Da "Umanità Nova" n.34 del 31 ottobre 1999
Senza Frontiere
Brevi dal mondo
Bangladesh - sciopero
generale
Uno sciopero generale, indetto dall'opposizione, ha bloccato il 21.10
l'intero Paese. Secondo osservatori internazionali, la protesta è stata
un segnale eloquente della coesione del popolo. Lo scopo era di spingere alle
dimissioni il Primo Ministro, Sheikh Hasina, accusato, con gli altri ministri
al potere, di corruzione e di malgoverno. Gravi disordini si sono verificati in
varie zone del Bangladesh, specie nella capitale Dhaka e nella città di
Cittagong, importante porto commerciale al sud del Paese.
Brasile - rivolta in carcere minorile
Quattro adolescenti morti, di cui 2 carbonizzati. Questo il bilancio
della più grave rivolta mai segnalata nel riformatorio della Fondazione
per il Benessere dei Minori (Febem) a San Paolo (Brasile). L'insurrezione,
iniziata alle 21 (ora locale) di domenica 24/10 e terminata solo nel primo
pomeriggio di lunedì, ha coinvolto circa 300 dei 1.200 giovani reclusi.
I ragazzi hanno appiccato incendi e scagliato pietre contro i secondini,
prendendone una decina in ostaggio e minacciando di ucciderli.
Brasile - occupata una Prefettura
Centoventi famiglie del Moa, Movimento di Occupazione di Ananindeua
(Brasile) hanno invaso martedì 19.10 gli uffici della Prefettura in
segno di protesta contro le precarie condizioni in cui sono costretti a vivere.
Le famiglie, residenti nella cerchia urbana di Ananindeua, rivendicano il loro
diritto ad una abitazione dignitosa. Il coordinatore del Moa ha ribadito che la
protesta proseguirà fino a quando le autorità non si mostreranno
risolute ad andare incontro alle richieste dei manifestanti.
Israele - demolizione di case
Il 25 ottobre, lo stesso giorno in cui dopo anni è stato
consentito agli abitanti di Gaza di uscire verso la West Bank, è stata
demolita una casa palestinese a Beit Hanina alla periferia est di Gerusalemme
perché costruita "illegalmente". Come nella maggior parte dei sobborghi
arabi di Gerusalemme Est a Beit Hanina la maggior parte delle case sono
costruite abusivamente. Infatti la legge israeliana prevede che per costruire
nuove case sia necessario un piano regolatore: tuttavia i quartieri arabi ne
sono quasi sempre sprovvisti e gli abitanti non hanno nessuna
possibilità di costruire legalmente. All'inizio dell'anno è stato
stretto un accordo tra gli abitanti di Beit Hanina e la municipalità di
Gerusalemme, la quale avrebbe promesso di non procedere ad ulteriori
demolizioni e ad approntare al più presto un piano regolatore se
l'abusivismo edilizio si fosse fermato. Nonostante quest'accordo, accolto
favorevolmente dal movimento pacifista israeliano come possibile modello per
altre situazioni, il ministero dell'Interno ha più volte manifestato
l'intenzione di non rispettare gli impegni presi dalla Municipalità di
Gerusalemme. La demolizione del 25 ottobre si profila quindi come un vero e
proprio gesto di ostilità da parte del ministero dell'Interno. Infatti
la casa in questione era stata costruita da 10 anni e rientrava quindi a pieno
titolo nell'accordo stretto all'inizio del '99: solo pochi giorni prima gli
abitanti avevano addirittura versato 8.000 Shekels (circa 2.000 dollari) per le
tasse accumulate in quei dieci anni. Nonostante l'opposizione del municipio,
che sin dalla sera precedente era stato messo al corrente delle intenzioni del
Ministero dell'Interno, la demolizione è stata effettuata tra le
proteste e le grida di rabbia di una popolazione che aveva invano sperato in un
futuro migliore.
(da una mail di "The Other Israel", trad. di Amria)
Spagna: un occupante muore durante lo sgombero di un teatro
A Valencia, dopo lo sgombero il 15 ottobre di una fabbrica di pompe
idrauliche in disuso occupata per fare un centro sociale per il quartiere, il
movimento delle occupazioni decide di occupare il giorno stesso un cinema
abbandonato, il Pricesa. La polizia ha sgomberato con gran ferocia gli
occupanti, smontando gli infissi delle finestre e adoperandoli per colpire gli
Okupas. 50 di loro sono stati arrestati e condotti in questura. L'episodio
più grave si è verificato quanto José Luis
Enguídanos, Engui, durante lo sgombero è caduto restando
gravemente ferito al capo. Nonostante gli occupanti abbiano dichiarato la loro
intenzione di abbandonare immediatamente l'edificio, solo dopo un'ora è
stato permesso ad un'ambulanza di prestare soccorso al ferito, che è
morto il giorno dopo senza riprendere conoscenza.
(da A-infos, mail del MOC. traduzione di Amria)
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