Da "Umanità Nova" n.35 del 7 novembre 1999
Baciamo le mani!
Roma: manifestazione a sostegno della scuola cattolica
Ciò che ha assunto maggiore rilievo nella manifestazione a sostegno
della scuola cattolica organizzata dal Vaticano, sabato 30 settembre u.s,
é stata la sfilata della classe politica nazionale a genuflettersi e
baciare la mano del papa.
Già gli intenti erano chiari: battere cassa, cosa che JP2 ha fatto con
estrema solerzia e chiarezza. Di fronte ai cattolicissimi esponenti del
governo, del parlamento e dell'opposizione ha detto senza mezzi termini che le
scuole cattoliche devono godere dei medesimi finanziamenti accordati alle
scuole pubbliche e, ovviamente, della massima libertà circa i progetti
formativi (programmi e materie di insegnamento) e le modalità di
gestione (stipendi, contrattazione, reclutamento e criteri di licenziamento).
Berlinguer, ministro della Pubblica Istruzione, non ha trovato di meglio da
fare che applaudire, rendere omaggio al papa ed andarsene dopo che, il giorno
precedente, aveva arringato la vituperante assemblea del movimento delle scuole
cattoliche dicendo che "... la riforma della scuola sta avanzando ... la legge
di parità é oggi una realtà ... non bisogna volere tutto e
subito ... questo governo non é in grado di garantire ulteriori
finanziamenti alle scuole cattoliche ...".
La presenza di Berlusconi e Fini per il Polo e di Mattarella (vice D'Alema) e
Castagnetti per l'Ulivo, le loro genuflessioni di fronte al polacco e i loro
servili baciamani servivano a rassicurare la curia circa l'azione che
verrà compiuta congiuntamente da maggioranza e opposizione per strappare
l'obiettivo del finanziamento pubblico a piè di lista della scuola
privata cattolica. Il cavaliere é stato esplicito: la scuola privata
dovrà essere l'asse portante della politica dell'istruzione nazionale in
una competizione a tutto campo con la scuola statale ribadendo, se ancora ce ne
fosse bisogno, il concetto liberale della gestione privata di un istituto che
viene finanziato a piè di lista con il denaro estorto tramite le tasse a
tutti i cittadini.
Sulle colonne di questo giornale abbiamo più volte sottolineato ed
analizzato il disegno cattolico di riprendere un ruolo egemonico nel settore
della formazione, ruolo che le riforme del centro sinistra (quello degli anni
`60) prima e le lotte degli studenti e dei lavoratori della scuola poi avevano
fortemente ridimensionato. Ciò che va sottolineato per 'ennesima volta
é la sfacciataggine con la quale la gerarchia cattolica sostiene questo
disegno e la contemporanea insipienza dell'opposizione laica a questo disegno.
Come dimostra efficacemente l'azione vaticana solo il rumore delle piazze
riesce a spostare gli equilibri politici e ad incidere sui provvedimenti
governativi. Noi lo diciamo da tempo. Sarà tempo che anche i laici
comincino a prenderlo in considerazione.
WS
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