unlogopiccolo

Da "Umanità Nova" n.17 del 16 maggio 1999

Orrori di guerra

Non passa giorno, dall'inizio degli attacchi sulla Serbia, che dai media del belpaese non ci venga segnalato che la NATO, nel tentativo di colpire obiettivi militari, è incorsa nell'errore di colpire obiettivi civili. Accanto ai raid umanitari, ai bombardamenti chirurgici, ai missili intelligenti - espressioni che purtroppo avevano già sentito ai tempi della Guerra del Golfo - abbiamo gli errori di guerra.

I nostri cari, onesti e liberi giornalisti quotidianamente e puntualmente ci fanno sapere in che modo, dove e perché la NATO si sbaglia. Ci fanno sapere che in una casa, su un ponte, in un autobus o sopra un treno ci sono state delle "perdite" di vite umane , delle persone sono state uccise da bombe e missili lanciati per "errore".

Ma in guerra non esistono errori. In guerra esistono assassinii, violenze, crimini, morte, distruzione; ci sono uomini che non sono più uomini ma automi pronti ad ammazzare a comando, servi cinicamente addestrati per assassinare, commettere violenze, crimini, seminare morte e distruzione. In nome della libertà, della pace, della democrazia, dei diritti umani... in nome di niente!

L'errore, in guerra come in "pace", sta nell'ideare, costruire ed usare bombe e missili, nell'indossare divise e uniformi, nel sentirsi patria e nazione, nel riconoscersi nelle forze armate e nello stato, nello schierarsi col governo "che non può far finta di niente e non adempiere ai propri doveri..."

L'errore che diventa orrore è considerare la guerra qualcosa di diverso da un massacro di un grande numero di persone che non si conoscono nell'interesse di poche persone che si conoscono ma che non si massacrano. Come Milosevich, Clinton, D'Alema, Blair e tutti i signori della guerra che terrorizzano il pianeta.

Giros



Contenuti UNa storia in edicola archivio comunicati a-links


Redazione: fat@inrete.it Web: uenne@ecn.org