![]() Da "Umanità Nova" n.17 del 16 maggio 1999 Inform@zioneCalabria: la lotta contro i termodistruttoriDa quando il piano regionale dei rifiuti, presentato nell'agosto (la commissione tecnica che lo ha redatto è costituita da un "verde" Italo Reale), ha stabilito la costruzione di tre termodistruttori sul territorio calabrese, è cominciata una lunga serie di assemblee ed azioni di protesta, spesso spontanee, di molti comitati di cittadini, soprattutto nella provincia di Cosenza. Ciononostante, le rassicuranti parole di molti rappresentanti dell'ambientalismo nostrano, in testa un altro "verde", Mauro Tripepi, che oltre che ricoprire (con pochissimo onore), la carica di presidente del Parco del Pollino, è anche Assessore della Provincia di Cosenza, seguito purtroppo da molti ambigui rappresentanti di Legambiente (dico purtroppo perché nel resto dell'Italia, Legambiente è nettamente contraria ai termodistruttori), avevano quasi assopito la protesta. Determinante è stato a questo punto, l'intervento in ogni assemblea o manifestazione sui rifiuti, del nostro gruppo "Rischio Zero". Questo gruppo, che si occupa di problemi ambientali territoriali, è composto da compagni che rifiutano a priori qualunque logica partitico-organizzativa e qualunque ipotesi di compromesso con le istituzioni ed in esso è presente una forte componente libertaria ed anarchica. Siamo intervenuti sempre in maniera scientifica e rigorosa, smascherando sistematicamente le menzogne che i governanti "verdi" volevano propinarci. Le iniziali perplessità dei semplici cittadini, si sono trasformate in chiara ostilità ed avversione ad ogni ipotesi di costruzione di termodistruttori. Con la formazione della nuova giunta regionale, (di quella precedente l'assessore all'ambiente è agli arresti per disastro ambientale per una questione di rifiuti tossici), il nuovo assessore Pappaterra, sindaco di una cittadina del Parco del Pollino, vuoi per motivi elettorali, vuoi per motivi personali (un inceneritore dovrebbe essere costruito proprio vicino alla sua città), ha deciso di non ignorare le proteste crescenti della popolazione (con alcuni compagni di Legambiente di Castrovillari e di Roggiano avevamo annunciato clamorose e sempre più pressanti iniziative). Pertanto in data 30 marzo 1999, (il giorno dopo sarebbero partiti gli appalti per gli inceneritori), ha concesso una moratoria all'attuazione del piano regionale dei rifiuti di due mesi. Saranno dunque due mesi molto duri per noi, dovremo convincere la popolazione dell'assoluta inaccettabilità del piano ed i politici che non ci fermeranno facilmente. La concessione di questa moratoria, rappresenta comunque un interessante precedente, per tutti i comitati che in Italia si stanno battendo contro quest'ennesimo attacco al nostro ambiente ed alla nostra salute, ancora in nome del profitto privato pagato dalla collettività; è questo il "libero mercato". Ma noi che non abbiamo bisogno di miliardi per rendere la nostra vita degna di essere vissuta, noi che ci sentiamo "custodi" del territorio in cui viviamo, non ci arrenderemo facilmente e cercheremo di far prevalere fino in fondo la logica del benessere biologico a quella di disastrosi profitti. Mara Papa
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