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Da "Umanità Nova" n.35 del 7 novembre 1999

Comunicato della Commissione di Corrispondenza della FAI:
"Stato Italia, ovvero la Repubblica del Dejà Vu"

Stato Italia, ovvero la Repubblica del Dejà Vu

Contro gli intrighi, le congiure, i veleni di Palazzo rafforziamo l'opposizione sociale!

Coloro che tanto hanno sperato che la cosiddetta "seconda repubblica", fatta nascere nel bel mezzo delle gesta del "che c'azzecca", allora esaltate come eroiche, ponesse fine agli intrighi, alle congiure e ai veleni di Palazzo, regalando agli italiani uno Stato rinnovato in moralità, limpidezza, trasparenza..., dopo la cronaca politica di questi ultimi giorni, collocata sulle prime pagine e nei titoli d'apertura di RG e TG dei mass media di regime, pensiamo proprio che siano costretti dalle circostanze a doversi ricredere.

Dossier Mitrokhin, assoluzione di Andreotti, imminente (?) ritorno di Craxi, eventuale crisi di governo orchestrata da alleanze politiche che si compongono e scompongono dalla sera alla mattina: non sembra forse un film già visto, o almeno molto somigliante ai tanti della cosiddetta prima repubblica?

E se a tali fatti aggiungiamo i risvolti degli stessi conseguenti, di cui tanto oggi si legge e si sente: "il giallo del sequestro e omicidio Moro", "l'addestramento dei brigatisti in Cecoslovacchia", "le dichiarazioni di Andreotti sulla falsa testimonianza di un giudice e su il gran suggeritore", "commissione antimafia e caso Violante", "prescrizione di reati già contestati a Berlusconi e Craxi", "sospensione a Craxi delle pene già inflittegli" e via dicendo...; oppure se aggiungiamo ancora la caccia al terrorista in seguito all'omicidio di D'Antona, le bombe ed i pacchi bomba non scoppiati di questi ultimi giorni, sicuramente protesi ad allargare il raggio della caccia: il dejà vu risulta senza dubbio ancora più evidente.

Insomma, dalla repubblica di Portella delle Ginestre, di Gladio, dei vari tentativi di golpe, delle stragi (sono passati 30 anni dalla prima, quella di P. Fontana, seguita dall'assassinio di Pinelli, il ferroviere anarchico fatto volare da una finestra posta al quarto piano della questura milanese), della P2, degli omicidi eccellenti, della mafia, dei pentiti, dei servizi, della caccia alle streghe, al terrorista: ben poco è cambiato.

E' vero, con la fine della "guerra fredda" in Italia le forze politiche di maggioranza e di opposizione hanno cambiato nome, a governare è un centrosinistra in cui trovano cittadinanza non solo gli ex DC, ex PSI ecc., ma soprattutto gli ex PCI con premier e ministri, dal proporzionale si è passati al maggioritario (anche se i partiti politici si sono così tanto rimescolati da non risultare più una decina bensì una cinquantina), ma le sceneggiate istituzionali, che vedono come primi attori Parlamento, Governo, Magistratura, mafia, servizi, non sono certamente finite.

Per quanto ci riguarda, di questo bello e spettacolare revival non siamo né amareggiati e né euforici, e né ci meravigliamo delle sentenze dei giudici, delle dichiarazioni di Andreotti sul proprio caso giudiziario e delle dichiarazioni su Craxi di D'Alema, Veltroni, D'Ambrosio, Violante ed altri: già all'inizio della farsesca operazione "tangentopoli" eravamo ben convinti che uno Stato non potrà mai condannare se stesso.

Ciò che ci interessa invece sottolineare è che mentre lor signori si assolvono, si congratulano, organizzano "il ritorno del figliol prodigo" stanco ed ammalato in patria, la situazione sociale delle classi meno abbienti è ulteriormente peggiorata, dal momento in cui mai governo in Italia, al pari di quello attuale del sinistro e guerrafondaio D'Alema, si era così spinto nell'attacco alle condizioni di vita dei lavoratori, dei disoccupati, dei pensionati.

La Commissione di Corrispondenza della FAI - Federazione Anarchica Italiana, pertanto, invita quanti non sono più disponibili a subire queste mascherate del Potere ad abbandonare ogni illusione parlamentarista ed a rafforzare l'opposizione sociale nei posti di lavoro e nel territorio in uno spirito conflittuale proteso verso la costruzione in prospettiva di una società federalista, senza più né Stato e né Padroni, libertaria ed autogestionaria.

CdC-FAI



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