Da "Umanità Nova" n.19 del 30 maggio 1999 La Voce dei lettoriA proposito di espianti, trapianti e autodeterminazione del corpo Vorrei dare il mio contributo al dibattito sulla legge sull'espianto d'organi non tanto per aggiungere particolari tecnici perché penso che sicuramente meglio di me abbia già fatto Nerina Negrello che con volontà ha sempre sostenuto questa difficile battaglia e alla quale sono molto grata. Ritengo che questo argomento sia direttamente collegato all'autodeterminazione del corpo e all'autodifesa dal potere medico. Una delle principali innovazioni che ha portato il femminismo ha riguardato proprio il considerarci - come donne - un tutt'uno tra essere corpo e essere mente; il nostro corpo non è estraneo al nostro pensiero, alle nostre emozioni come la nostra sfera pubblica non è mai distinguibile da quella privata. Le lobby sanitarie, le istituzioni mediche, le case farmaceutiche in perfetto accordo con il potere politico da sempre vogliono controllare il nostro corpo (di donne, uomini, bambini, vecchi ecc.) e non c'è differenza se questo lo realizzano attraverso la nostra eccessiva medicalizzazione, il sentenziare per legge che la morte cerebrale è equiparata alla morte cardiaca (argomento su cui la comunità scientifica non dà definizioni precise), stabilire quando e come possiamo abortire, partorire ecc. Se siamo sane non possono speculare sul nostro corpo e così tentano in mille modi di renderci schiave dei farmaci, medici, esami clinici e della morale cattolica. Sicuramente passano poi per benefattori dell'umanità riempiendoci la testa di ideologie sulla prevenzione (che nella loro logica non è condurre una vita sana, ma sottoporci a esami, vaccini, pillole), mascherando per ricerca scientifica la vivisezione (vedi le innumerevoli associazioni tipo ricerca sui tumori ecc.), rendendoci vittime di un settore che speculando sulla nostra salute gestisce i miliardi - spesso pubblici - esattamente come la chiesa cattolica predica la pace e poi finanzia gli eserciti della morte. Anche tutte le guerre sono una miniera d'oro per l'apparato economico medico e farmaceutico...introducono la drammaticità nella storia per arricchirsi con la sofferenza, con i traumi psichici e fisici e creando gli alibi affinché venga giustificata ogni violenza compresi stupri sulle donne che hanno tragicamente accompagnato il destino di tutte le guerre: i soldati hanno sempre stuprato le donne dei paesi occupati ed è probabilmente ciò che starà già succedendo in Kosovo e in Serbia proprio in questi giorni. Da quando poi esiste il business degli organi le guerre, le tirannie, il potere del nord sul sud del mondo hanno creato un mercato per questa grande innovazione scientifica! Ma ci hanno mai detto qual è stato il destino di bambini e adulti scomparsi da paesi come la Romania, il Cile ecc.? E' minima la discriminante tra mercato legale ed illegale perché legalizzando i trapianti si istituzionalizza un alibi al traffico illegale degli organi. Sinceramente non penso che da anarchici (se siamo convinti che "non ci sono poteri buoni" ) dovremmo avere troppi dubbi sulla correttezza etica di trapianti ed espianti perché non possiamo dimenticare che trapianto è sinonimo di espianto a cuore battente e sangue caldo! ... il coma profondo non è irreversibile, donne in morte cerebrale possono partorire... Le riflessioni etiche potrebbero invece prendere in considerazione il perché la medicina è sempre più lontana dal concetto di salute e perché la ricerca vada sempre più nella direzione opposta a quella dell'autodeterminazione e conoscenza del proprio corpo. Mi si potrebbe contestare che di fronte alle malattie importanti vi sia poca scelta per i singoli individui, penso che però dovremmo essere il più possibile coscienti di ciò che si cela dietro la medicina e la scienza e anche se non tutti i medici si allineano a questa logica, il nostro ruolo penso sia comunque quello della denuncia e che l'autogestione passi anche da tutto questo. Chiara Gazzola
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