![]() Da "Umanità Nova" n.33 del 24 ottobre 1999 Dossier Mitrokhin: è caduto giù l'Armando!Non si sottolinea mai a sufficienza la differenza che sussiste tra il conoscere un fatto (essere nelle condizioni di saperlo) e il venire a conoscenza del fatto (esserne informati). Eppure il potere, il controllo, il comando che i media esercitano -- e che per tal motivo sono controllati e guidati da chi, per prima cosa, detiene il potere di conoscere -- dipende esclusivamente dal fatto che l'informazione è dare essenzialmente una "forma" ai fatti così da poter esser presentati al "grande pubblico". Il "Dossier Mitrokhin", che tanta fibrillazione sta suscitando negli ambienti politici di maggioranza e di opposizione, contribuisce a "mettere in forma" il recente passato di Guerra Fredda (con tanto di spie, controspie e spioni) al fine di rendere problematica la realtà presente, cosicché tutto si livelli e si appiattisca intorno alla presunta necessità che "non si poteva, né si può, fare altrimenti". Sappiamo infatti che per nascondere tutto è necessario ostentare tutto sotto la luce artificiale dello spettacolo mediatico, in quanto che non esiste un segreto che non possa divenire oggetto di ricatto grazie alla sua trasmissione nei tempi e nei modi più opportuni. I tempi, generalmente, sono contraddistinti dal grado di accelerazione che si vuole ottenere dalla situazione presente (una crisi politica all'interno della coalizione governativa, oppure un rafforzamento della stessa maggioranza), e dal grado di occultamento che si vuole mantenere rispetto ai Segreti degli Stati che sono i segreti con i quali si comanda a prescindere da chi -- in quel momento ed in quelle condizioni storiche -- comanda. I modi sono i più vari e dipendono dalla tensione/pressione che l'opposizione sociale è capace di esercitare sull'apparato di potere pubblico e privato. Che con la pubblicazione della lista delle duecento persone sul libro paga del Kgb si sia voluto buttare giù l'Armando dalla macchina governativa per poi dirne che l'è caduto, ci sembra il giusto prezzo con il quale si paga un traditore. Del resto la tempra stalinista di Cossuta è iscritta nel cromosoma genetico di chi ha sempre tradito i propri compagni (prima il Pci, adesso Rifondazione) con il sostegno economico del nemico di classe per servire il Potere, sia che fosse all'opposizione oppure all'interno della maggioranza governativa. Ma Cossutta è pur sempre una comparsa a cui è stato affidato il ruolo di Ladrone, dandogli i soliti Trenta Denari con i quali si paga l'immondizia della storia. Ben altro aspetto assume invece chi ha buttato giù l'Armando: quelli che ancora sono saldi al volante della macchina e che hanno ricevuto i soldi per la benzina, non preoccupandosi minimante di essere fedeli al proprio distributore di fiducia, poiché quando si corre per il Potere il rifornimento é sempre garantito; costoro, infatti, conoscono da lunga data quanto i Segreti degli Stati sono il carburante del dominio, del controllo, della repressione, e che la fedeltà al Potere passa attraverso il ricatto. Così Cossiga ricatta D'Alema che a sua volta ricatta Berlusconi, il quale non può che ricattare e farsi ricattare invocando una Commissione che faccia chiarezza sui misteri (leggi ricatti) di Tangentopoli. Ma tutto ciò è la solita commedia all'italiana in cui Pulcinella svela il suo segreto, cosicché puntualmente si scoprono archivi segreti, poteri occulti, servizi deviati, gruppi paramilitari e organizzazioni terroristiche combattenti. Per poi continuare a ripetere che "non si poteva, né si può, fare altrimenti". Per poi continuare a comandare. Jules Élysard
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