![]() Da "Umanità Nova" n.39 del 5 dicembre 1999 Quando i fatti parlano da soliSpesso sulla cronaca appaiono notizie che si commentano da sole e che i mass media pubblicano senza nessuna enfasi e tantomeno sottolineature. E' il caso di due notizie pubblicate sui quotidiani della settimana scorsa. WS
Trento, quattordicenne di origine marocchina respinta da una scuola cattolica. Il centro di formazione professionale per operatori di abbigliamento "Canossa" (scuola convenzionata con la Regione Trentino-Alto Adige dalla quale riceve lauti finanziamenti) tramite la sua direttrice, suor Rita del Grosso, ha così risposto alla domanda di iscrizione: "La vostra religione mussulmana impedisce di seguire i momenti di preghiera liturgica, i riti spirituali e la celebrazioni di festività d'indirizzo cattolico. Vi preghiamo pertanto di inserire vostra figlia in una scuola di Stato dove c'è libertà religiosa". Le norme che regolano la convenzione pubblica con le scuole private prevedono "... l'accoglimento degli iscritti senza discriminazioni di sorta ..." ma riconoscono che tali iscritti debbano sottostare a "... l'adesione al progetto educativo della scuola ...". Da cui chi frequenta le scuole cattoliche deve conformarsi alla dottrina papalina. Per noi ciò é chiarissimo. É per questo che ci scappa da ridere quando il Papa si ostina a definire non-statali ma pubbliche le sue scuole confessionali.
Rapporto ISTAT- I reati contro il patrimonio sono aumentati del 50% nell'ultimo anno. I reati contro il patrimonio (furti, rapine, scippi, borseggi) hanno raggiunto la cifra di 7,5 milioni di eventi criminosi. Il 95% di questi sono censiti come reati della criminalità diffusa non ascrivibili cioè a nessuna banda o organizzazione criminale di qualche rilievo. Tenendo conto che, come rileva l'ISTAT, é solo il 30% il numero dei reati denunciati si può estrapolare la cifra di circa 21 milioni di reati contro il patrimonio. L'emergenza criminalità viene utilizzata dalla classe politica per assumere sempre maggiori iniziative repressive e ingrossare le strutture di controllo poliziesco della società (vedi anche la recente vertenza di CC, PS ed esercito). Sarebbe più semplice, economico e realistico affrontare tale fenomeno per quello che é: la disperazione di milioni di persone (italiani e cosiddetti extracomunitari) costrette a rubare per vivere visto che il salario, quando c'è, è del tutto insufficiente a condurre una vita dignitosa e che i servizi sociali anziché essere potenziati come richiederebbe tale emergenza sociale vengono invece pesantemente tagliati.
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