovanni Pedrazzi per il Cobas del Marmo e Luca Papini della Federazione Anarchica Livornese. Quindi si è mosso il corteo che ha deposto corone di fiori nei luoghi significativi e si è concluso al Germinal con un rinfresco. Unanime è emerso l'impegno ad attivarsi affinché la giornata di sciopero generale del 13 maggio sia un consistente momento di azione contro la guerra. L'incaricato
Primo maggio antimilitarista ad Aviano Aviano 2000: capitale delle guerre del terzo millennio Si è svolta il 1deg. maggio ad Aviano, in piazza del Centro Commerciale, l'iniziativa antimilitarista del Comitato Unitario Contro Aviano 2000. Il sole s'è fatto attendere fino alle 15,30 lasciando prima la parola alla consueta pioggia della pedemontana , immancabile e puntuale ogni 1deg. maggio. Con il sole quindi si è dato il via al concerto con un gruppo swing-blues, i Doctor Love Band e i Bellicosi da Torino, hard-core melodico, gruppo che abita il prolifico circuito delle autoproduzioni. Tra la musica si sono inseriti numerosi interventi, tra cui quelli più rappresentativi del CUCA 2000 e degli anarchici friulani del CSA Viavolturno di Udine e del CSA Farkadize di S. Giorgio di Nogaro (UD). Circa 300 il numero di persone che hanno partecipato all'iniziativa. L'analisi che il Cuca 2000 ha elaborato nei sui 3 anni di lotta sul territorio è l'intervento iniziale con il quale si ribadisce: "che il progetto Aviano 2000 non prevedesse la costruzione di un villaggio turistico targato Usa noi del CUCA 2000 lo si aveva denunciato fin dall'inizio, nonostante i sindaci della zona, riunitisi in comitato, abbiano cercato in più riprese di tranquillizzare gli animi dei "loro" cittadini. Ma quali campi da golf?, ma quali piscine o supermercati?, Aviano 2000 è l'ampliamento faraonico, guerrafondaio di una struttura militare nord-americana destinata a diventare la prima base nucleare dell'area mediterranea, una struttura militare capace di sostenere contemporaneamente due conflitti di media intensità; una struttura che in questo momento è "alle prove generali" con i suoi 9000 militari impegnati nella campagna di bombardamento delle popolazioni serbe e kosovare. E' da qui che il 23 di marzo gli aerei NATO sono partiti e tuttora partono per scatenare l'inferno a pochi chilometri dalle nostre coste." denunciando: "Per patrocinare questa nobile "impresa umanitaria" c'è voluto un Massimo D'Alema, ometto capace di passare indenne tra le macerie del muro, abile a districarsi in tutte le stagioni restando saldamente in piedi, un uomo capace di parlare di pace mentre il Paese di cui è capo del governo si è trasformato in una gigantesca portaerei su cui rombano i motori dei bombardieri."..."I primi responsabili di questa precaria situazione sono i sindaci che nulla fanno per tutelare la salute dei loro cittadini. A loro, i sindaci, è più conveniente modificare i piani regolatori per dare il via libera ai numerosissimi cantieri edilizi che il progetto Aviano 2000 prevede. Perché è bene ricordarlo l'ampliamento va oltre il raddoppio dell'aeroporto, sconfina in tutti i comuni limitrofi cementificando e stravolgendo interi territori. Non una lira dei 20 miliardi stanziati con soldi pubblici è stata e sarà spesa per fare un serio ed adeguato studio di valutazione di impatto ambientale, non una lira è stata finora spesa per analizzare la condizione di salubrità dell'aria e del terreno." e cercando dunque di rilanciare una lotta costante e quotidiana nel territorio perché "solo facendo rilevare le numerose contraddizioni che stanno alla base di questo progetto potremmo pensare di fermare questa e le prossime guerre che da qui, Aviano city, partiranno." Stefano del Comitato Unitario Contro Aviano 2000
Primo maggio a Trieste: contestati CGIL, CISL e UIL al grido di sciopero generale! Si è svolto come ogni anno il tradizionale corteo per il primo maggio a Trieste, che ha visto la partecipazione di qualche migliaio di persone segno ancora una volta che qui il primo maggio è ancora sentito come giorno di festa popolare. Oltre ai tradizionali spezzoni dei sindacati di stato, dei pensionati e di Rifondazione quest'anno era presente anche uno spezzone contro la guerra formato da RdB, USI-AIT, un collettivo ospedaliero e da alcuni gruppi marxisti. Assenti i centri sociali. La presenza anarchica come ogni anno si è fatta notare con la consueta diffusione del numero del primo maggio di "Germinal" e con un banchetto in piazza con la pubblicistica anarchica e libertaria. A differenza degli anni scorsi però vi è stato un fuori programma. Infatti appena conclusosi il corteo, è iniziato il tradizionale comizio dei sindacati il quale però è stato rumorosamente contestato dall'inizio alla fine dei vari gruppi dello spezzone contro la guerra, a cui si sono aggiunti alcuni settori di Rifondazione e persone sparse. Fra i contestatori anche alcuni compagni anarchici con le bandiere rosse e nere che si sono fatti notare tanto da essere nominati dai telegiornali. L'imprevista contestazione faceva innervosire la polizia che presidiava il palco, che però non è intervenuta. Lo slogan più urlato è stato sicuramente "Contro la guerra del capitale sciopero generale!". Ora, dopo aver zittito i sindacati di stato, bisognerà lavorare con determinazione per la riuscita dello sciopero del 13 maggio: le premesse ci sono tutte. Un compagno che c'era
Torino: la FAI in piazza contro la guerra I compagni della Federazione Anarchica Torinese - FAI il primo maggio sono scesi in piazza dietro lo striscione del "Centro di Iniziativa contro la guerra", organismo cittadino che raccoglie, oltre alla FAT, vari sindacati e organismi di base. Lo spezzone era caratterizzato dall'indicazione dello sciopero generale contro la guerra, sul quale sono state distribuite migliaia di volantini, oltre ad una buona diffusione di Umanità Nova. Il Centro di iniziativa contro la guerra è una struttura di base fondata su una radicale opposizione alla guerra, una forte dimensione antigovernativa, il rifiuto di ogni forma di nazionalismo e la convinzione della necessità dell'azione dal basso per fermare i massacri. Il nostro settore di corteo era seguito da quello del Coordinamento cittadino contro la guerra, composto da Rifondazione, aree del pacifismo cattolico e dai centri sociali, caratterizzato invece da ambigue richieste di risoluzione del conflitto tramite la mediazione dell'ONU (la Somalia e l'Iraq, a quanto pare, non hanno insegnato nulla). Al verificarsi, in coda al corteo, degli scontri (di cui si riferisce in altra parte del giornale) e seguiti al tentativo della polizia di impedire l'ingresso nel corteo dei centri sociali, abbiamo bloccato questo, malgrado le pressioni di Rifondazione, per oltre venti minuti. Nel pomeriggio, durante l'ormai consueta festa anarchica da Aldo in campagna, abbiamo appreso del criminale assalto poliziesco al CSAO Askatasuna e alcuni di noi si sono subito recati a portare la solidarietà della Federazione. B. M.
Milano: un primo maggio "blindato" Il clima di tensione lo si poteva cogliere appena giunti a Porta Venezia, tradizionale piazza milanese da cui partono le manifestazioni: un numero spropositato di celerini e carabinieri, una nutrita scorta in testa e attorno ai circa 300 manifestanti di CGIL-CISL-UIL, poi fermatisi sotto stretta sorveglianza da parte delle cosiddette "forze dell'ordine" in Piazza Fontana. Evidentemente gli avvenimenti del 25 aprile (con la contestazione al consolato USA e il vilipendio incendiario alla bandiera) , ma più in generale la continua mobilitazione contro la guerra, stanno preoccupando sempre più i vertici politici e militari del paese che arrivano allo sfoggio di forza muscolare per intimidire i manifestanti. Cos" é stato anche a Milano dove si sono contate molte assenze, soprattutto tra i partecipanti del corteo che il 25 aprile si era diretto, dopo la partenza da P.ta Venezia, alla sede diplomatica. Per farla breve, dopo la celere e i confederali, Rifondazione. A seguire il sindacalismo di base (SLAI, CUB, USI...), alcuni Centri Sociali (Garibaldi, Panetteria, Torchiera....) e lo spezzone anarchico (Torricelli e FAI-Milano) seguito da Lotta Comunista. Appena mossosi il corteo la poco piacevole sorpresa: come verificatosi lungo tutto il percorso della manifestazione di Rimini lo scorso 24 aprile, un centinaio di celerini per lato, con elmetto in testa e manganello ben in vista, hanno accompagnato minacciosamente su entrambi i lati il corteo, dallo striscione del primo centro sociale alla coda dello spezzone anarchico. Giunti in Largo Cairoli, malgrado la spiacevole novit^ dei "fiancheggiatori", presso la vicina Tenda della pace vi sono stati alcuni comizi mentre buona parte dei manifestanti assisteva esprimendo il suo proprio assenso con applausi e slogans al rogo di un tricolore appositamente posto ai piedi del monumento a Garibaldi l" presente. Solo successivamente, presso la Cascina Torchiera per il pranzo del 1[exclamdown]Maggio, appresi i fatti di Torino, il pesante schieramento di P.S. e C.C. ha assunto un significato molto più cupo di quello vissuto durante la manifestazione. Red MI
Avena di Poppi: primo maggio libertario Sabato primo maggio alcune centinaia di persone hanno partecipato alla giornata dei lavoratori, per l'antimilitarismo e per la solidarietà internazionalista, organizzata dall'USI-AIT, dalla Federazione Anarchica del Casentino e dal Gruppo anarchico "Serantini", nell'incantevole scenario del paesino di Avena. Nel pomeriggio, dopo un corteo con canti anarchici per le vie del paese, il compagno Luciano Baccani ha introdotto il comizio tenuto da Federico Ferretti per l'USI - AIT e da Giordano Cotichelli per la FAI. Hanno poi chiesto la parola esponenti del Comitato del Casentino contro l'elettrodotto, del WWF e del PRC. Gli oratori hanno sottolineato, stante l'attuale situazione di guerra, il forte legame fra le lotte dei lavoratori e la pratica antimilitarista, incitando alla diserzione, al boicottaggio delle produzioni di morte, alla partecipazione allo sciopero generale del 13 maggio indetto dal cartello dell'autorganizzazione sindacale. Sono stati espressi appoggio e solidarietà alla lotta in corso in Casentino contro il progetto dell'Enel di costruire un elettrodotto, che deturperebbe in maniera irreparabile quell'oasi naturalistica che sono le foreste casentinesi. Questa lotta ha il suo massimo momento di espressione nel comitato del Casentino contro l'elettrodotto, all'interno del quale sono attivi i compagni e le compagne del movimento libertario locale. La giornata è proseguita, fra mostre e banchetti, con concerti, letture di poesie, balli, ottima cucina casentinese e fiumi di vino fino a tarda notte. Un ottimo risultato di affluenza e di organizzazione per un giovane gruppo di compagni che si sta rapidamente consolidando e radicando sul territorio. Un ringraziamento particolare va sicuramente agli abitanti di Avena, la cui splendida ospitalità ha reso possibile questo evento. L'incaricato
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