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Da "Umanità Nova" n.28 del 19 settembre 1999

Livorno: attacco ai diritti sindacali

Quello recentemente firmato è sicuramente il peggiore contratto della scuola che si sia avuto negli ultimi tempi. Mai trattativa contrattuale è stata più rapida, in quanto la piena concertazione tra CGIL, CISL,UIL, SNALS e agenzia governativa ha presto sfornato quel che doveva, definendo anche un terreno tanto delicato come quello della rappresentanza.

Dopo innumerevoli ed estenuanti riproposizioni di testi in materia da parte di Bassanini, evidentemente mai sufficientemente penalizzanti nei confronti del sindacalismo di base, le elezioni delle RSU di categoria previste per lo scorso autunno, pure se confezionate su misura di sindacati di regime, sono state congelate e rinviate a evanescenti date del terzo millennio in vista di qualcosa di ancora più sicuro: un contratto, all'interno del quale blindare il monopolio della rappresentanza.

La sostanza dell'articolo 9 del nuovo contratto scuola recita in modo delirante che solo chi ha firmato "il" contratto nazionale è rappresentativo e ha titolo a partecipare alle trattative anche in sede provinciale. In barba alle varie sentenze che svincolano il livello nazionale da quello provinciale, in barba allo stesso Statuto dei lavoratori, una cricca sindacale che evidentemente non trova legittimazioni da parte dei lavoratori, scrive regole a proprio vantaggio, mostrando apertamente di essere alla frutta. In altre parole, non conterebbe il mandato dei lavoratori quanto l'apposizione di una firma, anche se dietro a quella firma ci sono 3 iscritti, o poco più, come nel caso della UIL, il sindacato virtuale maggiormente rappresentativo grazie ad un tratto di inchiostro.

A Livorno L'Unicobas scuola è presente da circa quattro anni alla trattativa decentrata provinciale, in virtù del mandato esercitato dall'alto numero di iscritti, dei risultati conseguiti alle passate elezioni di categoria, e in forza di sentenze del pretore del lavoro, che hanno già condannato due volte i provveditori per condotta antisindacale nei nostri confronti. Il radicamento nella categoria è riconosciuto grazie all'attività svolta, alla rete che abbiamo costruito nelle scuole, alle numerose e significative campagne intraprese in questi anni.

Proprio per questo i sindacati firmatari hanno preteso in sede provinciale, per l'inizio dell'anno scolastico, l'applicazione del contratto, invocando l'art.9 da loro medesimi congegnato, senza nemmeno attendere che il Provveditore, in qualità di funzionario, pensasse da solo a procedere, come avrebbe prima o poi fatto.

A Livorno la CGIL si è distinta per l'accanimento con cui ha richiesto l'estromissione dell'Unicobas dal tavolo delle trattative. Una posizione comprensibile, vista la costante emorragia di iscritti che da anni la affligge e l'alternativa reale che l'Unicobas ha rappresentato nel contesto locale. Ma certo non è estranea a questa ventata di isterismo, la necessità di serrare i ranghi intervenuta anche dopo la tempesta che lo sciopero contro la guerra aveva sollevato localmente in CGIL. Allo sciopero e alla manifestazione livornese del 13 maggio scorso, indetti unitariamente da Unicobas, CUB e Sincobas, dopo una lunga campagna cittadina che aveva coinvolto vari settori, dettero scandalosamente adesione anche alcune strutture di base della CGIL e la granitica posizione dei vertici subì serie contestazioni interne.

Si tratta di un'operazione di pulizia etnica lanciata in grande stile in tutte le province in cui siamo presenti alla contrattazione decentrata, con cui si vogliono colpire, a tappeto, i più elementari diritti sindacali, tagliando, insieme alla trattativa decentrata, anche ciò che attiene all'informazione, al diritto di assemblea, di affissione etc. L'assoluta non riconducibilità di un sindacato come Unicobas a linee politiche di partito, che ha impedito fra l'altro i numerosi tentativi egemonici condotti dai vertici nazionali del PRC, che con la CGIL continua ad avere un'opzione privilegiata, ha sicuramente contribuito ad inasprire la linea dei burocrati CGIL sino ai livelli di miseria testé raggiunti.

Contro questa operazione di pulizia etnica, oltre ad avere avviato ricorso, stiamo preparando una serie di iniziative. A Roma l'occupazione del Provveditorato agli studi ha indotto l'amministrazione scolastica ad una parziale marcia indietro, riammettendo l'Unicobas alle trattative decentrate ancora aperte. Sulle iniziative che si svolgeranno a Livorno dal 20 settembre in poi, informeremo in un prossimo aggiornamento.

Patrizia



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