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Da "Umanità Nova" n.3 del 30 gennaio 2000

Chiudere i lager! Stato Assassino

La strage di S. Silvestro, costata la vita ad una cinquantina di uomini, donne e bambini che dall'Albania cercavano di arrivare "clandestinamente in Italia, ha segnato la fine di un anno terribile sul fronte dell'immigrazione dai paesi poveri. Ormai i morti di questa guerra non dichiarata in difesa della "Fortezza Europa" si contano a centinaia. Morti affogati, come i clandestini trasportati dalla Motonave italiana affondata nel Mar Egeo durante la tempesta del 2 gennaio; morti asfissiati, come i clandestini trovati in maggio nel porto di Livorno dentro un contenitore diretto in Canada; morti bruciati vivi, come i clandestini rimasti intrappolati il 3 novembre nel traghetto proveniente da Patrasso; morti nei centri di detenzione temporanea, come i clandestini bruciati in dicembre nel lager di Trapani. Proprio pochi giorni prima la scoperta della strage di S. Silvestro il neo ministro dell'Interno Bianco aveva pubblicamente confermato la "linea dura" contro i clandestini. In realtà lo Stato italiano tiene una posizione ambigua nei confronti dell'immigrazione. Da una parte una linea non dura ma durissima verso chi tenta di entrare in Italia: negli ultimi dieci anni lo Stato italiano ha costruito una legislazione repressiva che ha istituzionalizzato il reato di ingresso clandestino, ha ingrassato i gruppi criminali che organizzano l'arrivo degli extracomunitari, ha favorito le stragi nei mari, ha portato alla costruzione di lager dove gli extracomunitari sono trattati peggio che nelle prigioni (perché nei "centri di detenzione temporanea" lo straniero non ha alcun diritto riconosciuto). D'altra parte però tutti i governi (di centro destra come di centro sinistra) hanno condotto una strumentale politica di regolarizzazione per coloro che riescono a superare il blocco: centinaia di extracomunitari sono stati regolarizzati con una serie impressionante di "sanatorie" che hanno inserito in Italia quella manodopera a basso costo tanto attesa dagli imprenditori italiani.

Lo Stato italiano è responsabile delle stragi e delle morti, perché è lo stato italiano che consapevolmente fa operare la scelta di chi potrà rimanere in Italia ai gruppi criminali che gestiscono il traffico di clandestini. Solo chi ha abbastanza soldi ed è abbastanza forte da superare le difficoltà del viaggio potrà rimanere in Italia, dove non c'è posto per vecchi, bambini, diseredati e malati.

Questo è un aspetto poco rilevato della xenofobia di Stato. Anche per questo bisogna battersi per una sanatoria generalizzata, per lo smantellamento dei campi di detenzione, perché ogni individuo sia libero di scegliere dove vivere.

Gabriel



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