![]() Da "Umanità Nova" n.35 del 7 novembre 1999 cronacAnarchicaSan Biagio Platani (AG): dallo sciopero della fame alla lotta popolare La battaglia di cui si è fatto promotore il nostro compagno Enrico Caldara, che a settembre ha dato vita ad uno sciopero della fame di 9 giorni per incitare i suoi concittadini a lottare per la forestazione, i laghetti per irrigare le campagne, gli spazi sociali e culturali in paese, sembra essere veramente decollata. Il Comitato Cittadino costituitosi alcuni giorni dopo l'iniziativa, dopo alcune assemblee, un comizio e varie riunioni, ha proclamato per il 20 ottobre lo sciopero generale cittadino. Accuratamente preparato, sin dalla mattina lo sciopero ha dimostrato di andare verso una riuscita piena; infatti i picchetti di cittadini al mercato e alla partenza degli autobus hanno riscontrato che la quasi totalità degli ambulanti non si è presentata, mentre gli autobus per Agrigento partivano vuoti. Alle 9 davanti al municipio accorrevano contadini, alcuni anche con i trattori, poi studenti di medie inferiori e superiori, donne, artigiani, disoccupati, che man mano davano vita d un corteo di circa 2000 persone: si pensi che in paese risiedono circa 3.500 persone! Quando la manifestazione stava per iniziare, si presentava il sindaco con il gonfalone: dalla folla scioperante si levavano grida di protesta al suo cospetto, e gli scioperanti intimavano al "primo cittadino", considerato uno dei responsabili delle disastrose condizioni economiche e sociali, di non insistere a voler entrare nel corteo; gli davano, anzi mezz'ora per togliersi di mezzo, lui e la sua fascia tricolore, altrimenti avrebbero occupato il municipio. Scaduta la mezz'ora la folla si recava davanti al municipio, dove trovava un cordone di carabinieri; si creava così un clima di alta tensione che non è finito in duro scontro per un pelo. Dopodiché la manifestazione è ripresa in un paese completamente fermo: botteghe, forni, negozi, scuole tutto chiuso. Al comizio l'intervento di Caldara è stato accompagnato dalle acclamazioni del folto pubblico, finalmente libero da lacci e catenacci sindacali e politici, e orgoglioso di manifestare, per la prima volta, senza andare appresso a mestieranti di vario genere. Il Comitato Cittadino ha continuato con le sue iniziative incalzando l'amministrazione ad attuare le richieste popolari: il sindaco ha risposto con un comizio in cui ha attaccato il nostro compagno a livello anche personale, e ha ritirato l'impegno a concedere i locali per il centro sociale; ma la risposta è stata immediata, con un'assemblea popolare nel locale cinema, che dal livello del dibattito e dalla richiesta di un nuovo sciopero generale ad oltranza, ha dimostrato come nessuno più abbocchi alla demagogia. Adesso, mentre il Comitato è impegnato a definire una piattaforma che individua le spese che il comune, le cui casse sono in attivo, deve fare per soddisfare le richieste popolari in materia occupazionale e ambientale, si vanno ricercando forme organizzative più consone a questa fase, con l'elaborazione di uno statuto e la definizione di una struttura federativa interna i cui perni saranno gli organismi di base categoriali. Intento le forze politiche del paese sono divise tra chi snobba e avversa una lotta incontrollabile, e chi cerca (inutilmente di arruffianarsela. Ma l'avversario sicuramente sta già cercando di prendere le opportune contromosse, ragione per cui la vigilanza attorno a questi avvenimenti è d'obbligo sia in paese che al di fuori, e su questo terreno è impegnata la Federazione Anarchica Siciliana. Pippo Gurrieri
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