Da "Umanità Nova" n.6 del 20 febbraio 2000
Azione gay e lesbica
La libertà non si svende: 2000 anni di Resistenza
Lo Stato Vaticano vorrebbe che lo Stato Italiano impedisse la manifestazione gay e lesbica prevista a Roma a luglio 2000: in relazione alle posizioni espresse da Circolo "Mario Mieli", Arcigay e Coordinamento Omosessuali D.S. vorremmo far presente il nostro totale disaccordo: un Gay and Lesbian Pride mondiale a Roma nel 2000 ha senso, a nostro parere, soltanto se si ha il coraggio di denunciare pubblicamente una
chiesa cattolica che da due millenni fa di tutto per negare la vita, la
libertà e la dignità di milioni di gay e lesbiche.
Per chiarire meglio la nostra posizione trasmettiamo il documento con cui il
nostro circolo ha aderito alle manifestazioni per ricordare la morte di
Giordano Bruno che si terranno a Roma dal 17 al 19 febbraio 2000.
Documento di adesione di Azione Gay e Lesbica alle manifestazioni del 400simo
anniversario del sacrificio di Giordano Bruno
Il 2 luglio 1994 si svolgeva a Roma la prima grande manifestazione del
movimento gay e lesbico italiano: 10.000 persone che scendevano in piazza per
rivendicare il proprio diritto alla libertà, contro il governo italiano
di destra presieduto da Berlusconi e contro le interferenze dello Stato del
Vaticano e del suo monarca Wojtyla.
Quella manifestazione si concludeva a Campo dei Fiori dove la statua di
Giordano Bruno ci aiutò a ricordare una storia di sopraffazione lunga
duemila anni, che ha unito sugli stessi roghi eretici, streghe e sodomiti.
La nostra adesione alle "Manifestazioni del 400simo anniversario del sacrificio
di Giordano Bruno" rappresenta quindi non solo la condivisione di una posizione
anticlericale espressa anche nello statuto della nostra associazione, ma
soprattutto il riconoscimento che il nostro percorso di gay e lesbiche di
movimento ci ha già fatto incontrare Giordano Bruno e i valori che egli
rappresenta.
La nostra presenza significa quindi non solo che gay e lesbiche sono oppressi/e
da questa Chiesa e da questo Giubileo più di altri/e: significa che a
partire dalle nostre vite abbiamo compiuto un percorso che ci ha portato in
Campo dei Fiori due volte: come gay e lesbiche nel 1994 e come gay e lesbiche
dichiaratamente anticlericali nel 2000.
Se nel 1994 a capo del governo italiano c'era Berlusconi, nel 2000 c'è
D'Alema, ma entrambi si sono piegati ai voleri di quello che è uno dei
massimi poteri del nostro paese: solo e sempre la Chiesa Cattolica, cui tutti
si sono inchinati:
1929: Mussolini, dopo aver iniziato nel 1925 una campagna contro il
turpiloquio, dopo aver sancito la parità fra scuole pubbliche e private,
dopo aver introdotto l'insegnamento della religione nelle scuole pubbliche,
arrivò alla firma dei "Patti Lateranensi", cioè del Concordato
fra Stato e Chiesa, dimenticando che l'Italia aveva preso consistenza come
nazione lottando contro il papato e le profonde radici del suo potere
temporale.
1947: La Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza, dichiara fuorilegge il
fascismo, ma conferma la validità dei Patti Lateranensi, con il voto
favorevole del Partito Comunista Italiano.
1984: Il Concordato viene modificato sotto il Governo Craxi: ciò vuol
dire che nonostante la vittoria dei referendum sul divorzio e sull'aborto, lo
stato italiano ribadisce la propria dipendenza dal Vaticano.
1996 Dalla vittoria delle sinistre alle elezioni nasce prima il governo Prodi,
a cui seguirà il governo D'Alema. Come era avvenuto negli anni 20, anche
nel 2000 sembra che ogni governo italiano debba conquistare il consenso della
chiesa cattolica anziché quello del popolo italiano.
Purtroppo pare che del medesimo consenso abbia bisogno anche il movimento gay e
lesbico, nel momento in cui il Word Pride (Giornata mondiale dell'orgoglio gay
e lesbico) previsto a Roma ai primi di luglio 2000 è stato svuotato del
suo significato originale ("duemila anni di resistenza" era lo slogan da cui
era nato il coordinamento), per mutarsi in una semplice sfilata che tutto
comprende, le cui iniziative collaterali sono finanziate dal Comune di Roma con
350 milioni, con l'intento di permettere anche alle persone omosessuali di
"giubilare" con il resto del mondo.
Per questo la nostra adesione non e' quella delle persone "omosessuali"
perseguitate dalla chiesa cattolica, ma di quella parte del movimento gay e
lesbico che non intende svendere la propria idea di libertà per cercare
di conquistare un posto marginale accanto ad una chiesa che continua a
perseguitare non tanto gli omosessuali (che possono financo diventare santi...)
quanto i gay e le lesbiche che non abbassano la testa.
Azione Gay e Lesbica
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