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Da "Umanità Nova" n.37 del 21 novembre 1999
Asfissiante cultura
Bologna: capitale europea della cultura nell'anno 2000
Negli scorsi numeri del giornale rendicontavamo delle politiche di
governo. Iniziano in città delle contestazioni e delle
contromanifestazioni: contro Bologna "capitale della cultura del 2000", Bologna
città del giubileo, Bologna snodo ferroviario dell'alta velocità,
Bologna che costruisce i campi di detenzione per gli immigrati.
Riprendiamo da un documento redatto dal centro di documentazione anarchico
"RiPicchio" (Centro di documentazione anarchico "RiPicchio" - Via Mascarella
24/b - 40126 Bologna - tel/fax 051227163 - e-mail: rpicchio@iperbole.bologna.it
- aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 16 alle ore 20.) alcune
considerazioni.
"Per il fatidico 2000, Bologna, assieme ad altre città,
è stata nominata "capitale europea della cultura". Ciò, oltre
all'aspetto della propaganda ideologica e culturale, vuol dire che saranno
gestiti un mucchio di soldi, stanziati a livello europeo: è questo fatto
che fa discutere con rancore gli esclusi dalla gestione dell'affare, le loro
vallette jovanilistiche, e quelli che speravano di raccogliere qualche briciola
per sopravvivere nei loro asfissianti centri "alternativi" e ben
funzionali.
A Bologna ci saranno kermesse culturali ed artistiche, rassegne letterarie e
mega-concerti, si apriranno i musei con mostre progettate per l'occasione, si
vedranno nuove sale "multimediali" e rassegne "della cultura del cibo" (i
chierici della cultura non si scandalizzino, la cultura della mortadella e del
tortellino a Bologna c'era da molto tempo prima della venuta del macellaio
"Sguazza l'oca"). Insomma, la "merce assoluta" sarà ben esposta. La
perizia espositiva dei salumieri bolognesi si coniugherà con quella
degli ipermercati dell'arte e della cultura, realizzando così il vero
fine dell'arte moderna: la fascinazione dell'opera d'arte come oggetto puro, la
spettacolarizzazione della merce. Gli spettatori saranno
numerosi."
Fra cultura e giubileo la città di Bologna (per il giubileo tutta
la regione) hanno ricevuto e riceveranno centinaia di miliardi (circa 70 per la
cultura e 157 - a livello regionale - per il giubileo). La fila dei questuanti
(dai centri sociali alla curia) si allunga di fronte agli uffici degli
assessori comunali, provinciali e regionali. La proposta dei compagni anarchici
del "RiPicchio" é di dare vita in modo del tutto indipendente,
autofinanziato ed autogestito ad iniziative culturali (controculturali e di
critica culturale) che si contrappongano alle manifestazioni istituzionali
(teatri, Università con speciale delega al Dipartimento Arte Musica e
Spettacolo diretto da Umberto Eco, assessorati, parrocchie e basiliche) e
paraistituzionali (Link, Livello 57 e Teatro Polivalente Occupato, oltre che
attingere alle casse comunali attingono ad un finanziamento di 2 miliardi della
UE). Ancora dal documento citato:
"In una situazione del genere sarà difficile uscire
dall'omologazione, sarà difficile, per ogni evento artistico o
culturale, non farsi risucchiare nella propaganda culturale messa in opera e
che serve proprio a produrre spettatori, o al massimo lettori. Situazione che
crea un abisso, sempre più profondo, fra chiunque si dedichi a produrre
un'opera creativa e la CULTURA: due mondi diversi gestiti in modo diverso. Ma
non solo, la propaganda culturale serve ancora di più a nascondere, a
velare, ma anche a riprodurre, la separazione fra la vita e la cultura, e a
nascondere, anche dentro la cultura, tale separazione."
Bologna 2000 metterà in campo una seria di manifestazioni proprio
per ottenere il massimo della pubblicità culturale istituzionalizzata.
L'operazione si inserisce in un contesto cittadino "bonificato": sono state
eliminate tutte quelle situazioni altre, i posti occupati sono stati
legalizzati o annientati, sono state ridotte al silenzio o criminalizzate tutte
le esperienze che cercano di sperimentare collettività in cui la vita
quotidiana non è separata dalla produzione creativa, in cui la
ribellione è tensione e passione per la vita che produce opere d'arte,
opere che hanno intrinsecamente l'eliminazione del valore. Così
facilmente Bologna 2000 si propone come l'evento unico di produzione culturale
a Bologna. Sono le istituzioni che fanno cultura, o che danno i soldi per fare
cultura.
"Ma è ancora possibile fare cultura senza ricadere nel giro
alienato e alienante del sistema? E' ancora possibile imparare a creare,
conoscere la separazione, far diventare la cultura uno strumento per realizzare
la nostra vita, per affinare la nostra consapevolezza e per distruggere i
meccanismi che ci impediscono di vivere pienamente?
Noi crediamo di sì! Ed è per questo che ..."
nell'ambito di "... un centro di documentazione che si propone anche
di portare avanti una serie di iniziative di carattere "artistico" e culturale,
e lo vorremmo fare anche quest'anno, nonostante Bologna 2000 e il
giubileo." Il documento dei compagni si conclude con un invito a
sostenere e partecipare a questa iniziativa "E' su queste cose (sulla
cultura, sull'arte e la sua valenza in questa realtà sociale, sulla
cultura come mezzo di analisi e comprensione della realtà, sulla
conoscenza come mezzo per poter modificare la realtà) che per quest'anno
vorremmo chiamare a raccolta vari compagni a discuterne, ad organizzare con noi
un ciclo di discussioni e la presentazione di una serie di mostre.
Per questo invitiamo chi é interessato a contattarci al più
presto. Noi vorremmo aver il quadro delle proposte per fine novembre, in modo
da poter organizzare le iniziative."
Sui prossimi numeri del giornale, magari nella colonna dei comunicati troverete
gli appuntamenti che via, via verranno definiti.
redb
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