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Da "Umanità Nova" n.18 del 23 maggio 1999
Ombretta Colli: soldi alle coppie sposate, povere, fertili e milanesi
Come ai tempi del tribunale della razza
Un bell'esempio dei cosiddetti diritti umani da parte dei nostri bombardatori
del Kosovo è costituito da un'idea dell'assessore comunale Ombretta Colli
(Forza Italia); con questa iniziativa si vorrebbe intervenire a sostegno della
fertilità familiare. Precisamente si vorrebbe elargire, in cambio di un
matrimonio o di un figlio, un certo numero di milioni a un certo numero di
coppie a basso reddito e prive di abitazione di proprietà. Il fatto è che per
ottenere la prebenda le predette coppie devono, tra le altre cose, attestare
l'appartenenza etnica allo Stato italiano e alla sotto-tribù milanese.
Insomma, non basta essere italiani: bisogna essere anche milanesi da almeno da
15 anni.
L'elargizione di un diritto in base all'appartenenza etnica non sembra dunque
essere una prerogativa dei dittatorelli dell'ex Jugoslavia, o, se volete, del
trascorso regime fascista.
Quando si comincia a classificare i cittadini in base ai requisiti etnici vuol
dire che le cose non vanno per il verso giusto; il fatto che questo tipo di
politica venga intrapresa da politici che formalmente si fanno paladini del
rispetto delle differenze etniche (altrui), dovrebbe far riflettere sulla
potenza raggiunta dai mezzi pubblicitari di informazione-deformazione della
realtà.
Oggi siccome è tanto di moda parlare dei diritti della famiglia reale ancora in
esilio o della bontà del personale che costituiva le brigate nere della RSI (la
X MAS, per esempio), vorremmo avvertire che la tanto sbandierata morte delle
ideologie è ancora da venire, semmai, visto il monopolio di un pensiero unico e
dominante, sarebbe da segnalare la mancanza pressoché totale di un
pensiero in grado di confrontarsi con la fognatura puzzolente che stagna sotto
le spoglie della libertà di mercato e di bombardamento.
Sindacato Autogestito San Paolo - Milano
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