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Da "Umanità Nova" n.39 del 5 dicembre 1999

Inform@zione

Milano 27 novembre: manifestazione contro la finanziaria

Un corteo di alcune migliaia di persone ha percorso le vie della città (la solita Milano indifferente) manifestando contro la finanziaria e le politiche sociali del governo D'Alema. L'iniziativa è stata promossa da varie forze del sindacalismo di base. Le presenze più significative in piazza erano quelle della CUB (FLMU, FLTU, RdB, FLSU, Sulta, ecc.) e dello SLAI Cobas. Presenti anche SdB, una delegazione dell'USI e alcuni comitati di fabbrica.

Il corteo era chiuso dal CSOA Vittoria (assenti gli altri centri sociali milanesi), da un consistente spezzone del movimento anarchico e dal Partito Umanista.

Il nostro spezzone di corteo, aperto da uno striscione titolato "Contro i padroni del mondo, per la globalizzazione del conflitto sociale", era costituito da un centinaio di compagni in prevalenza di gruppi del Coordinamento Anarchico Ligure-Piemontese (Torino, Genova, Alessandria, Chiavari e Savona) e delle varie realtà milanesi (Federazione Anarchica Milanese, Circolo dei Malfattori), ma anche di altre regioni (Friuli, Emilia).

Il nostro tentativo, come C.A.L.P., è stato quello di qualificare in senso più ampio l'iniziativa, dandole una valenza internazionalista, in stretto riferimento al prossimo vertice dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) e al relativo Accordo Multilaterale sugli Investimenti. Come denunciava il volantino del C.A.L.P., che abbiamo distribuito in migliaia di copie, queste istanze sovranazionali contribuiscono alla concentrazione delle ricchezze del mondo, all'aumento devastante della povertà e alla promozione di produzioni che contribuiscono all'irreversibile predazione delle risorse del pianeta.

Che bilancio si può fare di questa giornata di lotta? L'impressione è duplice. Da un lato, le difficoltà in cui si dibatte il sindacalismo di base e in generale l'ipotesi della costruzione di un'opposizione sociale fortemente caratterizzata in senso classista e in grado di opporsi con qualche possibilità di successo alla deriva sociale e politica in corso. Dall'altro, come abbiamo già rilevato in altre recenti occasioni, la sensazione che si sia stabilizzato un "nocciolo duro" di opposizione di classe che può, finalmente, fare a meno della tutela, opportunista e soffocante, di Rifondazione Comunista.

Un'ultima notazione: la nostra presenza, come anarchici e libertari, è stata qualificata e rilevante; una minore timidezza, probabilmente, consentirebbe ai principi anarchici e alla prassi libertaria di incidere maggiormente nella ricostruzione di un fronte antagonista e rivoluzionario.

g.b.

Dead Bulk walking

"Per fare posto ad un nuovo ponte, che in realtà non venne mai costruito, avevano demolito lungo il fiume un isolato di baracche in cui gli operai ferroviari cinesi fumavano il fumo nero e i ratti erano restati sotto le baracche stregati per generazioni e generazioni - - e i ratti si erano messi a correre all'impazzata per tutte le strade mordendo tutto quello che incontravano" (William Burroughs, 'Soft Machine').

Il Laboratorio studentesco Deposito Bulk nasce a Milano il 12 dicembre del 1997, occupato dalla RASC (rete autogestita studenti e collettivi), a seguito di un movimento che mirava alla creazione di uno spazio giovane e insieme studentesco. Un luogo aperto principalmente alla sperimentazione e alla dimensione laboratoriale che sapesse promuovere politica, cultura, arte in cui fossero innanzitutto i soggetti interessati a mettersi in gioco. Il progetto cardine su cui è nato il Bulk è rispondere al vuoto cosmico che pervade le strade milanesi, offrire nuovi modelli di comportamento, un modo diverso di promuovere l'attività culturale e politica.

La settimana scorsa è arrivata un'ingiunzione di sfratto, seguita da una precisa volontà di sgombero dell'ex scuola elementare di via Don Sturzo diventata un centro sociale coloratissimo. Ma si vede che troppi colori danno fastidio. Un luogo che in questi 2 anni è stato, con tutte le sue contraddizioni, un luogo vivo, attento alle forme della produzione culturale e sociale, punto di riferimento di tanti giovani, un "laboratorio" in costante sviluppo, è secondo chi governa questa città meno importante di una strada.

Sopra le macerie del Deposito Bulk verrà costruita una strada e uno svincolo per l'accesso ad un ponte.

Aspettando lo sgombero è stata organizzata una settimana di "pacifica resistenza", una non stop di musica e spettacolo. Questa logica di contrapposizione "creativa" appartiene alla tradizione del Bulk, nato con caratteristiche un po' anomale rispetto al panorama dei centri sociali milanesi.

Il Bulk oggi contiene una fitta programmazione culturale e musicale, due bar, gruppi di controinformazione sulle droghe, un infospaccio con internet caffè, un laboratorio hacker, sale prova, sale proiezioni, camere oscure, laboratori di teatro, laboratori artistici, attività con i bambini del quartiere, un'associazione che si occupa di mobilità giovanile, un'aula studio.

Albertini e Verro (assessore al demanio) hanno posto una firma sopra tutto questo, una strada passerà sul Deposito Bulk.

A chiunque pensi che un'esperienza come questa non debba finire nel nulla il Bulk chiede una firma di solidarietà da mandare all'e-mail: bulk@ecn.org

Ratti della Bulk Machine: avanti verso il nuovo millennio!

SE



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