unlogopiccolo

Da "Umanità Nova" n.19 del 30 maggio 1999

Unione Sindacale Italiana
Il Congresso dell'USI-AIT

Si è celebrato dal 14 al 16 maggio nella sede del Centro Studi Libertari di Jesi l'undicesimo Congresso Nazionale dell'Unione Sindacale Italiana, sindacato libertario e autogestionario fondato nel 1912, sezione italiana dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori (AIT/IWA).

Tante sono state le novità in un periodo difficile per il movimento libertario e per l'anarcosindacalismo, basti pensare alla presente situazione di guerra, e di conseguente repressione dei movimenti di opposizione. Proprio sulla guerra è stata votata da tutto il Congresso una mozione che, partendo dal rimarcare il ruolo decisivo svolto dall'USI nella proclamazione dei due scioperi generali del 14 aprile e del 13 maggio, ha confermato i futuri impegni dell'Unione sul terreno dell'antimilitarismo, da sempre parte integrante del suo patrimonio ideale.

Una fase difficile che però ha visto negli ultimi tre anni, dopo il Congresso di Prato Carnico, una significativa crescita dell'Unione in molti comparti e in una serie di nuove località.

Il Congresso di Jesi si è aperto con il rientro definitivo nell'Unione dei Sindacati della Sanità lombarda, che ne erano fuoriusciti dopo la scissione del 1996. Hanno ottenuto la riadesione all'USI-AIT il nuovo intercategoriale di Milano, i sindacati aziendali degli ospedali S. Gerardo di Monza, S. Paolo, S. Carlo e S. Raffaele di Milano, il nuovo gruppo del Policlinico di Milano, dopo che alcuni militanti del sindacato preesistente ne erano fuoriusciti su posizioni guerrafondaie e filo UCK, assolutamente incompatibili con l'intransigente impegno antimilitarista dell'USI-AIT.

Riguardo ai punti all'ordine del giorno si è deliberato: al punto 4 (nuove strategie sindacali di fronte alle nuove figure precarizzate) di potenziare i sindacati territoriali (intercategoriali e sindacati di lavori vari), prestando attenzione a tutte le situazioni di precariato e strutturando al loro interno meccanismi di consulenza e di mutuo appoggio (casse di solidarietà, banche del tempo, etc.). Parallelamente si è deciso di impegnarsi in campagne contro le nuove forme di flessibilità, vedi il lavoro interinale, coordinandosi con altre esperienze simili attuate dalle altre sezioni dell'AIT (vedi ad esempio la CNT spagnola).

Sul punto 5 (autogestione e autocostruzione) si è espresso appoggio a tutte quelle situazioni che si muovono nell'ambito della costruzione autogestionaria di momenti di lavoro e socialità altri rispetto a quelli codificati dall'attuale sistema economico, come esperienze comunitarie, spacci autogestiti, case del popolo, etc.

Sul punto 6 (nuova strategia gradualistica dell'USI-AIT) si è precisata nuovamente quella che è la caratteristica non solo vertenziale, ma mirante alla trasformazione della società, dell'Unione. Si è posta attenzione, in quest'ottica, agli strumenti organizzativi disponibili sul terreno della comunicazione: dal sostegno al giornale Lotta di Classe (ormai quindicinale), dal potenziamento della pagina web, fino alla creazione (ancora da definire nei dettagli) di una piccola "scuola" di formazione sulle questioni sindacali, da mettere a disposizione degli iscritti dell'USI.

Sul punto 7 (sindacalismo alternativo, elezioni sindacali, lotta per le trenta ore) è stato ribadito il ruolo di forza propositiva e aggregante che deve rivestire l'USI nella problematica dell'autorganizzazione, come riferimento per tutti coloro che vogliono un sindacato senza sindacalisti di mestiere, non tributario di nessun partito o forza politica, federalista e libertario, fatto dai lavoratori stessi.

Sulla questione delle RSU si di è sviluppata una serrata critica di questo meccanismo di contrattazione blindata imposto ai lavoratori dalle controparti e dalle burocrazie sindacali, fatta salva l'autonomia locale di quei sindacati aziendali che vi hanno partecipato perché non erano in condizione, sui loro posti di lavoro, di poter perdere alcuni diritti a queste connessi.

Sul punto 8 (nuova normativa organica) sono stati definiti con precisione alcuni meccanismi organizzativi, dalla definizione delle strutture dell'USI-AIT (Sindacati Nazionali, Sindacati Aziendali, Unioni Locali Intercategoriali e Sindacati Lavori Vari), all'approvazione di una normativa proporzionale al numero degli iscritti paganti di ogni sezione per la formazione delle delegazioni ai Congressi, con abbondante meccanismi di calmiere per tutelare anche i Sindacati più piccoli.

E' stata adeguata anche la quota di adesione, considerati gli impegni presi per la solidarietà internazionalista: l'USI, unico sindacato di base inserito in una internazionale di lavoratori, versa a questa la quota di 12.000 lire annue per iscritto.

Sono stati infine rinnovati gli incarichi statutari, dimissionari ogni tre anni: nuovo segretario nazionale è stato nominato il compagno Luciano Nicolini. A lui e a tutti gli altri membri del Comitato Esecutivo i migliori auguri del nostro giornale.

Red R.E.



Contenuti UNa storia in edicola archivio comunicati a-links


Redazione: fat@inrete.it Web: uenne@ecn.org