Da "Umanità Nova" n.32 del 17 ottobre 1999
Finanziaria: assegno di maternità
Mamma mi vien da ridere!
Alla fine di settembre il Governo ha approvato il disegno di legge per la
Finanziaria 2000. Uno dei punti di cui il Governo si fa maggior vanto è
quello dell'assegno di maternità.
In realtà l'articolo 33 è intitolato "Riduzione oneri sociali e
tutela della maternità", in primo luogo il Governo si preoccupa della
riduzione del prezzo della forza-lavoro, e solo successivamente della "tutela
della maternità". La tutela della maternità si riduce al
contributo a favore delle donne che non beneficiano di alcuna tutela economica
della maternità; per le altre la novità si limita al fatto che il
complessivo importo, relativo alla tutela previdenziale della maternità
fino ad un massimo di lire 3.000.000, è posto a carico del bilancio
dello Stato, anziché dell'INPS; conseguentemente la legge Finanziaria
riduce gli oneri a carico dei datori di lavoro dello 0.2%.
Nei fatti, per migliaia di donne non cambia niente, solo per alcune c'è
un limitato beneficio economico (sempre che i decreti attuativi vengano redatti
in tempo e si trovino fondi sufficienti); per tutte quello che dovrebbe essere
un diritto, rientrare nel prezzo che i capitalisti pagano per l'acquisto della
forza-lavoro, diventa un'elemosina concessa dal Governo. Questa elemosina
sarà pagata ancora una volta dai lavoratori con un inasprimento delle
tasse, aumentando la quantità di lavoro non pagato incamerato dallo
Stato.
La legge Finanziaria è un altro intervento autoritario del Governo nella
contrattazione fra capitalisti e operai, intervento che ancora una volta punta
a ridurre il prezzo della forza-lavoro. Solo grazie a questi interventi del
Governo il capitalismo può sopravvivere.
Tiziano Antonelli
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