Da "Umanità Nova" n.22 del 20 giugno 1999
Quando la prossima guerra?
A tutti gli uomini e le donne che in questi mesi di guerra hanno lottato contro l'ennesimo massacro
Ancora una volta i padroni del mondo hanno fatto i loro sporchi interessi sulla
pelle di tutti noi. L'ennesima guerra ("giusta", "umanitaria", "necessaria" in
un crescendo di ipocrisia) è stata preparata, combattuta e terminata.
E adesso è arrivata la tanto agognata pace, da tutti voluta e
ricercata.
Ciò che resta sul campo sono ancora una volta i morti ammazzati, i paesi
bombardati, le donne stuprate, i villaggi purificati, gli ospedali distrutti...
I potenti del mondo, i Clinton, i Milosevic, i D'Alema e i Blair sprizzano di
felicità da ogni dove, tutti hanno vinto, tutti hanno raggiunto i loro
obiettivi, tutti ne escono a testa alta.
Sarebbe bello sapere cosa ne pensano gli operai che ora sono senza un lavoro, i
profughi senza una casa e con la terra contaminata dall'uranio impoverito, le
madri che hanno perso i figli durante un bombardamento.
Vittime senza volto e senza voce, serbi e kosovari, facce di povera gente che
ha perso tutto, così simili alle facce degli iracheni che abbiamo visto
nel '90, dei somali, dei bosniaci e di tanti altri.
Facce così simili nella loro disperazione che fanno capire che le
vittime dei massacri dei padroni del mondo sono uguali dappertutto al di sopra
delle etnie e dei confini.
Ciò che speriamo è che quest'ennesima tragedia faccia aprire gli
occhi a qualcuno che ancora cerca di giustificare questa infame società.
Non vi possono più essere ambiguità e reticenze, questo mondo
ormai dominato totalmente dal capitale internazionale e dalle multinazionali
(con gli stati nazionali e con le loro borghesie impegnati a sopravvivere e a
ritagliarsi quote di profitto spremendo sempre di più i lavoratori),
è da rifiutare in blocco.
I padroni pur di guadagnare e perpetuare il proprio dominio sono pronti a
uccidere e massacrare interi popoli, questa guerra lo ha dimostrato ancora una
volta.
E' inutile appellarsi all'ONU, al diritto internazionale, ai governi di
qualsiasi tipo.
E' tempo che cadano tutte le illusioni e le speranze su possibili governi buoni
e padroni ragionevoli. Chi ha massacrato serbi e kosovari è questo
sistema in quanto tale, è lo stesso sistema che anche qui da noi, nel
ricco e "civile" occidente mostra ogni giorno il suo vero volto: leggi
antisciopero, devastazioni di centri sociali, criminalizzazione dei movimenti
di lotta, finanziarie antiproletarie e così via.
Per combattere il dominio non vi sono scorciatoie o chiavi magiche, né
la riproposizione di un assurda "lotta armata", né quella di chi pensa
di trattare con lo stato per ottenere delle "riforme radicali" come fanno
alcuni centri sociali. Non vi è niente da riformare. Tutti quei
miglioramenti della vita quotidiana che si possono ottenere nell'immediato
possono essere strappati solo con la lotta e con l'autorganizzazione
proletaria, ben sapendo che niente ci sarà regalato.
Che questa tragedia sia dunque di insegnamento a tutti, e che sproni tutti alla
lotta nei quartieri, nelle piazze, nelle fabbriche, nelle scuole per costruire
dal basso le fondamenta di una società di liberi ed uguali.
Come anarchici, oggi come ieri, saremo sempre in prima fila, perché
portiamo un mondo nuovo nei nostri cuori.
Federico Denitto
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