![]() Da "Umanità Nova" n.41 del 19 dicembre 1999 Anarchici e media nella battaglia di Seattle
Le manifestazioni contro l'OMC a Seattle, insieme a quelle, più limitate, contro la presenza di Clinton in Grecia, hanno elevato il profilo degli anarchici negli USA ad un livello che sicuramente non si aveva da diverso tempo. Gli anarchici si sono sforzati di lasciare un'impronta su larghi segmenti della popolazione in una misura superiore a quanto è stato fatto nella decade precedente. Eventi come le dimostrazioni di massa in bicicletta (massa critica) contro l'inquinamento veicolare, il progressivo aumento dei partecipanti alle manifestazioni pubbliche, tale da costituire spesso un `blocco nero' , hanno fatto sì che ora è più difficile ignorare gli anarchici. Quando la polizia, a Seattle, ha deciso lo scontro, gli anarchici si sono dimostrati pronti nella risposta. I media ne hanno preso nota e ne hanno riferito. A mo d'esempio si può dire che l'agenzia Reuters, dal 19 novembre al 2 dicembre ha prodotto 27 articoli con riferimenti agli anarchici. Molti riferimenti erano blandi, specialmente all'inizio della protesta. In uno di essi veniva scritto: "La polizia si è mossa dopo le proteste di gruppi costituiti da anarchici, ambientalisti ed attivisti sindacali che cercavano di gettare nel caos l'inizio del meeting dell' OMC". In articoli seguenti gli anarchici sono quasi sempre collegati alla violenza, sebbene non sempre in modo lusinghiero, come in questo ad esempio: "Alcuni dei vandali si autodefinivano anarchici che nell'OMC combattono un simbolo di un ordine mondiale emergente che sovverte le leggi nazionali, un concetto condiviso da sindacalisti , ambientalisti e perfino conservatori come il candidato presidenziale Pat Buchanan del Partito della Riforma". Al programma radiofonico notturno "Tutti gli argomenti considerati" in onda sulla Radio Nazionale Pubblica il 2 dicembre c'è stata una discussione approfondita sull'anarchismo con Peter Walman del "Wall Street Journal" che ha definito il movimento anarchico negli USA in "crescita" e un "fenomeno nazionale" sia pure con qualche grave confusione tra un sedicente anarchismo di destra - cui vengono attribuiti i nazi skinheads - ed un anarchismo di sinistra, definito progressista. Un atteggiamento questo non palesemente in contrasto con la pratica comune dei Media che usa il termine "anarchia" in esclusivo riferimento ad una situazione di violento disordine, così come si è verificato nella gran parte delle corrispondenze sugli avvenimenti di Seattle. Il "New York Times", a tal proposito, è stato particolarmente paranoico nel trattare l'argomento. In un articolo intitolato "Censura: pugni chiusi a Seattle inducono dita penetranti" il giornalista, passato sopra al ruolo della polizia, scrive: "La sottile linea tra protesta non violenta e disordine urbano fu attraversata quando fu chiaro che l'OMC non avrebbe raggiunto il risultato. La conclusione: gli anarchici erano organizzati". Un articolo seguente rivela ancora più chiaramente il suo atteggiamento. Richiamandosi al danneggiamento avvenuto ad Eugene, Oregon, durante una manifestazione anticapitalista tenutasi nel giugno scorso, l'articolo, intitolato "Paralleli oscuri con la trama anarchica nell'Oregon" recita infaustamente "Si dicono anarchici e si chiamano solo per nome: Ragno, Opossum, Nimo, Hawaii, Bardana, Rob. Alcuni provengono da Eugene, dove hanno scontri regolari con la polizia, il più serio dopo una marcia tenutasi a giugno conclusasi con disordini, vetrine sfasciate e 19 arrestati". L'articolo prosegue con il ritratto del gruppo di Eugene definito una banda di adolescenti scontenti guidati da : "l'organizzatore intellettuale del gruppo... il cinquantaseienne autore di opuscoli anarchici, John Zerzan, che ha attirato qualche attenzione locale per la sua corrispondenza regolare con Theodore J. Kaczynski, l'uomo imprigionato come Unabomber." Tuttavia, è impressionante per gli USA che i Media riconoscano l'anarchismo come una filosofia politica attuale, con i suoi aderenti e sostenitori, sebbene tale riconoscimento abbia una connotazione negativa. Il punto ora non è tanto quello di analizzare i Media USA, ma di valutare strategia e tattiche della propaganda anarchica. Malgrado il tono irresistibilmente negativo dei media, ci sono ora tuttavia più dibattiti sull'anarchismo e sugli anarchici di quelli che abbiamo avuto negli ultimi 25 anni (almeno). Che significato ha tutto questo per il movimento? Sembra che sebbene i media censurino gli anarchici per la violenza contro l'OMC, c'è abbondanza di biasimo deposta ai piedi della polizia, che si è mostrata in uniformi da Guerre Stellari durante gli scontri con i dimostranti vestiti da tartarughe e farfalle. La pubblica opinione si dovrà probabilmente dividere su quelle immagini. Si è diviso anche il più largo movimento di sinistra che è venuto insieme con tutte le sue diversità a protestare contro l'OMC. Accuse contro gli anarchici sono già state avanzate dai riformisti e dai pacifisti presenti a Seattle. Un articolo del "New York Times" contiene la seguente frase di un pacifista: "Qui stiamo proteggendo Nike, McDonald's, Gap e tutto questo mentre sto pensando "Dove sono i poliziotti? Quegli anarchici dovrebbero essere arrestati" ha detto Medea Benjamin, un esponente di Global Exchange, un gruppo di base di protesta di S.Francisco. Benjamin è stato arrestato più tardi all'interno del luogo del meeting per un'infrazione. Da una parte un grande successo è stato raggiunto grazie al concorso di anarchici, sindacalisti, ambientalisti e altri dopo una settimana di azione diretta. Dall'altra alcuni alleati simpatetici si sono alienati. Tatticamente, il migliore interesse delle fazioni riformiste è quello di continuare ad usare gli anarchici biasimandoli per la violenza, così essi beneficiano dell'attenzione dei Media sperando di ottenere concessioni. La dimostrazione di massa di Seattle, anche con i disordini polizieschi, difficilmente avrebbe ricevuto così tanta attenzione dalla stampa se non ci fosse stato qualche volenteroso disposto a fronteggiare la repressione poliziesca. É probabile che i riformisti continueranno a utilizzare gli anarchici come capro espiatorio pure se essi beneficeranno del numero crescente di questo giovane e sempre più organizzato movimento. Le proteste contro l'OMC sono uno spartiacque nell'anarchismo nord americano. Stiamo andando nel 2000, con le elezioni nazionali e casi come quello di Abu-Jamal e gli anarchici degli USA necessitano di considerare accuratamente come conquistarsi il giorno, e non perdere l'opportunità di esprimere il loro punto di vista nel miglior modo possibile. Una cosa è certa, le autorità ci stanno prestando attenzione e, nel bene o nel male, dopo la battaglia di Seattle gli anarchici non saranno più ignorati. Black Planet Radical Books di Baltimora
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