![]() Da "Umanità Nova" n.23 del 27 giugno 1999 Senza Frontiere. Brevi dal mondoLondra: stop the city Il 18 giugno, primo giorno della riunione delle potenze mondiali a Birmingham in Inghilterra, è stato scelto da un insieme di gruppi di disoccupati, lavoratori, ambientalisti, pacifisti, femministe, contadini, popolazioni indigene, dal Canada alla Nigeria, dalla Corea all'Indonesia, dalla Malesia alla Romania, dagli Stati Uniti alla Tailandia, dall'India all'Inghilterra, che concordano sulla responsabilità del sistema capitalistico nella devastazione sociale ed ambientale a livello mondiale, come momento di lotta internazionale, di azione contro quelli che vengono individuati come i centri nevralgici del sistema: i centri finanziari, i distretti bancari, le sedi delle multinazionali, ecc. Organizzate in modo autonomo le azioni si sono diversificate a seconda della creatività del momento, dell'aderenza sociale, del radicamento dei promotori, sulla scia delle iniziative analoghe che si sono tenute nelle giornate dal 16 al 18 maggio. A Londra in particolare le manifestazioni hanno assunto una caratteristica tale da 'conquistarsi' le prime pagine di giornali e a 'bucare' il video a livello mondiale. I compagni dell'ACF (Anarchist Communist Federation) da noi contattati ci hanno confermato il carattere anticapitalista delle iniziative, di cui gli anarchici sono stati individuati dai media come gli organizzatori. Un breve elenco dei titoli della stampa britannica contribuisce a dare il senso di quanto è avvenuto nelle strade della capitale inglese, e più precisamente della City, il suo cuore finanziario. Non a caso 'Stop the City' era lo slogan che ha caratterizzato la mobilitazione del 18 giugno. 'Nella mattinata centinaia di ciclisti hanno bloccato le strade', ' La strada della Corporation di Londra è stata occupata per ore da una festa con musica e bande musicali', 'La Banca dei Lloyds è stata occupata da attivisti della Campagna contro il commercio delle armi', 'Infrante le vetrate interne ed esterne di una banca olandese', 'La Banca d'Inghilterra è stata assalita'. 'Assalito il negozio Liffe', 'Infrante le vetrine della Mercedes', 'Incursione nel ristorante Le Quai e saccheggiata la birreria', 'McDonalds in frantumi', 'La sede del Congresso delle Trade Unions occupata da organizzazioni anarchiche ed evacuata', ' Incendiate auto', 'Telecamere di strada coperte o danneggiate specialmente durante la festa di strada', '4 poliziotti all'ospedale', ' 2 attivisti duramente investiti da furgoni della polizia', 'Al momento solamente un piccolo numero di arrestati: La polizia sta studiando le riprese delle telecamere'. Anche a Edimburgo, la capitale della Scozia, nello stesso giorno si sono tenute una serie di azioni, unificate dalla volontà di opporre, secondo le parole degli striscioni che aprivano la manifestazione di piazza, 'Una resistenza globale al capitalismo globale'. InfoIFA (MV)
Russia: manifestazioni anarchiche Solo ora ci giunge notizia delle manifestazioni che i compagni russi hanno organizzato per il Primo Maggio in varie città del grande paese. A Mosca, Piter, Lipetsk, Ekaterimburg, Kazan, ed in altre gli anarchici hanno sfilato innalzando cartelli e gridando slogan contro la repressione, particolarmente dura nel loro confronti. Nel frattempo ci viene comunicato che la compagna Maria Randina, di cui avevamo dato notizia sul n. 13 di U.N., è stata rimessa in libertà ma è costretta a versare una grossa somma di denaro e non può lasciare Krasnodar prima del processo. L'avvocato di Larisa Schiptsova , l'altra compagna inquisita, ha accusato la polizia di aver voluto creare un caso criminale (uso di droghe) per colpire in realtà la sua attività, giudicata anticostituzionale, nei giornali 'Trava i volya' e 'Autonom' (periodico degli anarchici di Krasnodar). Contro queste montature un'altra manifestazione a carattere antifascista si è tenuta l'8 maggio, sempre nella stessa città. InfoIFA (MV)
A Parigi contro la guerra Eravamo mezzo migliaio in strada domenica 13 a Parigi per affermare la nostra opposizione alla guerra e al nazionalismo. Sotto un bel sole primaverile ci siamo voluti esprimere attraverso slogans sonori e incisivi come "Né grande Albania, né grande Serbia, i lavoratori non hanno patria", "In Kosovo come altrove, sostegno ai disertori", "Contro la guerra e la miseria, è necessaria la lotta sociale". Il corteo era composto per l'80% da militanti e simpatizzanti dei gruppi della F.A. (promotrice dell'iniziativa). Senza dubbio indetta tardi, questa manifestazione decisamente libertaria aveva, malgrado l'evoluzione degli avvenimenti in Kosovo, ogni ragione di esistere e la sua motivazione politica: dopo più di due mesi e mezzo di bombardamenti, dopo più di 900 000 rifugiati e dopo violenze ignobili (in particolare riguardo alle donne), le conseguenze della guerra saranno una volta di più subite dalle popolazioni in termini umani e di distruzione delle infrastrutture socialmente necessarie. Bisognava che questo fosse denunciato. Martial.- gruppo Kronstadt (Le monde libertaire 17-23 giugno)
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