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Da "Umanità Nova" n.22 del 20 giugno 1999

Un effetto "collaterale" della guerra umanitaria
Disastro ambientale

"Per sicurezza volevamo evacuare la popolazione per un raggio di 30 Km, il che significa anche Belgrado. Ma le autorità centrali ci hanno detto di minimizzare, così abbiamo evacuato solo gran parte della città" (Il direttore dell'impianto petrolchimico di Pancevo bombardato dalla NATO il 18 aprile, TG3, 22 maggio).

"La nube sprigionatasi a Pancevo non mi risulta essere così tossica come viene descritta, prova ne sia che la città non è stata evacuata" (generale Marani, portavoce militare della NATO, 19 aprile)

A Pancevo, città situata a pochi chilometri da Belgrado, è stato bombardato per due volte il complesso petrolchimico "Petrohemija", una fabbrica molto simile a quella tristemente nota di Porto Marghera. Dopo i due bombardamenti, la città di Pancevo è rimasta per 5 giorni avvolta in grosse nuvole impregnate di CVM (Clorurovinilemonomero). Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità il CVM provoca tumori al fegato, polmoni e cervello. Il limite di esposizione delle persone è di 15 minuti se nell'aria ci sono 5 parti per milione di CVM. Nessuno ha potuto misurare niente a Pancevo.

Nei serbatoi bombardati c'erano 1200 tonnellate di CVM, 600 tonnellate di cloro, 1400 tonnellate di dicloro etilene, 800 tonnellate di acido cloridrico, 100 tonnellate di soda caustica, azoto, fenolo, benzolo e ammoniaca. Tutto è finito nell'aria o nel Danubio.

Qualche tempo dopo il bombardamento di Pancevo le autorità rumene hanno diffuso la notizia che nell'area confinante con la Serbia, le piogge acide hanno danneggiato i raccolti e compromesso la salute delle foreste. Le autorità rumene hanno denunciato anche l'inquinamento del Danubio, dove sono state trovate concentrazioni di rame, cadmio e piombo due volte superiori al consentito, mentre il livello dello zinco è da 20 a 55 volte superiore ai limiti. Pochi giorni dopo anche le autorità bulgare hanno denunciato l'aumento di metano e zolfo nell'area nord-est del paese, in particolare nella città di Bregovo. Sempre a Bregovo il 21 maggio è stato registrato un aumento due volte del tasso abituale di radioattività.

Quando gli strateghi della NATO hanno deciso di bombardare Pancevo e gli altri insediamenti petrolchimici sapevano perfettamente che questo avrebbe provocato un disastro ambientale.

Gli strateghi della NATO hanno bombardato questi impianti con l'evidente obiettivo di provocare il massimo dei danni possibili in un criminale gioco al massacro che verrà pagato dalle popolazioni serbe e delle regioni circostanti.

Circolo Malatesta di Livorno



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