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Da "Umanità Nova" n.15 del 23 aprile 2000

Terminator è ancora qui!
Da Seattle a Genova: cresce la protesta contro Monsanto & C.

Una relazione rilasciata dalla RAFI (Rural Advancement Foundation International) rivela che la tecnologia "Terminator" e "Traitor" sta velocemente avanzando verso la commercializzazione.

Questa tecnologia, ingegneria genetica delle piante per produrre sementi suicide, è universalmente considerata l'applicazione più moralmente offensiva dell'agricoltura biotecnologica poiché più di 1,4 miliardi di persone dipendono da sementi agricole conservate. La tecnologia Terminator conosciuta anche come GURTs, tecnologia dalla limitazione dell'uso genetico, implica l'uso di un agente chimico esterno per neutralizzare o attivare le caratteristiche genetiche delle piante.

L'obiettivo delle multinazionali impegnate sul terreno della trasformazione genetica di animali e vegetali, al di là della sbandierata maggiore produttività delle coltivazioni transgeniche, è obbligare i contadini ad acquistare ogni volta le sementi, rendendoli del tutto dipendenti da poche multinazionali che agiscono in condizioni di pressoché totale monopolio.

L'utilizzo su scala planetaria di sementi geneticamente modificate sterili, ossia del famigerato Terminator, avrà, come è facile immaginare, conseguenze disastrose per i produttori poveri del terzo mondo.

Infatti da un lato i contadini vengono espropriati di fatto del controllo sul ciclo produttivo, poiché i brevetti portano all'accentramento in poche mani, avide, avidissime, della proprietà delle sementi utilizzate, dall'altro devono sottostare ad un considerevole accrescimento delle spese, perché obbligati ad acquistare ad ogni avvio del ciclo produttivo le sementi rese sterili da Terminator.

"Abbiamo continuato sempre il lavoro sul Sistema di Protezione della Tecnologia (Terminator). In realtà non abbiamo mai rallentato. Siamo puntuali, andiamo avanti per commercializzarlo. Non ci siamo mai lasciati scoraggiare". (Harry Collins, Delta & Pine Land Seed Co., gennaio, 2000.)

Dopo che la Monsanto e la AstraZeneca hanno giurato pubblicamente di non commercializzare i semi terminator nel 1999, si era pensato che la crisi fosse passata. Niente di più lontano dalla verità ha detto il direttore esecutivo della RAFI, Pat Mooney: "Nonostante la grande opposizione dei governi nazionali e delle agenzie delle Nazioni Unite, le ricerche sul Terminator e Traitor (controllo delle caratteristiche genetiche) stanno avanzando a pieno ritmo".

Secondo RAFI, la Delta and Pine Land , la compagnia di semi di cotone più grande del mondo si sta muovendo aggressivamente per commercializzare il Terminator. E nonostante le massicce proteste, il Dipartimento Americano dell'Agricoltura sostiene e difende il suo brevetto anti-contadini e la ricerca sulle sementi suicide.

L'anno scorso, Astra Zeneca ha fatto esperimenti su campo sulla tecnologia di controllo delle caratteristiche genetiche nel Regno Unito. Secondo fonti industriali, non è la prima società a condurre questo tipo di esperimenti.

La relazione RAFI deduce che gli impegni presi dalle società per abbandonare Terminator sono essenzialmente senza significato visto il ritmo serrato con cui avvengono le fusioni tra società. Sia la Monsanto che la Astra Zeneca si sono rispettivamente fuse con altre società dopo la loro promessa di non commercializzare i semi suicidi. Il 2 dicembre 1999 la Novartis e la AstraZeneca hanno annunciato che si sarebbero distaccate e avrebbero fuso le divisioni agroeconomiche e delle sementi per creare la più grande corporazione di "agribusiness" del mondo con il nome di "Syngenta". Il 19 dicembre 1999 la Monsanto annunciava che si sarebbe fusa con il gigante dell'industria farmaceutica Pharmacia & Upjohn per creare una nuova società con il nome di "Pharmacia" con vendite combinate annuali del valore di 17 milioni di dollari.

Tra i governi nazionali che hanno annunciato la loro intenzione di opporsi alla Tecnologia Terminator ci sono Panama, India, Ghana, e Uganda. L'India uno dei primi governi a rifiutare pubblicamente Terminator proibisce esplicitamente i geni Terminator con una proposta di legge che si sta discutendo ora nel parlamento indiano. Il Ministro dell'ambiente, Cletus Avoka dice che il suo governo non tollererà l'uso della Tecnologia Terminator. Il Ministro dell'Agricoltura e della Pesca scrive che il suo governo "adotterà misure per proibire nello specifico i brevetti e la tecnologia in generale".

I Rappresentanti del governo Ugandese hanno detto che il loro governo ai livelli più alti, sta discutendo misure per mettere fuorilegge Terminator.

Le tecnologie Terminator e Traitor non sono limitate ad un brevetto singolo né la ricerca è limitata ad una o due società. Delta & Pine Land, in questo momento è il paladino delle crociate a favore di Terminator, ma l'obbiettivo del controllo delle caratteristiche genetiche è diffuso attraverso tutta l'industria. Secondo la Rafi più di 30 brevetti sono nelle mani di società multinazionali agrochimiche che dominano il campo delle biotecnologie. Nella sua relazione la RAFI si dice convinta che la chiave delle azioni politiche stia soprattutto nei governi nazionali di tutto il mondo e dalla capacità di esercitare pressioni ai forum internazionali più importanti attraverso il Protocollo della Bio Sicurezza alla "Convention on Biological Diversity, e ai negoziati sulla proprietà intellettuale in seno all'Organizzazione Mondiale del Commercio. Mi pare tuttavia improbabile che i governi dei paesi poveri, sotto il costante ricatto di un debito estero che il Fondo Monetario Internazionale consente a rinegoziare solo imponendo condizioni capestro e su cui incombe costante la minaccia sia economica che militare delle maggiori potenze, siano in grado di contrastare efficacemente l'introduzione di questa tecnologia. Un paese come l'India, che ha un'importante fonte di reddito dalle esportazioni di materiale tessile, non può certo permettersi un blocco delle importazioni. Tuttavia da Seattle in poi è divenuto evidente che una protesta globale, autorganizzata dal basso su scala planetaria può inceppare il meccanismo, mettendo in difficoltà i potenti della terra.

Anche nel nostro paese finalmente sta crescendo l'attenzione verso queste tematiche. Dal 24 al 26 maggio si terrà a Genova il Tebio, prima mostra-mercato delle tecnobiologie in cui saranno presenti tutti le multinazionali dell'industria biotecnologica che mirano, attraverso questa manifestazione promossa dalla Regione Liguria, dal Comune e dalla Provincia di Genova e patrocinata dalla Presidenza del Consiglio e dal Ministero delle Politiche Agricole, ad aver carta bianca per acquisire la proprietà dei cosiddetti materiali viventi per gestirli in condizioni di esclusiva sul mercato mondiale e commercializzarli senza vincoli normativi. Contro questa vetrina delle multinazionali sono in gestazione numerose azioni, tra cui una o più manifestazioni a carattere nazionale. Anche il Coordinamento anarchico ligure e piemontese sta preparando iniziative di controinformazione e lotta contro chi, in nome del profitto e del "libero" commercio, non esita a mettere in pericolo la salute di noi tutti e si accinge a ridurre sostanzialmente in schiavitù i contadini del sud del mondo.

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