Da "Umanità Nova" n.31 del 10 ottobre 1999
Pietrasanta: cronaca e riflessioni su una lotta
Ancora in piazza contro l'inceneritore
Due anni fa, il mattino del 9/10/97 al Pollino di Pietrasanta, le persone che
manifestavano pacificamente contro la costruzione di un "moderno" inceneritore,
si trovarono a subire l'azione repressiva di polizia e carabinieri.
Risultato: più di 90 denunce partirono contro chi cercava di difendere
il proprio diritto alla salute. 78 di queste persone, rinviate a giudizio e
sulle quali gravano pesanti accuse, saranno processate dal tribunale di Lucca
il prossimo 4 ottobre.
Nel frattempo, i lavori di costruzione dell'inceneritore (che produrrà
diossina e altre sostanze cancerogene che inquineranno l'aria, la terra e le
acque della nostra zona) sono andati avanti.
In solidarietà con i denunciati, contro la costruzione
dell'inceneritore, sabato 2 ottobre dalle 15 in poi presidio in piazza Duomo a
Pietrasanta.
La difesa del diritto alla salute è un dovere di tutti!
Coordinamento contro gli inceneritori e la repressione
Questo il volantino di convocazione del presidio, poi confluito in un corteo
che ha percorso la "passeggiata" in ora di punta. Oltre un centinaio i
partecipanti.
Quella del Pollino di Pietrasanta è una vicenda emblematica per
illustrare come un movimento popolare che ha a portata di mano una vittoria (no
all'inceneritore) può arrivare ad una cocente, anche se temporanea
crediamo, sconfitta.
Quando la polizia due anni addietro è intervenuta in maniera pesante
provocando l'iter giudiziario sopra accennato e che è ben lontano dal
concludersi (per il 4 ottobre si parla di un rinvio), il movimento popolare era
forte: sul terreno di fronte al sito prescelto, che poi non era altro che il
precedente inceneritore ancora da bonificare, ogni giorno si riunivano
centinaia di persone per dibattere e decidere su come fermare il mostro
nascente.
Ma alcuni fattori che hanno inquinato la lotta prima ancora che l'ambiente sono
intervenuti, e hanno condotto alla situazione attuale che vede ormai l'arrivo
dalla Termomeccanica di Spezia degli impianti centrali, mentre il commissario
ad acta della Regione Toscana e la direzione dei lavori non esitano a
dichiarare per il prossimo giugno 2000 l'avvio dell'impianto.
Questi fattori sono senz'altro da identificare nell'infiltrazione dei politici
nel movimento e nella scarsa capacità dimostrata dalla popolazione di
sapersi da questi autodifendere.
Infatti una delle maggiori contraddizioni è il risultato della
permanente altalena dei militanti di base e dei quadri del PRC che a livello
locale sostengono il sindaco Niccolai spergiuro: lui ha ad ogni occasione
promesso che la bonifica non sarebbe stata seguita dalla costruzione del nuovo
impianto, e loro troppe volte hanno minacciato la crisi comunale per essere
ancora credibili. Per dare il segno della sfacciataggine del sindaco basti dire
che si è anche presentato ai margini del presidio di sabato, e nessuno
gli ha sputato in faccia! Evidentemente certe cose sono possibili e consentite
solo in Giappone, e soltanto se si è "tecnici al servizio del
sistema"!
Inoltre, ad inquinare ulteriormente l'ambiente hanno avuto un ruolo primario
anche i "Verdi per l'Ambiente" presenti in consiglio provinciale a Lucca: hanno
fatto passare un deliberato in cui si esclude che in provincia possa essere
installato uno o più inceneritori. E la cosa di per sé non
sarebbe male, sennonché i volponi della Regione hanno messo in piedi un
iter burocratico tale che di fatto invalida l'efficacia della menzionata
delibera fino alle calende greche.
Ed ecco che la popolazione di fronte ad una consigliera comunale presente fra i
denunciati, con un partito che sostiene la giunta che un giorno sì ed
uno pure dice che sta per far cascare il sindaco se non mantiene le promesse,
con una delibera in provincia del tutto favorevole, con gli anarchici e i
libertari che in presenza di tutto questo maleolente tramestio pensano che la
cosa migliore sia di prendere il largo, ecco che la popolazione, lasciata a se
stessa, sta perdendo la partita.
Ancora due particolari per completare il quadro: i Comitati Liguri e Toscani
per la difesa dell'ambiente in pratica sono in posizione di stallo dalle scorse
elezioni, quando al loro interno - dichiaratamente a-partitico e a-politico -
si sono manifestate spinte contrastanti di alcuni dei partecipanti che hanno
finito col ridimensionare di molto il peso dell'intero Coordinamento: qualcuno
si è portato a candidato per una lista, qualcun alltro ha attaccato
subdolamente ma non apertamente quella scelta, nel complesso creando un clina
estraneo ed ostile alla possibilità di continuare ad operare insieme per
una opposizione costruttiva, che aveva caratterizzato l'organismo fin dalla sua
nascita. Ora, dopo una lunga pausa estiva, si sta preparando una prossima
riunione prima di fine ottobre.
L'altro fatto è stato nel pieno dell'estate lo scoppio di una carica di
esplosivo che pare abbia danneggiato qualche parte della costruenda struttura.
Nella totale quiete del movimento hanno avuto buon gioco i Vannino Chiti
(presidente della Regione) e i suoi tirapiedi inceneritoristi per sparlacchiare
da tutti i media a loro disposizione la condanna non tanto e non soltanto del
metodo bombarolo ma di tutto il movimento che si oppone alle fabbriche di
morte. E l'unica cosa che quel che era rimasto del Comitato del Pollino
è riuscita a dire è stato che i suoi metodi erano diversi, ma la
cronaca di tutti i giorni non registrava affatto alcun diverso metodo di
opposizione: nessuna manifestazione, nessun picchetto, nessun volantinaggio,
nessun coinvolgimento dei turisti e degli albergatori, che erano troppo presi a
far quattrini a palate grazie alle bombe in Adriatico che hanno fatto confluire
qui il grosso del turismo.
Ma l'ultima parola non è ancora detta: con la grande opposizione
popolare che abbiamo potuto verificare in altri momenti, anche domani il
progetto criminale dell'avvelenamento del Pollino e dintorni può essere
fermato. Denunce o non denunce. Politici o non politici. Se non ci si rimette
mano, la salute è in gioco, e a perdere non saranno stati questo o quel
partito o questa o quella "avanguardia", saranno tutti.
Alfonso Nicolazzi
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