unlogopiccolo

Da "Umanità Nova" n.14 del 16 aprile 2000

Sic transeat merda mundi
Vascelli elettorali

L'inconscio è il mare dove galleggiano i rifiuti della razionalità, le pulsioni represse, le ansie e le angosce più profonde. Nel mare dell'Es ci sono tempeste che squassano le navi morte, le tinozze e le bagnarole che mai potrebbero attraccare nei porti della ragione, dei sentimenti e delle emozioni usuali. Questi relitti galleggianti sono come il bateau d'ivre, das Narrenschiff, la nave dei folli che nel medioevo traghettava il suo carico di malati e di dementi, senza mai fare scalo.

Ma le tempeste, per quanto attutite dalla vischiosità di quell'oceano oleoso e pieno di alghe, sono terribili e allora ogni tanto anche la coscienza ne sente l'eco tramite sogni tormentosi.

Ich hatte einen Alptraum. Nel mio incubo c'era una nave gigantesca, lussuosa, azzurra dal nome inconsueto di Polo delle Libertà. Vi capitanava il cavaliere Silvio Berlusconi elargendo ai miserabili che lo guatavano da terra, eccezionali opportunità. C'era poi un veloce sciabecco al cui timone stava Massimo D'Alema foriero di altrettante mirabolanti promesse. Non basta, una vera e propria flotta di navigli di ogni foggia e dimensione si affollava in mare, ricordo a stento i nomi di tutti i comandanti: Emma Bonino, Cossutta, Fini, Boselli, Mastella e altri di cui mi sfugge il pur notevole nome. E ancora: una nave vichinga con Bossi, dall'elmo cornuto e nordico, alla prua; una sbrindellata nave pirata dove il corsaro Bertinotti esibiva un'elegante bandana intonata con i calzini.

Che apparenza meravigliosa, che colori fantasmagorici, che grandi parole.

Tutti insieme a declamare, arringare e promettere un futuro meraviglioso.

Poi la tempesta e alla fine quando i navigli ritornano alla vista sono diventati tutti come la nave dell'olandese volante, con le vele lacere e una ciurma di scheletri ed enfi cadaveri. E gli unici suoni sono solo il clangore delle ossa e l'umido fruscio delle carni sfatte. Sotto l'apparenza, come filosofia insegna, la vera sostanza. I have a nightmare. Come nel film Trainspotting, nella coppa del wc, sotto quella minuscola superficie liquida, in apparenza trasparente, c'è un altro mare, escrementale e cupo. È il brodo di coltura dei mostri, il liquido amniotico in cui fluttuano, diversi nella forma e nella grandezza ma costituiti dalla medesima Stuff, gli escrementi della società d'oggi, tutta la merda politica che alligna e si nutre dalla decomposizione delle forme solidaristiche e comunitarie, dei rapporti sociali che hanno definito l'essenza del proletariato. Sono sempre loro, sotto altre spoglie, più confacenti la loro reale natura, gli ammiragli, i capitani, gli ufficiali, i mozzi della cialtronesca flottiglia che già conosciamo. Sono sempre loro, gli stronzi imbonitori dell'avanspettacolo politico che si scatena ad ogni elezione, anche quelli che fingono di disprezzare la partitocrazia perché sognano il nudo esercizio del potere senza il belletto della democrazia borghese.

Ho fatto un sogno. Una mano si protende e tira la catena dello sciacquone. Una vera e propria cataratta si riversa nel mare merdoso. Un maelstrom vorticoso inghiotte la multiforme flotta di feci e la trascina giù, nella cloaca del mondo, fino all'oceano, quello vero, enorme, maestoso, antichissimo, indifferente alla storia degli uomini e ancor più a quella dei loro deliri e dei loro incubi.

Guglielmo del Surrey



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