Da "Umanità Nova" n.23 del 27 giugno 1999
I costi della guerra
La bolletta per gli italiani
Una delle prime cose che il governo D'Alema ha voluto precisare è che
non ci sarebbero state nuove tasse per pagate le spese della guerra. Dubitiamo
che il governo di Roma riesca a mantenere tale promessa.
Da quel che sappiamo il governo ha stanziato finora 600 miliardi di lire, 282
delle quali destinati alle forze armate impegnate fino al dicembre 1999.
Ma le spese saranno superiori. C'è da mantenere i contingenti di terra,
che, stanziati originariamente in Albania e macedonia, ora sono entrati a far
parte della "forza di pace" Kfor che "garantirà" il rientro dei profughi
(ogni militare italiano impegnato nella guerra guadagna dai 3 ai 6 milioni al
mese). C'è da finanziare l'operazione Arcobaleno (250 miliardi entro
dicembre). C'è da contribuire alle spese internazionali per la
ricostruzione e il sostegno dei Balcani. C'è da ricostruire gli arsenali
dell'Aviazione militare (con 30/40 missioni al giorno di bombe e missili ne
deve aver consumate parecchie). Chi pagherà? Con la quota statale dell'8
per mille si sono finanziate le missioni in Macedonia ma non deve essere
avanzato molto. E allora?
Secondo voi chi pagherà per le avventure militari dell'Italia?
Secondo voi chi invece ne trarrà vantaggio in termine di commesse,
facilitazioni economiche, penetrazione in nuovi mercati?
Circolo Malatesta di Livorno
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