![]() Da "Umanità Nova" n.23 del 27 giugno 1999 Spezzano Albanese Per l'autogoverno della collettivitàLa campagna elettorale europea del 13 giugno, che a Spezzano come in tante altre parti d'Italia risultava abbinata con quella amministrativa, ha offerto agli anarchici, ai libertari ed alla FMB un'ottima occasione per porre al centro del dibattito l'autogoverno extraistituzionale e per contrattaccare le forze avversarie che con provocazioni e calunnie hanno fatto dell'antianarchismo il perno dei loro comizi. Di Europa si è discusso poco, moltissimo si è invece discusso sulle problematiche territoriali. La FMB, nei suoi tre comizi pubblici tenuti ad un pubblico sempre più folto ed attento, ha illustrato di volta in volta le sue proposte comunaliste dandosi come obbiettivo immediato da raggiungere nel dopoelezioni la costituzione dal basso dei comitati di quartiere: "strumenti atti ad affrontare tutte le problematiche sociali per insieme trovare delle soluzioni autogestionarie in merito e ad impedire nel contempo che l'amministrazione comunale di stato decida sulla testa dei cittadini tutti". Ma ciò che ha mandato di più in bestia i pretendenti al trono di sindaco è stata l'analisi che la FMB ha fatto delle liste scese in campo: "Le liste sono quattro, ma in realtà è come se fossero due: Arcobaleno e Alternativa Democratica altro non rappresentano che il listone mancato di tutti quei personaggi occulti e palesi di destracentrosinistra che da un trentennio stanno saccheggiando il paese, mentre quella dei DS con esponenti della società civile e quella di AN, formate da persone non colluse con le passate amministrazioni, rappresentano senza dubbio il nuovo sul piano elettorale, ma nessuna delega va concessa ai candidati se si vuole che Spezzano sia autogovernata dalla collettività e non da quel pugno di persone che andranno a formare il Consiglio comunale e la Giunta". La FMB ha inoltre pubblicamente chiarito che "in quanto struttura di massa e di base che unisce i suoi associati nei valori dell'azione diretta, dell'autogestione e della solidarietà, si chiama fuori dal terreno elettorale, mostrando pieno rispetto sia verso le posizioni astensioniste degli anarchici e dei libertari e sia verso coloro che decideranno di portarsi alle urne, sottolineando che l'unità di intenti dei municipalisti di base si ritrova non nel voto o nel voto bensì nel fine di lavorare insieme per l'autogoverno della comunità". Ben presto le posizioni della FMB si pongono al centro del dibattito costringendo le liste in campo ad esprimersi in merito: "Arcobaleno" e "Alternativa democratica" calunniano gli anarchici ed i libertari attaccando i candidati DS e società civile come burattini "manovrati dalle bandiere rossonere del Milan che da anni sventolano sulle piazze di Spezzano chiamandosi FMB in campagna elettorale ed anarchiche in tutte le stagioni". I DS e società civile, dal canto loro, preferiscono tacere su questi attacchi preferendo cavalcare in termini elettorali la tigre della democrazia diretta e del controllo dal basso, e così pure la lista di AN che si autoannovera come forza propugnante il rinnovamento amministrativo. Gli anarchici, anche se più volte chiamati provocatoriamente in causa avevano deciso di non scendere direttamente in campo, ma Venerdì 11 giugno, giornata di chiusura della campagna elettorale, chiedono alla FMB un po' di spazio nel Comizio per dare ai calunniatori la risposta che si meritano. Alle 21.30, dopo i comizi di RC ed AN, che avevano visto qualche centinaio di persone presenziare, P. Matteotti si riempie di gente: ottocento persone o forse più sono lì accorse per ascoltare la FMB e gli anarchici, mentre in altre piazze i comizi in concomitanza di "Arcobaleno" e "Alternativa Democratica" non radunavano che qualche centinaio di persone complessivamente. Dura e tagliente è stata la risposta anarchica alle provocazioni subite: si è rivendicata con forza la coerenza delle idee e della prassi libertaria a dispetto di quanti in loco sono saltati politicamente da un fosso all'altro pur di garantirsi sempre le poltrone; sono state rivendicate tutte le lotte per la casa, per il lavoro, per gli spazi sociali, in difesa dell'ambiente, dei servizi, ecc. che la presenza anarchica insieme alle strutture libertarie di massa è riuscita a realizzare in loco nell'arco dell'ultimo trentennio; sono stati denunciati gli scandali, gli intrallazzi e la prassi clientelare di tutte le amministrazioni di partito o trasversali, formate sempre dagli stessi personaggi occulti e palesi che dagli anni settanta hanno messo le mani sulla comunità; è stata infine data agli intrallazzieri, provenienti guarda caso dal PCI, una vera e propria rinfrescata di storia sulle origini del movimento operaio, sulla prima internazionale, sull'anarcosindacalismo (altro che bandiere del milan!). Insomma, se l'obbiettivo dei faccendieri era quello di buttare fango sull'anarchismo e sulla FMB, e la tattica era invece quella di attaccare gli anarchici e i libertari per vincere le elezioni, ma soprattutto la poltrona da sindaco, rimane da dire che hanno raggiunto proprio l'opposto: tutta la comunità riconosce agli anarchici ed ai libertari, oggi più di prima, il ruolo di opposizione sociale alla prassi istituzionale nonché la progettualità di autogoverno di cui negli anni si sono resi promotori; alle europee su seimila elettori, circa duemila non si sono portati alle urne, mentre tra i votanti un migliaio sono inoltre risultate le schede bianche e nulle; alle comunali sempre un duemila non si sono portati alle urne e circa trecento sono risultate le schede bianche e nulle, mentre il 50% circa dei votanti si è espresso per il "rinnovamento" amministrativo propugnato dalla lista dei DS e società civile ed il rimanente 50% per le altre tre liste concorrenti. Intanto, soprattutto tra gli astensionisti, tra coloro che pur portandosi alle urne non hanno espresso il voto e tra coloro che lo hanno solamente espresso alle comunali, affermando di aver voluto usare questa "arma" col semplice obbiettivo di spazzare via un'intera classe di putridi faccendieri, in molti stanno aderendo alla FMB con l'intento di passare subito alla costituzione dal basso dei comitati di quartiere per mettere la comunità in condizione di controllare l'operato dei nuovi amministratori (lista DS e società civile) e per insieme affrontare in maniera autogestionaria la risoluzione delle problematiche territoriali, in quanto più che mai convinti di non voler concedere delega alcuna o in bianco a coloro che andranno a sedere sulle poltrone di sindaco, consiglio e giunta municipali. Red. locale
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