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Da "Umanità Nova" n.01 del 16 gennaio 2000
Senza Frontiere
Brevi dal mondo
POLONIA - IN SOLIDARIETÀ CON LA CECENIA
IL 10 dicembre due anarchici del "Comitato per la libertà del
Caucaso" si sono incatenati al consolato russo a Poznan. La polizia è
intervenuta dopo 40 minuti. Altre azioni sono annunciate per il 12 dicembre,
anniversario della prima invasione della Cecenia.
Zaczek - da a-infos
BRASILE - GLI INDIOS CHIEDONO LE LORO TERRE
Da giorni, diverse centinaia di indios kaiowá si sono appostati
al limitare della riserva indigena di Panambizinho, comune di Dourados,
chiedendo di tornare in possesso dei loro tekoás (terre tradizionali),
occupate illegalmente da 36 latifondisti. La protesta ha richiamato
l'attenzione di altre comunità kaiowá della zona, che si stanno
concentrando in queste ore di fronte alla riserva. Dal canto loro, i
'fazendeiros' sono assolutamente intenzionati a rispondere ad un eventuale
attacco da parte degli indios, forti di circa 3mila coloni armati, ingaggiati
per 'proteggere' i territori da loro occupati. La riserva indigena di
Panambizinho ha una superficie di 1.240 ettari, ma i Kaiová ne occupano
appena 60. Il resto delle terre, infatti, è stato invaso, più di
40 anni fa, dai 'fazendeiros', ma il governo federale e la Funai hanno a
più riprese rimandato lo sgombero degli invasori costringendo i
kaiowá a vivere in riserve sovrappopolate ed in condizioni di miseria
umiliante. Questa situazione ha spinto molti indios, soprattutto tra i giovani,
a scegliere il suicidio: dal 1986 al 1999 almeno 303 indios si sono tolti la
vita, ingerendo sostanze tossiche o impiccandosi. Nei Tekoás recuperati
dagli indios non ci sono notizie di casi di suicidio.
ZIMBABWE - LA POLIZIA ATTACCA UNA MANIFESTAZIONE
La mattina del 11/12 ad Harare le forze di polizia hanno disperso, con
l'uso di gas lacrimogeni e di manganelli, un centinaio di partecipanti ad una
marcia di protesta nonostante la manifestazione fosse stata autorizzata.
ARGENTINA - 2 MANIFESTANTI UCCISI
Secondo giorno di protesta popolare in Argentina dove si sono svolte
numerose manifestazioni. Nella provincia di Corrientes, l'altro ieri, nel corso
di un corteo di maestri e impiegati pubblici che rivendicavano il pagamento di
salari arretrati, la polizia è intervenuta brutalmente, attaccando il
corteo con un uso massiccio di gas lacrimogeni.
I manifestanti si sono difesi con sassaiole e fionde. La polizia ha risposto
con armi da fuoco, uccidendo 2 manifestanti. Ieri la protesta è
continuata con maggior rabbia per reagire contro l'uccisione di 2 persone,
colpevoli solo di rivendicare - alla vigilia delle feste natalizie - il
pagamento di salari che aspettano da parecchi mesi. Hanno occupato un ponte e
altri centri di comunicazione di Corrientes, continuando a chiedere il salario
e la punizione dei colpevoli della repressione. È un brutto inizio per
il nuovo governo di De la Rua, fresco vincitore delle elezioni presidenziali,
che è appena subentrato al peronista ultra-liberista Menem. Se il
buongiorno si vede dal mattino, non c'è da aspettarsi nulla di nuovo dal
nuovo governo, che infatti ha preannunciato l'applicazione della stessa ricetta
politica : riduzione del bilancio statale e aumento delle tasse. Il ministro
degli Interni Mathow ha dichiarato alla stampa che le rivendicazioni dei
manifestanti sono "totalmente inaccettabili ".
PARAGUAY - TRE CONTADINI UCCISI IN SCONTRI PER L'OCCUPAZIONE DELLE TERRE
Tre campesinos uccisi, una ventina feriti e 82 arrestati. Questo il
bilancio dei gravissimi scontri avvenuti sabato 8/1 tra polizia e un gruppo di
700 "senza terra" della Federazione Nazionale Campesina (Fnc) a San Vincente
(Dipartimento di San Pedro, Paraguay) nel corso del secondo sgombero dei
campesinos dalla proprietà "La Esperanza". Nonostante la violenza
subita, i campesinos hanno minacciato una terza occupazione del latifondo, se
il governo non concederà loro un terreno dove stabilirsi e la
possibilità di coltivare. Il leader contadino Carlos Caceres, ha
dichiarato che la Fnc è disposta a negoziare, purché almeno
10mila ettari della proprietà siano espropriati a favore dei "senza
terra". Già lo scorso 13 novembre, centinaia di contadini avevano
occupato "La Esperanza", ma ne erano stati cacciati con la forza dalla polizia.
Nell'operazione di sgombero, un campesino era morto per mano di un agente,
mentre altri 300 erano stati arrestati.
COLOMBIA - CONTINUA L'OCCUPAZIONE DEGLI UFFICI DELLA CROCE ROSSA
E' salito a 1.300 il numero degli sfollati che da 4 giorni occupano la
sede del Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) di Bogotá
(Colombia). Molti campesinos hanno deciso di aggiungersi alla protesta per
aumentare la pressione sul governo, affinché si trovi una soluzione al
grave problema degli sfollati a causa della violenza. Intanto, proseguono a
rilento le trattative tra i protestanti e la delegazione governativa guidata da
Fernando Medellín, direttore della 'Rete di Solidarietà', mentre
rimangono sospese le attività del Cicr in territorio colombiano. Gli
sfollati avevano deciso di occupare la sede del Cicr, dopo aver atteso per 20
giorni, accampati all'esterno dell'edificio, che il governo incontrasse i loro
rappresentanti. Tra loro, anche anziani e bambini, provenienti da Guajira
(1.200 km a nord di Bogotá), dal sud del Dipartimento di Bolívar
e da quello di Tolima, giunti nella capitale con mezzi di fortuna
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