Da "Umanità Nova" n.6 del 20 febbraio 2000
Internet
Il poliziotto è l'anima del commercio
I media ci sono andati a nozze. Finalmente una bella notizia su Internet da
sbattere in prima pagina che non sia la solita, oramai trita e ritrita, solfa
del boom della nuova economia. Gli inafferrabili "hacker", il terribile mito di
fine millennio hanno portato il loro più temibile attacco alle
cittadelle del commercio elettronico e tra lunedì 7 e mercoledì 9
febbraio sono riusciti a bloccare il flusso di comunicazioni di alcuni tra i
più noti servizi commerciali esistenti sulla Rete.
Questo è quello che, condito con più o meno fantasiose
stupidaggini, ci hanno raccontato un po' tutti, dai tg di Stato a "il
Manifesto", ma chi per caso sia stato collegato ad Internet durante lo storico
"attacco" molto probabilmente non avrà notato un bel nulla a meno che
non abbia provato a collegarsi proprio con qualcuno di quegli archivi che sono
rimasti oscurati per qualche ora.
Poco importa che si continui a chiamare "hacker" chiunque provochi qualche
problema ad una società sempre più basata sulla circolazione
della informazione per via elettronica e che le tecniche utilizzate per questo
exploit, a quanto è dato sapere, siano tutte ben conosciute da tempo ai
guru della Rete e che possano essere utilizzate anche da persone di non eccelsa
esperienza informatica.
Allora dov'è la notizia? I titoli di borsa delle corporation bersagliate
si sono appena flessi, mentre nei prossimi giorni è previsto un
sostanziale rialzo di quelli delle società specializzate nella
sicurezza, il vero business emergente del settore. Non passa giorno che nei
siti web dedicati agli esperti non vengano pubblicate notizie su questo o quel
problema legato ad uno qualsiasi dei programmi che utilizzati per gestire
archivi, autenticare transazioni economiche on-line, o collegare fra loro reti
di computer di grosse multinazionali. Tutti gli esperti lo sanno da sempre, i
programmi che girano sui computer - da quelli piccoli a quelli più
sofisticati - sono sempre stati soggetti ad errori di programmazione (quelli
che si chiamano in gergo "bachi" o "bugs") che vengono tranquillamente
sopportati fino a quando si tratta di un programma per scrivere una lettera o
per giocare; quando invece dal funzionamento di un programma dipendono i
pagamenti fatti con carta di credito o i trasferimenti di danaro virtuale da un
conto all'altro la faccenda diventa argomento di interesse nazionale.
Così Bill "sigaro" Clinton ha annunciato giusto il mese scorso che per
combattere il cyber-terrorismo ci vuole uno stanziamento nella prossima
finanziaria di 91 milioni di dollaroni (all'interno di una spesa totale
prevista per i prossimi anni vicina ai 2 miliardi di dollari) ed anche una
legge speciale che dia più potere allo Stato per controllare le
comunicazioni su Internet. Quale migliore occasione di quello che è
accaduto la settimana scorsa per accelerare l'approvazione delle proposte del
Presidente Usa?
Questa forse non è altro che la continuazione della cyber-truffa legata
al "Millennium Bug"; ricordate? Il "millennium flop", la tanto temuta
catastrofe epocale che sarebbe dovuta scattare alle 00:01 del 1 gennaio scorso
e che invece ha avuto l'unico effetto di provocare un giro d'affari da capogiro
legato all'aggiornamento dei programmi software ritenuti non compatibili con
l'anno 2000. Adesso, in attesa del secondo round previsto per il 29 febbraio
prossimo, è la volta del cyber-terrorismo; del resto non hanno scritto
tutti che la rivolta di Seattle è stata organizzata via Internet e che
è stata egemonizzata da una cinquantina di violenti anarchici
nerovestiti?
Qualcuno ritiene che i titoli delle imprese che operano su Internet siano solo
una grossa bolla di sapone, società che non hanno ancora distribuito
utili e che rastrellano - come normalmente avviene - il danaro dei
risparmiatori che vedono in questo settore (superpubblicizzato) la
possibilità di guadagni rapidi e sostanziosi. E cosa c'è di
meglio che gestire una presunta emergenza terroristica per fare in modo che
questo settore tiri ancora di più? Come giustificare leggi e leggine
destinate a controllare i flussi di comunicazione elettronica se non esiste un
pericolo incombente e misterioso come quello degli "hacker"?
Il che significa: economia virtuale, danaro virtuale, nemici virtuali,
repressione reale.
Pepsy
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