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Da "Umanità Nova" n.39 del 5 dicembre 1999

Bologna. Le elezioni del Partito Unico

Prodino di destra, Prodino di sinistra, il deputato é sempre fascista

Hanno eletto il supplente di Prodi a Montecitorio. L'elezione suppletiva al collegio 12 di Bologna ha confermato l'andamento nazionale di una sempre minore rappresentatività delle istituzioni statali che vorrebbero trarre legittimità dal suffragio popolare anche se a Bologna i votanti sono stati un 15% in più della media nazionale.

Ha votato il 64,6% degli aventi diritto. Ha vinto Parisi che ha ottenuto il 31,36% dei suffragi (48,91% x 64,6%).

Sindaci, assessori, presidenti di regione, deputati e senatori sono ormai dei fantasmi che si aggirano per i palazzi della politica scimmiottando una lotta per indirizzare la politica di governo quando questa viene decisa a prescindere. La gente lo ha capito benissimo, infatti non si scalda più di tanto agli appelli alla mobilitazione che i vari notabili della politica a livello locale gli indirizzano.

Hanno eletto Tura, hanno eletto Parisi. Invertendo l'ordine dei fattori il risultato non cambia. Entrambi cattolicissimi (si sono contesi il suffragio a suon di messe e funzioni), entrambi boiardi di Stato (l'uno insigne ematologo, l'altro esimio professore), professionisti lautamente pagati che lavorano nelle strutture economiche dell'Università di Bologna governata dalla massoneria. Entrambi interpreti di una concezione politica conservatrice e liberal-democratica (solo nella preistoria questi termini erano antitetici) che vede nel rafforzamento dello Stato (più polizia, più militari, più preti) la medicina pronta a sconfiggere le insorgenze sociali quando queste debordino dall'ordine costituito. L'unica differenza era il colore della maglia. Come nel calcio, nella pallacanestro o nel ciclismo.

Del resto il sistema elettorale maggioritario é stato istituito prevedendo tali comportamenti da parte dell'elettorato. Fatta salva l'inamovibilità del sistema (che può essere mosso solo a cannonate) può votare anche un solo elettore ogni cento. L'importante é che vi siano poliziotti sufficienti a zittire i riottosi. Il principio democratico "maggioritario" sarà confermato.

I candidati bolognesi rappresentano bene il nuovo personale politico della "seconda repubblica". Basta avere una cerchia di amici degli amici e con qualche centinaio di voti ci si può schierare in uno dei due poli, basterà il manipolo degli amici a garantire la vittoria ed i lauti (ancor più lauti di prima) compensi delle cariche elettive. Non servono più le macchine elettorali dei partiti di massa, non servono più neanche le scarpe spaiate o i chili di riso, basta organizzare una conventicola e un qualsiasi esponente della classe dirigente può concorrere alla poltrona di deputato del popolo.

Onore delle armi alla maglia nera, Tiziano Loreti, che conoscevamo come compagno quando militava in Lotta Continua e che oggi ha tenuta alta la bandiera di Rifondazione Comunista. Un partito del 4,5% (in realtà del 2,9%) che si ostina a puntellare gli scanni della buona borghesia ed evita accuratamente il confronto e la partecipazione nei movimenti di lotta contro questo sistema di oppressione e sfruttamento.

redb



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