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Da "Umanità Nova" n.26 del 5 settembre 1999
Spezzano Albanese
L'autogestione in Fiera
C'era un diffuso timore fra compagne/i che la Fiera
dell'autogestione al sud, considerata la dislocazione geografica, avrebbe visto
una partecipazione sicuramente inferiore rispetto alle trascorse edizioni tutte
svoltesi nel centronord. Invece, a festa terminata, dobbiamo dire che
"l'arrivederci a Spezzano" ha veramente funzionato.
Il primato degli arrivi va a Maria ed Emilio di Torino, giunti a Spezzano
già attorno al 10 di Agosto per iniziare insieme a fare il punto sulle
questioni tecnico-organizzative, mentre poi dalla serata di Sabato 14 Agosto
cominciano a giungere compagni da ogni parte della penisola tutti intenti a
darci una mano, Federico, Lorenzo e Irene da Firenze e poi Tiziana e Walter da
Bologna, Federico da Trieste, Alvise da Pordenone, Eleonora e Aldo da Torino,
Gianfranco, Giancarlo, Geppino e i due Oreste dal cosentino, tanto che
martedì mattina, quando ci siamo messi a lavorare per allestire le
strutture eravamo già in tanti, ma in tanti altri giungeranno nella
giornata di mercoledì dalla Sicilia, dalla Puglia, dalla Campania, dalla
Svezia, dal Lazio, dalle Marche e Abruzzo, dalla Toscana, dal Piemonte, dal
Veneto, dalla Lombardia, dalla Sardegna, dall'alto tirreno cosentino, dalla
Francia che si prodigheranno nei lavori tecnici di allestimento prima
dell'apertura ed in cucina, nel bar, nello spazio libreria durante le
manifestazioni: praticamente in serata eravamo all'incirca un centinaio, cifra
che da giovedì, giorno d'apertura delle manifestazioni, sino a tutto il
pomeriggio di sabato è destinata quotidianamente a raddoppiarsi.
Insomma, dalle quattrocento alle cinquecento persone provenienti da ogni parte
d'Italia e dall'Europa (Francia, Spagna, Svizzera, Svezia) hanno per quattro
giorni ravvivato colorandoli le strade, le piazze, i bar, i negozi di Spezzano,
ma soprattutto i luoghi in cui si è tenuta la Fiera, posti nella
centrale piazza della Repubblica con ai fianchi il piazzale dell'arci (luogo
della cucina e ristoro), i giardini comunali (luogo dei dibattiti pubblici) e
la palestra comunale (luogo in cui sono stati ospitati i saccopelisti).
Un sereno e gioioso clima di confronto, di scambi di esperienze, di
divertimento e tanta tanta buona cucina ricca di piatti locali andati a ruba,
al quale ha fatto da cornice un cocente sole africano, ha contrassegnato la
quattrogiorni, ed il tutto si è svolto al centro di un paese che,
mettendo da parte il giudizio da cliché di alcuni pochi "benpensanti"
locali, ha offerto tutta la propria disponibilità libertaria al popolo
dell'autogestione, ai suoi più che graditi ospiti: molti dei compagni
giunti in treno nella desertica stazione ferroviaria, che gli ex amministratori
comunali avrebbero sicuramente trasformato in un cimitero d'amianto, senza le
azioni di lotta della FMB, dei libertari, dei cittadini tutti, non c'è
stato neanche bisogno di andarli a prendere in auto per portarli in paese,
bastava che i paesani li vedessero con zaini sulle spalle, si avvicinavano a
loro, chiedevano se fossero anarchici e via... portati subito a destinazione.
I cittadini che abitano di fronte alla palestra comunale, dove hanno trascorso
le loro notti moltissimi dei saccopelisti, sempre a dispetto dei soliti
"benpensanti" del luogo ci raccontano che non sono mai stati così
tranquilli come in quei quattro giorni in cui hanno avuto modo di dialogare con
persone gentili e rispettose dell'ambiente: "non una bottiglia di vetro
è stata rotta, non una bottiglia di plastica è stata lasciata nel
cortile, anzi siamo veramente rimasti stupefatti quando li abbiamo visti
domenica mattina pulire Piazza della Repubblica dai resti del concerto che si
era tenuto sabato sera, in quanto pensavamo alla sporcizia che hanno sempre
lasciato in piazza i partiti di potere ogni qualvolta hanno tenuto una festa".
I dibattiti pubblici sono stati seguiti con attenzione non solo da compagne/i
ma anche da moltissime persone del luogo che hanno presenziato numerose
soprattutto al confronto sul municipalismo. Molto denso si è rilevato
anche il confronto all'interno dei gruppi di lavoro relativamente al progetto
server di movimento, all'economia autogestita, ai rurali che hanno tutti
relazionato nella partecipata e numerosa assemblea conclusiva di domenica per
illustrare le proposte e gli impegni in merito scaturiti. Relazioni sono state
inoltre portate in assemblea anche sulle tematiche relative alla tutela
dell'ambiente e alla proposta di un'università libertaria i cui gruppi
non si sono potuti tenere per motivi di natura meramente tecnica, ma su cui
interessanti proposte di lavoro sono scaturite all'interno delle specifiche
sedute pubbliche plenarie, e così pure sulla tematica del municipalismo,
per il quale pur non essendo stato previsto alcun gruppo di lavoro, il largo
interesse suscitato nell'ambito dell'assemblea pubblica di sabato sul tema ha
impegnato molti dei partecipanti al dibattito ad attivarsi per stimolare un
coordinamento fra le variegate strutture di base e singoli compagne/i che
operano nel territorio. Giudizi positivi sono stati inoltre espressi
nell'ambito dell'assemblea sulle Fiere dell'autogestione territoriali, ultima
quella del nordovest, ed un impegno in tal senso è stato espresso dalle
comunarde di Urupia che stanno lavorando sull'idea di mettere in pratica una
fiera territoriale del sud.
Comunque, se interessanti e partecipati si sono rilevati i dibattiti pubblici e
quanto prodotto dai gruppi di lavoro non di meno si sono rivelati le
improvvisazioni di sputafuoco e giocolieri, l'esposizione dei prodotti
agrobiologici, artigianali, libri, dischi ed i concerti tenutisi in Piazza
della Repubblica, dove nel suono e nel canto del gruppo di musica tradizionale
popolare 'A Fajidda, del cantastorie Massimo Liberatori, del rockpunk del
gruppo The Wish, delle poesie di F. De Andrè interpretate in musica e
canto dall'Associazione Culturale 'A Fajidda e da Franco D'Ambrosio, della
musica magica e fiabesca del gruppo dei Casbah non solo il popolo
dell'autogestione venuto da fuori ma tantissimi bambini, fanciulli, giovani e
meno giovani, anziani e vecchi del luogo si sono completamente immersi dando
vita ad una grande festa, che rimarrà senza dubbio scolpita nella
memoria storica della Spezzano municipalista, libertaria ed autogestionaria.
Non a caso infatti, sono in molti in questi giorni a chiederci in paese: "ma
l'anno prossimo, la organizzeremo di nuovo?". Domenica pomeriggio, quando
è giunta l'ora dei saluti, eravamo tutti felici e tristi nello stesso
tempo: felici, in quanto soddisfatti dell'esito delle manifestazioni; tristi,
perché una dolce avventura autogestionaria nella più numerosa
comunità italo-albanese del cosentino si era conclusa ed ognuno si
preparava a rientrare nelle proprie località. Il saluto più bello
che ci è stato comunque rivolto dalle compagne/i è stato senza
dubbio "grazie dell'ospitalità che ci avete dato, ma soprattutto grazie
dell'ospitalità che abbiamo riscontrato in paese". Ora lasciate
però che a ringraziare tutte/i voi sia la FMB a nome della
comunità di Spezzano che da oggi si sente, senza ombra di dubbio, ancor
di più municipalista, libertaria e autogestionaria.
FMB - Federazione Municipale di Base di Spezzano Albanese
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