![]() Da "Umanità Nova" n.22 del 20 giugno 1999 Convegno FAI di LivornoIl convegno nazionale della FAI, riunito a Livorno il 12 e 13 giugno 1999, valuta positivamente la riuscita delle iniziative legate alla campagna contro la guerra promosse dalla FAI, l'impegno dei compagni FAI nei comitati e coordinamenti sorti in questo periodo, comitati e coordinamenti cui si è partecipato quando è stato possibile intervenire con le proprie caratteristiche e specificità. Rileva una costante crescita di partecipazione e di interesse per le iniziative che la FAI ha promosso in questo periodo. In particolare si è valutato positivamente il lavoro effettuato dai compagni della FAI per la riuscita dello sciopero contro la guerra del 13, che ha visto una partecipazione al di là delle aspettative, tenendo anche conto dello sciopero per il contratto dei metalmeccanici indetto da CGIL, CISL, UIL per il giorno successivo e del boicottaggio della stampa. Non possiamo non rilevare comunque che nella preparazione dello sciopero si sono trovate delle difficoltà, legate innanzi tutto all'incomprensione dell'importanza dello sciopero contro la guerra nelle dinamiche sindacali delle varie categorie, e legate inoltre alla subordinazione di alcune direzioni sindacali nei confronti dei partiti politici, per cui da una parte si è arrivati ad una indizione scarsamente partecipata, mentre i settori più legati alle logiche elettoralistiche subordinavano la partecipazione allo sciopero del 13 ad una improbabile e mai avvenuta iniziativa del movimento delle RSU. Importante è stato il ruolo svolto dai compagni della Federazione per la riuscita della manifestazione del 3 aprile ad Aviano, indetta dai compagni del C.U.C.A.2000. Buona anche la riuscita della manifestazione nazionale anarchica, antimilitarista e libertaria, che la FAI aveva indetto a Rimini il 24 aprile, così come rilevante è stato l'apporto degli anarchici alle varie iniziative locali contro la guerra. Il Convegno rileva la necessità di mantenere alta l'attenzione sulle problematiche che si aprono con il dopoguerra: spartizione militare del Kosovo; divisione su base etnica; problema dei profughi; aumento della presenza italiana all'estero; danni ambientali conseguenti alla guerra in Serbia, Kosovo, regioni vicine, Adriatico; costi della guerra che verranno riversati sui lavoratori (taglio della previdenza, ecc...).
E' stata notata l'incapacità di dare un segnale internazionalista con manifestazioni di segno anarchico coordinate a livello europeo. Il Convegno propone di rilanciare la mobilitazione contro una pace che è la prosecuzione della guerra con altri mezzi; valuta positivamente la proposta dei compagni di Venezia di una manifestazione antimilitarista a favore della diserzione e dell'asilo politico per tutti i profughi di guerra. I compagni presenti al Convegno Nazionale della FAI il 12 e13 giugno
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