Da "Umanità Nova" n.26 del 5 settembre 1999
Bologna: campagna d'autunno della giunta Guazzaloca
Fascistissimi!
L'assessore alla politiche produttive Raisi (tessera AN) propone il numero
chiuso per gli immigrati extracomunitari dopo il numero chiuso per le
iscrizioni universitarie, il numero chiuso per l'assegnazione di alloggi, il
numero chiuso per la circolazione in centro città, il numero chiuso per
il più esclusivo dei circoli cittadini, l'Hobby one (che il numero
chiuso ce l'aveva anche nell'era Vitali). Il sindaco, di sinistra, della giunta
di destra lo smentisce: nessun numero chiuso dice Gazzoni Frascara (il Berlusca
bolognese), come facciamo a far andare avanti le fonderie, chi ci pulisce le
scale, chi ci porta la pizza?
Nel giro di due giorni, dopo le ferie, la giunta bolognese si rimette a fare
politica.
Il sostituto-procuratore-della-Repubblica (di Salò) Antonello Gustapane
(tessera AN) notifica 78 avvisi di garanzia a 63 extracomunitari e 15 cittadini
italiani (che per le cronache sono pericolosi autonomi) a seguito
dell'inchiesta apertasi all'atto dell'occupazione della basilica di S.Petronio
che, come ricorderanno i nostri lettori, era stata utilizzata come provvisoria
dimora per 150 persone che erano state sgomberate con l'uso della forza
pubblica (e la forza pubblica per rispettare il nome usa manganelli, calci
delle pistole e dei fucili nonché tirapugni) dalle case di via Rimesse
che dopo che erano state vuote per 4 anni ora sono nuovamente vuote da quando i
benemeriti sbirri hanno compiuto il loro dovere.
Per i 15 compagni del Comitato "Senza Frontiere" l'avviso di garanzia
assomiglia di più ad un avviso di reato visto che gli si contesta di
essersi associati (a delinquere) con l'intento di istigare gli immigrati ad
occupare le case sfitte che per la legge equivale a violazione della
proprietà privata. Gravissimo!
Gustapane é stato allevato dalla giunta Vitali che gli aveva affidato
l'ingrato compito di perseguire gli anarchici anch'essi rei di violare la
proprietà privata. Poco importa che gli stabili occupati fossero
inutilizzati da anni.
Anche se il suo nome, per non creare troppe grane alla giunta, é
miracolosamente scomparso dalle cronache, sappiamo che l'infaticabile pistolero
Giovanni Preziosa non dorme e per la sicurezza dei bolognesi appronta una
prigione per i clandestini: l'ex caserma dell'esercito Chiarini, dopo essere
stata pagata dal comune di Bologna diverse decine di miliardi (a favore del
ministero della guerra della leader maximo D'Alema), verrà riconvertita,
così recitano le cronache, a prigione per i clandestini. Progetto che AN
aveva fatto naufragare a via Roncrio dove (come ricorderanno i nostri lettori)
la giunta vitali dopo l'insurrezione albanese aveva previsto l'internamento per
i profughi della repressione.
Oggi AN che aveva contestato il progetto Vitali perché avrebbe prodotto
degrado (diminuzione della rendita fondiaria e patrimoniale) nel Quartiere
Colli, riprende il medesimo progetto e lo alloca in via Mettei nel Quartiere
S.Vitale (il Colli é amministrato dalla destra, il S.Vitale dalla
sinistra). Nella caserma Chiarini é prevista la costituzione di un posto
di polizia e attorno al perimetro verrà stesa una doppia barriera di
filo spinato.
Le cose che scriviamo le stiamo praticamente copiando dalla "Repubblica",
edizione di Bologna del 27 agosto. Dopo le notizie che riportiamo e che sul
giornale fondato da Eugenio Scalfari non godono di nessun commento, vengono
pubblicati due paginoni ad onore e gloria della borghesia bolognese: Festival
Provinciale dell'Unità con prevista visita del presidente del consiglio
D'Alema; Guazzaloca a Rimini al meeting di CL, accolto da Formigoni; Chiara
Prodi, nipote di Romano, canterà per Bologna Capitale della Cultura
(2000 e.c.).
Ogni commento sarebbe superfluo.
redb
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