Da "Umanità Nova" n.02 del 23 gennaio 2000
Da Seattle a Davos: la resistenza continua
29 gennaio manifestazione a Davos contro il WEF
Dal 27 gennaio al 1deg. febbraio 2000 Davos ospiterà il 30simo Forum
Economico Mondiale (WEF http://www.weforum.org). Nell'atmosfera distesa della
rinomata stazione sciistica alpina 2000 partecipanti autonominatisi "global
leaders" si incontreranno per promuovere contatti informali tra lobby
economiche e dirigenti politici, ordire programmi di sfruttamento
internazionali a suon di miliardi e prendere decisioni di vasta portata senza
consultare i diretti interessati. Quando fu fondato, nel 1971, il WEF non era
che un seminario di management come tanti altri. Nel frattempo è
diventato uno dei principali "Think Tanks" degli strateghi economici del Nord.
Dalla sede centrale di Ginevra si procede all'organizzazione di una rete di
convegni regionali e internazionali.
Dopo il fallimento del vertice del Millennio di Seattle, il convegno di Davos
assume un significato particolare. Ancora una volta il WEF potrebbe aprire una
breccia: già negli anni ottanta il WEF fornì l'impulso decisivo
per i negoziati del GATT (General Agreements on Tariffs and Trade) in Uruguay,
che portarono nel 1995 alla fondazione della WTO (WorldTrade Organization).
La WTO uccide! - A morte la WTO!
Per alcuni Seattle è stato uno sfacelo, per altri ancora uno spettacolo.
Le forti divergenze emerse prima della conferenza tra i vari blocchi presenti
all'interno della WTO non hanno potuto essere appianate durante la conferenza
dei Ministri di Seattle. Inoltre i pesanti ritardi causati dalle forti proteste
degli avversari della WTO in loco hanno ulteriormente limitato lo spazio di
manovra dei rappresentanti di governo, che non sono riusciti ad accordarsi sul
calendario dei negoziati del Millennio. Di conseguenza i Global Players faranno
ora il possibile per cercare di uscire da questa impasse. Il tempo stringe: il
WEF di gennaio fornisce quindi l'occasione ideale per rimettere in funzione
l'ingranaggio della WTO.
WEF - un convegno di assassini?
Su Internet il WEF concentra in poche frasi i problemi mondiali, risoluzione
finale compresa. Al WEF, p.es., non importa tanto se i timori nei riguardi
della tecnologia genetica siano fondati, quanto come fare per renderla
commercializzabile. Malgrado le conseguenze disastrose del "libero" mercato, il
fondatore e presidente del WEF Klaus Schwab non si stanca di acclamare lo
spirito pacifico e portatore di benessere di Davos. Il WEF si impegna
affinché "nel XXI secolo l'economia e la politica diventino
più rispettosi dell'ambiente, più sociali e più umani.
(...) Lo spirito di Davos vuole porre le basi per un mondo migliore, operando
in modo costruttivo e non distruttivo e demagogico. Perciò le
discussioni di quest'anno verteranno sul tema dell'umanizzazione della
globalizzazione." (inserzione in diversi quotidiani svizzeri del 30 gennaio
1999). Lo stesso giorno il primo ministro russo Primakow incontra a Davos
Richard Matke, presidente della società petrolifera americana Chevron.
In questa occasione viene appianata l'annosa controversia tra Russia e Turchia
sul percorso degli oleodotti e viene pianificato l'arresto di Abdullah
Öcalan. Öcalan in cambio del petrolio: in questo modo si cerca di
spezzare la resistenza in Kurdistan. Il WEF consente intese segrete di questo
genere, mentre le personalità della politica si scaldano ai flash dei
fotografi presentandosi all'opinione pubblica come pacificatori e salvatori del
mondo.
Davos - little big global city
Davos, la prestigiosa stazione alpina, si trasforma durante il WEF in una
part-time global city: un crocevia di movimenti finanziari, migratori e di
comunicazione. Questi centri di potere e di affari sono principalmente nelle
mani di uomini bianchi e funzionano solamente grazie al lavoro invisibile degli
immigrati. Nelle global cities si concentrano i lavori che non vuole fare
nessuno: pulire, cucinare, lavare... Lavori indispensabili e non
razionalizzabili per i quali gli occupatissimi manager non hanno tempo. Gli
immigrati sono accettabili solamente in quanto atti a riprodurre i centri di
affari occidentali. I movimenti migratori non sono una conseguenza della
globalizzazione, bensì una componente indispensabile di essa. Mentre si
dovrebbero abolire le frontiere per beni, capitali e servizi, la
mobilità degli esseri umani viene controllata e limitata.
Homo Oeconomicus: don't feed him, cook him!
Sul mercato mondiale le donne assolvono diverse funzioni strettamente legate al
ruolo loro assegnato. Il lavoro domestico è la base irrinunciabile del
sistema capitalistico. E questo lavoro riproduttivo (non retribuito) viene
svolto principalmente dalle donne. Sia che si tratti di casalinghe o di donne
delle pulizie, il loro lavoro non viene considerato tale e non figura nei
bilanci. Ma cosa sarebbe un direttore di banca con una camicia non stirata?
Un'agenzia di assicurazioni che non venisse pulita ogni giorno? Che cosa ne
sarebbe dell'intero mercato mondiale se le donne non mettessero al mondo e non
crescessero - gratis beninteso - i loro figli? Come potrebbero funzionare i
convegni di "global leaders" come il WEF senza il deprezzato lavoro delle
donne? Solo grazie a questa divisione del "lavoro" imposta con la forza
è possibile lo sfruttamento della forza di lavoro femminile. E
c'è di più: nell'ambito delle lavoratrici domestiche illegali e
delle prostitute la doppia morale della nostra società emerge
chiaramente. Le lavoratrici clandestine vengono tollerate perché i loro
servizi vengono richiesti. Tuttavia, nel momento in cui diventano visibili,
rischiano l'espulsione.
Millennio a Seattle o Davos - la resistenza continua
Che cosa accadrebbe se, dopo Ginevra, Colonia e Seattle, anche a Davos le cose
non andassero così lisce? Se i dispotici "global leaders" cominciassero
ad accorgersi che non possono più fare e disfare come credono? Potrebbe
accadere che nella Davos illuminata dai riflettori mondiali covasse aria di
rivolta. Potrebbe accadere che molta gente dimostrasse di non essere più
d'accordo con un mondo fatto da WEF, IWF, WTO, Banca Mondiale. Potrebbe
accadere che nella Davos coperta di neve, malgrado il freddo e il vento gelido,
gli animi si riscaldassero. Sta a noi fare le cose giuste al momento giusto e
nel posto giusto.
Dialogo ipocrita
Il coordinamento anti- WTO si è posta come obiettivo quello di
smascherare il mito dello spirito pacificatore di Davos. Per questo motivo
anche quest'anno, come durante la manifestazione dell'anno scorso, non
accettiamo, né accetteremo, nessun dialogo con i dirigenti della WEF.
Contestiamo alla WEF e alle varie élite politiche ed economiche,
responsabili della morte di fame di milioni di persone, qualsiasi
legittimazione e non possiamo perciò accettare di sedere con loro al
tavolo dei negoziati. Il motivo della nostra presenza a Davos è quello
di combattere contro una politica economica che non fa che rafforzare il
divario tra nord e sud, ricchi e poveri e che soprattutto danneggia
ulteriormente la situazione delle donne.
Manifestazione - Sabato, 29 gennaio 2000 -
Meeting-point ore 15 - Stazione di Davos-Dorf
ADERISCONO :
REFLEXIONS SOCIALES Losanna; OSL/VD Losanna; ESPACE AUTOGERE'Losanna; COLLECTIF
INSURGEES Losanna; ATHENEE LIBERTAIRE Losanna; CENTRE INTERNATIONAL RECHERCHE
ANARCHIQUE Losanna; COMITE DE SOLIDARITE CHIAPAS Epalinges; COMITE D'ACCEUIL
ACTION MONDIALE DE PEOPLE Ginevra; ASSOCIATION DES 26 CANTONS Ginevra;
PERMANENCE DE L'USINE Ginevra; ATTAC Ginevra; COLLECTIF' VIVA ZAPATA Ginevra;
DIRECT! Ginevra; COMITE' VIVA ZAPATA Baulmes; ATTAC Friborgo; ATTAC Corcelles;
FLMO/OSL Losanna; HALTE DU CHATELOT Les Planchettes; INFOKIOSQUE CHAT NOR
Bienne; FORUM/OSL Bienne; ESPACE NOIR St.Imier; ATTAC JURA Moutier; COMITE' DE
SOUTIEN AUX INDIENS DU CHIAPAS Bassecourt; REPRESENTACION ALTERNATIVA MEXICANA
Berna; GENAU Berna; DEMOKRATISCHER ARBEITERVERAIN Berna - Holligen; ANTI - WTO
KOORDINATION Berna; AG CHIAPAS Berna; ASYLKOORDINATION SCHWEIZ Berna; KOMITEE
SCHLUSS MIT SCHNUFFELSTAAT Berna; GROUPE POUR UNE SUISSE SANS ARMEE Berna;
GESELLSCHAFT FUR BEDROHTE VOLKER Berna; NOGERETE Berna; FRAUENGEWERKSCHAFT
Berna; ARBEITSLOSENVEREINNIGUNG Berna; GREENPEACE Berna; BODS Berna;
ARBEITSGEMEINSSCHAFT Berna; GENTECHKRISTISCHES FORUM Berna; CFD Berna;
ALPENROSLI Thun; BURO GEGEN FINSTERE ZEITEN Thun; NEUE PDA Basilea; NORD-SUD
KOORDINATION Basilea; KOMMUNISTISCHER AUFBAU Basilea; ATTAC Basilea; BASLER
APPELL Basilea; INFOLADEN SOWIESO Basilea; BASTA! Basilea; INFOLADEN Arau;
KUZEB Bremgarten; INFOLADEN ROMP Lucerna; FRAUENINFOLADEN Lucerna; MOVIMENTO
CONTRO IL RAZZISMO Locarno; CSOA IL MOLINO Lugano; ATTAC TICINO Lugano;
GEWERKSCHAFTSBUND GRAUBUNDEN Coira; SALECINA Maloja; POLKA Zurigo; SMUV/UNIA
Zurigo; MOZAIK Zurigo; CFD-FRAUENSTELLE Zurigo; ANTIGENA Zurigo; FIZ Zurigo;
LEHRLINGSTREFF Zurigo; STUDIENBIBLIOTHEK Zurigo; AUTONOMES FRAUENZENTRUM
Zurigo; ERKLARUNG VON BERN Zurigo; GREENPEACE Zurigo; ATTAC Zurigo;
SCHWEIZERISCHER FRIEDENSRAT Zurigo; ANTI-WTO KOORDINATION/KASAMA Zurigo;
LESBENBERAUTUNGSSTELLE Zurigo; ALTERNATIVE LISTE/LINKES BUNDIS Zurigo;
MEDIENHILFE EX-JUGOSLAVIEN Zurigo; SAH Zurigo; CENTRAL SANITAIRE SUISSE Zurigo;
CFD FRAUENSTELLE Zurigo; DIREKTE SOLIDARITAT MIT CHIAPAS Zurigo; REVOLUTIONARER
AUFBAU Zurigo; PARTEI DER ARBEIT Zurigo; 1 MAI KOMITEE Zurigo; ROTEFABRIK
Zurigo; FEMIA Zurigo; ZENTRALAMERIKA-SEKRETARIAT Zurigo; ARBEITSLOSENKOMITEE
Zurigo; INFOTREFF ROTE AMEISE Sciaffusa; INFOLADEN RABIA Winterthur; COLLETTIVO
ZAPATISTA Lugano; RESISTENCIA Bonstetten; CABI St.Gallen; COORDINATION
ANTI-MILLENIUM ROUND Ginevra; MAISON DES ASSOCIATIONS Ginevra
per la trasferta a Davos e adesioni contattare Csoa il Molino;
http://www.ecn.org/molino; e-mail: molino@cybernet.ch: tel/fax ++ 41 91 942 12
20 (orari d'ufficio); solo tel 942 12 96
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