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Da "Umanità Nova" n.25 del 25 luglio 1999

Bollettino di guerra

Bombe all'Uranio

Bene che vada, gli effetti collaterali della guerra NATO contro la Serbia dureranno millenni; l'allarme è stato confermato dalla sezione di Padova dell'Ordine dei Medici che ha sottolineato "l'assurdità di una guerra umanitaria combattuta con armi destinate a contaminare per sempre e senza rimedio terra e acqua". Infatti, le conseguenze derivanti dall'esplosione di una granata anticarro di tipo DU (Depleted Uranium) provoca anche attraverso la sua frammentazione una forte dispersione radioattiva di raggi alfa. "Il tempo di dimezzamento dell'uranio - spiega l'Ordine dei Medici - fa sì che il terreno contaminato rimanga tale per milioni di anni e quindi che rimanga per sempre il rischio di contaminazione per inalazione o per ingestione. Con conseguente aumento del rischio di cancerogenesi per i soggetti esposti".

Bombe in Adriatico

La cosiddetta "bonifica" dei fondali del mare Adriatico, trasformato in una pattumiera dai bombardieri della NATO - italiani compresi - si sta rivelando l'ultima beffa ai danni della salute, dell'ambiente e della verità. Infatti, per ammissione delle autorità militari, il recupero e il disinnesco degli ordigni inesplosi sono troppo costosi, troppo difficili e troppo rischiosi per essere completati; infatti, se si eccettua il brillamento sott'acqua di "uno, massimo due" ordigni al giorno ad opera dei dragamine, la maggior parte di questi è destinata a rimanere dove sono oppure a finire di nuovo nelle reti dei pescatori o sulle spiagge così come è già avvenuto a Rodi Garganico (FG) dove è stata trovata una bomba al fosforo. E sicuramente tra le migliaia di missili, bombe convenzionali e cluster di bombs giacenti sui fondali del mare Adriatico ci sono anche ordigni caricati con uranio che se fatti "brillare" avranno un immediato quanto pericoloso effetto radioattivo, mentre se lasciati dove sono questo sarà prolungato nel tempo con conseguenze - in entrambi i casi - imprevedibili, tanto da far preventivare una nuova e più grave Sindrome del Golfo.

La sconfitta di Robocop

A conclusione del ciclo d'operazioni che ha visto per oltre due mesi i bombardamenti della NATO e una spesa approssimata di 7 miliardi di dollari, anche per i militari è tempo di bilanci. Su circa 1.000 bombe a grappolo CBU - 87 (le tristemente note "cluster" che dovrebbero essere considerate al bando da varie Convenzioni internazionali), contenenti ciascuna circa 200 bomblets, sganciate dall'Alleanza dal 5 al 20% sarebbero rimaste inesplose: dunque, da 5 mila a 20 mila di questi ordigni color giallo, verde, arancione, sono a terra pronte a deflagrare.

Anche i risultati bellici appaiono largamente inferiori a quanto dichiarato a suo tempo dalla propaganda NATO: secondo la cosiddetta "intelligence" USA, i carri armati serbi contati al momento dal ritiro dal Kosovo hanno superato i 200 sui 300 complessivi, oltre a 308 mezzi di artiglieria leggera su quasi 500. Il che vorrebbe dire che i mezzi corazzati e blindati serbi colpiti nelle 35 mila missioni aeree NATO e 78 giorni di guerra non supererebbe la percentuale del 30%. I soldati serbi partiti dal Kosovo sarebbero 47.000 ossia 10.000 in più di quelli stimati presenti sul territorio all'inizio delle ostilità (senza contare i 5 mila che la NATO dichiara di aver ucciso).

Inoltre, a fronte delle migliaia di vittime "per errore" tra la popolazione civile serba egli stessi profughi kosovari , i sedicenti gendarmi globali della NATO hanno collezionato una serie di clamorosi sbagli di mira bombardando strutture militari in disuso della Seconda Guerra Mondiale, veicoli militari rottamati già usati come bersaglio dall'esercito serbo, cimiteri di velivoli arrugginiti, cumuli di macerie.

Poche rimangono invece le perdite ammesse dai comandi NATO tra le forze aeree d'attacco: uno "Stealth" - il cosiddetto cacciabombardiere invisibile - un Harrier e un paio di elicotteri Apache (su 24) che peraltro non sono mai entrati in azione per l'inesperienza dei piloti e per la vulnerabilità degli apparecchi.

La lista degli abbattimenti subiti deve comunque essere di gran lunga superiore, se non altro per le leggi della statistica.

Italiani brava gente

A completamento delle informazioni già pubblicate su questo giornale (27 giugno), si è appreso che i piloti italiani operanti dalla base di Istrana (TV) dal 14 aprile hanno compiuto almeno 70 missioni di bombardamento sul Kosovo, sganciando 40 tonnellate di bombe.

Tempo di traslochi

Come si andava dicendo già da qualche tempo, la V ATAF ( Allied Tactical Air Force) di bese a Vicenza trasloca. Il comando strategico si trasferirà nella superbase NATO di bagnoli (NA), mentre il centro tattico operativo sarà ridislocato a Poggio Renatico (Ferrara).

In questi ultimi mesi la sala operativa della V ATAF ha diretto i raid in Kosovo e Serbia e dal '92 controllava per la NATO tutte le attività aeree sui Balcani, inclusi i bombardamenti in Bosnia, le ricognizioni e l'embargo aereo contro la Serbia.

Censura di stato

Come abbiamo appreso in occasione del Meeting anticlericale di Bologna, anche in Germania la repressione statale ha colpito chi ha cercato di far circolare informazioni in contrasto con la propaganda ufficiale di guerra veicolata a piene mani da organi televisivi e di stampa, né più né meno di quanto può aver fatto il regime di Milosevic; in particolare sono stati denunciati compagni e compagne della Lega Anticonformista (Bund gegen Anpassung) per aver diffuso in varie città tedesche un volantino contro la guerra in cui, tra l'altro, si poteva leggere: "Malgrado la censura della stampa è ormai venuto a galla: le prime bare sono tornate! Come abbiamo saputo per via Internet, sono caduti come minimo 88 aggressori della NATO fra aggressori tedeschi e USA; questo è avvenuto già durante i primi attacchi contro i resti della mutilata Jugoslavia; tra gli aggressori caduti c'è un importante numero di tedeschi (come hanno confermato doganieri greci), un paio di inglesi (votanti Blair?) e almeno la metà sono americani; inoltre sono stati abbattuti almeno 7 aerei da combattimento e tre elicotteri degli aggressori. La stampa uniformata naturalmente ha passato sotto silenzio tutto questo ed ha mentito all'unanimità (come nella seconda guerra mondiale i tedeschi vengono trattati da cretini) perché l'unico argomento che fa impressione un po' ai sostenitori dell'aggressione assetati d'ingiustizia, sono gli aggressori morti".

Urge solidarietà.

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