![]() Da "Umanità Nova" n.21 del 13 giugno 1999 La voce dei lettoriMi inserisco nel dibattito sui trapianti nella consapevolezza di non avere verità in tasca ma anzi molti dubbi. Concordo anche se non in tutto con Mary e Boris i quali hanno scritto sul ndeg. 10 di UN che alla maggior parte delle persone è negata la possibilità di accedere ad un'informazione certa e quindi di poter esprimere un giudizio spassionato su questo argomento. Ritengo la posizione della Lega contro la Predazione degli organi troppo integralista, intransigente e sicura delle proprie posizioni e quindi non la condivido. Vorrei a chi vede in questa legge il solo scopo di far crescere "la materia prima per la trapiantistica" e quindi di incrementare gli interessi economici e di potere della classe medica, porre la questione sotto un altro punto di vista. Nel caso per esempio dei trapianti di rene (sono la maggioranza) un soggetto che non può fare il trapianto è costretto a sottoporsi due o più volte a settimana a sedute di dialisi, le quali oltre a limitare notevolmente la qualità della vita, costano fior di milioni, la maggior parte di questi centri e la quasi totalità di queste macchine sono in mano a privati sovvenzionati dalla struttura pubblica. Mi domando: non sarà forse che ad opporsi a questa legge sia la lobby dei centri di dialisi privati in mano ai vari baroni della medicina i quali guadagnano dai dializzati centinaia di miliardi, mentre un'operazione per trapiantare costa relativamente poco (circa 50 milioni) e risolve il problema per tutta la vita e sottraendo i malati dalle grinfie di questi avvoltoi. Traggo queste ipotesi non da certezze scientifiche o morali ma da esperienza personale essendo stato in lista di attesa per un trapianto cuore/polmone (poi ho risolto tutto con un altro tipo di intervento "una tromboarterioctomia" in un ospedale di Parigi per fortuna senza bisogno del trapianto) ed ho visto personalmente giovani attaccati ad un respiratore artificiale che si spegnavano giorno per giorno rifiorire dopo aver trovato un donatore ed aver effettuato il trapianto. Non dubito che questa legge abbia le sue lacune ed i suoi problemi, non dubito che si possa avere la sicurezza e la certezza del buon operare dei vari baroni della medicina, non dubito che le linea tra la vita e la morte sia passata con il trascorrere degli anni dall'assenza del respiro (mettendo uno specchietto davanti alla bocca e vedendo se si appanna o meno) prima, all'elettroencefalogramma e ad altre tecnologie varie di oggi e che in futuro possa essere spostata ancora avanti e che i probabili donatori di oggi non lo saranno più domani, e quindi possa subire varie interpretazioni, ma ciò non toglie che questa legge consenta a migliaia di persone di continuare a vivere. Credo che non sia una grande fatica per chi non intende donare i propri organi dare alla ASL il proprio diniego. Non mi si venga a dire che chi vuol donare gli organi può recarsi da una associazione e dare il proprio assenso perché così era fino ad oggi e o per pigrizia o per scarsa conoscenza non ci andavano che pochissime persone. Soprattutto credo che ognuno debba scegliere liberamente e che la propria adesione sia rispettata dagli altri senza creare fanatismi ed inutili crociate come a mio parere sta facendo la Lega contro la Predazione degli organi, la quale usa toni molto duri sulla questione che io non approvo. Saluti da un vostro simpatizzante. PS E' la prima volta in assoluto che scrivo ad un qualsiasi giornale e sono contento di farlo per la prima volta con UN
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