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Da "Umanità Nova" n.4 del 6 febbraio 2000

Senza Frontiere. Brevi dal mondo

Solidari@s con Itoiz sulla porta di Brandeburgo

Il Collettivo Solidari@s con Itoiz, che da anni si batte attraverso l'azione diretta nonviolenta contro la costruzione di un enorme bacino artificiale in Navarra (stato spagnolo) che sommergerý intere valli, paesi e zone di protezione faunistica, sta compiendo un tour europeo per far conoscere le ragioni della loro lotta e per ricevere solidarietý di fronte alla condanna a cinque anni di carcere che è stata loro inflitta per un sabotaggio alla diga che ha bloccato, nel 1996, i lavori di costruzione per circa un anno.
Dopo circa quaranta dibattiti in Gran Bretagna, Belgio, Olanda e Germania, dopo una conferenza stampa al Parlamento Europeo e dopo aver scalato e srotolato striscioni dalla "London Wheel" a Londra, lo scorso 24 gennaio hanno dato l'assalto alla Porta di Brandeburgo a Berlino.
Pur non essendo del tutto riusciti a portare a termine l'azione per il ghiaccio che ricopriva il monumento e per il violento intervento delle Forze di sicurezza, sette membri del collettivo sono riusciti a raggiungere la sommitý di una delle tettoie laterali dell'edificio, e da lÌ hanno srotolato uno striscione di 30m x 7 mentre in tre si sono legati al monumento con catenacci da moto appesi al collo e in due sono rimasti appesi a mezz'aria con delle corde, vestiti da carcerati.
Da fine febbraio dovrebbero passare anche dall'Italia per continuare il giro di dibattiti.
Il collettivo sta inoltre raccogliendo adesioni ad un manifesto in loro solidarietý.

Per contattarli:
Solidari@s con Itoiz , Unai Behrendt Baztan, Nagusia Kalea 38-5°B, 31001 Irunea, EUSKAL HERRIA - Spagna; E-mail: solidarios@ythis.zzn.com; Pagina Web: www.s-o-s-itoiz.org.uk
Info: Contr@infos Madrid, http://www.nodo50.org/upa-molotov/home.htm

(a cura di A. D.)

Russia: la difficile opposizione alla guerra in Cecenia

Al centro del dibattito tra gli anarchici russi che si oppongono alla guerra in Cecenia è la questione delle alleanze, che appare per molti versi problematica ma al contempo necessaria per dare visibilità ad una campagna contro la guerra. Infatti vi sono gruppi di difesa dei diritti umani che sono liberali, filocapitalisti e occidentalisti; alcune organizzazioni non sono contro la guerra ma per una sua umanizzazione per il popolo e i soldati russi. Per la gran parte della gente in Russia opporsi alla guerra significa essere sostenitori del terrorismo o stupidi pacifisti.
Tuttavia il dibattito interno al movimento mette in rilievo l'esigenza di trovare modalità di allargamento del fronte di opposizione alla guerra. Sinora a Mosca vi sono state manifestazioni (cui hanno partecipato liberali, democratici, difensori dei diritti umani e anarchici) che non hanno raccolto più di 60, 70 persone.
Per la prossima settimana si annuncia una manifestazione a Ekaterinburg. Alla fine di dicembre tre persone hanno lanciato tre bottiglie piene di vernice rossa contro l'ingresso principale del parlamento russo, chiedendo la fine della guerra sanguinosa: sono stati fermati e picchiati dalla FSB (polizia politica, ex KGB) e denunciati.

Nico MYOWNA in A Infos
(trad. di Amria)

Brasile - gli indios restano ma si temono violenze dei latifondisti

Un accordo provvisorio, siglato questa settimana, permetterà la permanenza degli indios Guarani e Kaiowá su circa 100 ettari del "tekoha" (terra tradizionale) di Potrero Guasu (Mato Grosso do Sul, Brasile) riconquistato dagli indios il 19 aprile del 1998. L'accordo dovrebbe concedere, almeno temporaneamente, un po' di respiro alle circa 70 famiglie (tra cui 200 bambini) delle due comunità indigene da anni in lotta per il loro diritto alla terra. Nelle ultime settimane, infatti, gli indios avevano dovuto subire ancora una volta la brutalità delle decine di 'pistoleiros' al soldo dei latifondisti, che li avevano ripetutamente cacciati dal tekhoa con la violenza. L'ultimo episodio era avvenuto lo scorso 14 gennaio, quando 50 uomini armati, vestiti con tenute militari, avevano attaccato gli indios bruciando le loro abitazioni e violentando sei donne sotto gli occhi dei familiari.



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