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Da "Umanità Nova" n.21 del 13 giugno 1999
Religione e scuola
Ricchi premi e cotillons
È passata quasi inosservata la recente ordinanza del nostro caro
ministro Berlinguer, sono pochi infatti ad esserne venuti a conoscenza... Io
stessa, pur essendo direttamente coinvolta in tutto ciò che riguarda la
scuola l'ho appreso quasi per caso da un breve articolo uscito sul Manifesto
due settimane dopo l'uscita dell'ordinanza. Sto parlando dell'ordinanza numero
128 del 14 maggio scorso. In questo documento Berlinguer stabilisce che
concorre all'attribuzione del punteggio per il credito scolastico (credito che
servirà da base per il voto di maturità) anche "l'interesse con
il quale l'alunno ha seguito l'insegnamento della religione cattolica ovvero
l'attività alternativa e il profitto che ne ha tratto". Si tratta senza
dubbio di un provvedimento discriminante in quanto la normativa prevede che gli
studenti e le studentesse non intenzionate a seguire l'ora di religione possano
utilizzarla per studio individuale o possano optare per l'uscita da scuola. Chi
compie queste due scelte non otterrà alcun beneficio nel credito
scolastico. Insomma dopo varie norme tra cui quella che consente agli
insegnanti di religione di partecipare, in sede di scrutinio, alla valutazione
degli allievi, dopo i finanziamenti (per ora solo da parte di alcune regioni)
alle famiglie che mandano i propri figli in scuole private, ecco il nuovo
regalo che il nostro ministro offre al clero. Tutto questo nonostante diverse
contestazioni, forse non sufficientemente incisive, e per la felicità di
chi, come me, di queste riforme ne risentirà appieno.
Tanti auguri dunque ai nuovi maturandi, e speriamo non sia vero che gli esami
non finiscono mai!
Selva
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