Da "Umanità Nova" n.15 del 23 aprile 2000
Il giubileo del 2000
Un affare miliardario
Il nome giubileo viene dall'ebraico 'jobhel' e significa corno di montone. Era,
infatti, suonando un corno di montone che gli ebrei annunciavano, ogni sette
anni, l'anno sabbatico. Ogni sette anni sabbatici (quindi ogni 49 anni) si
celebra un anno sabbatico particolare; ed è da questa tradizione che la
chiesa cattolica ha copiato per inventare il proprio anno santo.
L'usanza di celebrare l'anno santo dei cattolici risale al 1298 quando
Bonifacio VIII, per rimpinguare le casse del papato svuotate dalla proibizione
di Filippo il Bello (Filippo IV re di Francia) di inviare le decime del clero
francese a Roma, decise di indire un anno santo per il 1300.
Chi fosse andato a Roma in quell'anno, avesse fatto il giro di un paio di
chiese (che nel corso dei secoli sono diventate quattro) ed avesse versato un
obolo al papato, si sarebbe guadagnato l'indulgenza plenaria: gli venivano
perdonati tutti i peccati commessi.
Dal punto di vista spirituale l'indizione dell'anno santo non portò
molta fortuna al papato che dopo soli 5 anni fu costretto a trasferire la
propria sede temporale ad Avignone; dal punto di vista finanziario fu
però un successo, tanto che, invece di celebrarlo ogni 100 anni, come
inizialmente previsto, decisero subito di indirlo ogni 50, poi ogni 33 anni (e,
dal secolo successivo, ogni 25) ed addirittura ne proclamarono uno
straordinario per il 1390.
Questa dell'anno santo per fare soldi non è una cosa solo medioevale, ma
è sempre stata la principale caratteristica di tutti i giubilei.
L'ultimo anno santo, quello straordinario del 1983, fu indetto per far fronte
alla crisi finanziaria dell'IOR (l'Istituto Opere Religiose, la banca Vaticana)
dovuta al fallimento di una banca italiana (il Banco Ambrosiano) causato dallo
IOR stesso. Forse qualcuno ricorderà i principali protagonisti di questa
storia: il banchiere Roberto Calvi "suicidato" sotto un ponte di Londra, il
banchiere Michele Sindona "suicidato" in carcere con un caffè avvelenato
ed il Cardinale Paul Marcinkus, salvato dalla galera perchè rifugiatosi
"all'estero", in Vaticano.
In fondo la chiesa cattolica non fa altro che applicare, e da molto tempo prima
che venisse enunciato da Ron Hubbard (il fondatore della setta di Scientology),
il principio: "Se vuoi davvero fare i soldi devi fondare una religione".
Il giubileo del 2000 non si differenzia dai precedenti tranne che per la
scientificità nella ricerca del denaro da parte della chiesa.
Innanzi tutto prenderanno moltissimi soldi dai pellegrini. Per evitare che si
facessero concorrenza tra loro le due agenzie di viaggio vaticane (la
"Peregrinatio ad Petri sedem" e l'"Opera romana pellegrinaggi") sono state
unificate con conseguente aumento del costo del viaggio dei pellegrini.
Poi hanno lanciato un merchandising sfrenato (e di pessimo gusto e
qualità) sul giubileo. C'è il caffè con miscela
"giubileo", le borse, i portachiavi, gli ombrelli, le cinte, i foulard, le
sciarpe, gli occhiali, le pipe, le magliette, i cappelli di paglia, la pizza
"Giubileo", tre diversi tipi di vino hanno chiesto la registrazione del
marchio, addirittura c'è il pecorino "Jubileum". Per avere l'esclusiva
su questa paccottiglia, hanno fatto cacciare via dal Comune di Roma tutti gli
ambulanti (che spesso vendono imitazioni) dalla zona di San Pietro.
Non si sono fermati di fronte a nulla, sono arrivati a pubblicizzare un
braccialetto "Giubileo", vantando le virtù terapeutiche del rame con cui
era fatto: non si capisce se sia cattolicesimo o new age. Nella hit parade del
cattivo gusto non si può non citare l'inginocchiatoio smontabile
"Devotum", 18 pezzi, 5 chili, 700.000 lire o il mouse pad "Thinkin Jubileum
2000".
Hanno fatto accordi con varie società per la produzione di marchi
griffati Giubileo pretendendo una percentuale tra il 7 ed il 14% del fatturato
(badate bene, non del guadagno). Sono nati così lo Swatch Giubileo, i
rosari d'oro e di diamanti (da 1,4 milioni), gli orologi d'oro (da 5,5
milioni), la campana Jobell (notare il doppio senso in inglese) in argento,
insomma, per farla breve, oltre 100 aziende si sono accordate con il vaticano
per l'utilizzo del logo giubilare.
Le aziende sono vincolate al segreto sui contratti stipulati e non è
possibile fare stime sui guadagni attesi, tanto per avere una vaga idea degli
introiti ci si può regolare su uno dei pochi contratti conosciuti,
quello con una ditta che produce felpe con la scritta "Giubileo": ne hanno
prodotte un milione per in fatturato di 200 miliardi di lire di cui il 10%
andrà al "Fondo vaticano di solidarietà".
Hanno poi deciso che per accedere alle manifestazioni giubilari fosse
obbligatoria una "papal card" (non ridete, si chiama proprio così) del
costo di 50.000 lire. Tenete presente che questa card è stata resa
obbligatoria con la scusa che era necessario che, di ogni pellegrino, fossero
note il gruppo sanguigno e le patologie per facilitare il soccorso in caso di
malore. L'intervento sanitario è a carico dello stato italiano, ma a chi
pensate che vadano tutti i soldi (1.500 miliardi) derivanti dalla vendita di
queste tessere? Ma al Vaticano, ovviamente!
Hanno quindi deciso di far fruttare il proprio, immenso, patrimonio immobiliare
(la chiesa è il più grosso proprietario immobiliare in Italia,
si pensi che possiede circa un quinto degli immobili di Roma) gestendo in
proprio l'accoglienza dei pellegrini e trasformando i conventi in alberghi,
senza alcun rispetto per le norme di sicurezza (avete mai visto una chiesa con
l'uscita antincendio?) e sfruttando il lavoro gratuito di qualche volontario
convinto di avvicinarsi al paradiso.
Fin qui, però, sarebbe tutto quasi normale. Ciascuno è libero di
regalare i soldi a chi gli pare e se i pellegrini vogliono regalarli alla
chiesa cattolica, fatti loro. Io, da ateo, posso ridere del fatto che la chiesa
cattolica ha stabilito che l'indulgenza plenaria, oltre che dal canonico giro
delle quattro basiliche, è ottenibile anche recitando una preghiera e
facendo un'offerta nella cappella dell'aeroporto di Fiumicino (sfruttando
così anche i viaggiatori in transito). Da cittadino romano mi potrei
lamentare per i disagi causati da un turismo irrispettoso della vita cittadina
e che pretende di arrivare in pullman fino nel cuore della città; potrei
arrabbiarmi per il rifiuto del Vaticano di accettare che i pullman si
fermassero alle porte di Roma, invocando la violazione della sua
sovranità territoriale e pensando di essere ancora ai tempi del papa-re.
Potrei, infine, mobilitarmi e lanciare una petizione per far tornare il papato
ad Avignone.
Il problema è che il giubileo non è solo questo.
Il giubileo ha rappresentato la scusa per elargire migliaia di miliardi da
parte dello stato italiano alla chiesa. Per finanziare la più grande
autocelebrazione della storia di una religione, il governo nazionale ha
stanziato 6.000 miliardi, a cui vanno aggiunti le migliaia di finanziamenti
erogati da un'infinità di istituzioni pubbliche. Per avere un'idea del
giro di affari pensate che, solo a Roma, sono stati investiti 13.000 miliardi
(2.800 dello stato, gli altri del comune di Roma, delle ferrovie pubbliche,
degli altri enti locali ed una piccola parte dei privati). Si tratta di soldi
presi dalle tasche di tutti i cittadini, anche dagli atei come me, con le
tasse, che, ovviamente, la chiesa non paga.
Visto che siamo in Italia, oltre a finanziare spudoratamente una manifestazione
privata (tale è il giubileo cattolico) con soldi pubblici, non si sono
neanche creati il problema di renderne trasparente la gestione, per cui si
stanno perpetrando colossali ruberie ai danni di tutti i cittadini italiani,
sempre con la scusa del giubileo e con la complicità interessata della
chiesa.
La gestione dei fondi di questo Giubileo è quanto di più
arbitrario si possa immaginare; la cosa paradossale è che potrebbe
essere perfettamente legale anche l'assegnazione di tutti i fondi ad una
singola persona senza la realizzazione di una sola opera pubblica.
I 6.000 miliardi stanziati per l'anno santo dallo stato sono gestiti
dall'"Agenzia per il Giubileo". Quest'agenzia non è un ente pubblico o
un dipartimento ministeriale, ma una società per azioni (come la FIAT o
la Telecom) che, senza alcun tipo di controllo (senza gare d'appalto, vincoli o
altro) gestisce i soldi pubblici assegnategli. La cosa paradossale è che
l'agenzia era nata con questa forma (tirandosi dietro gli strali dell'Unione
Europea che vieta il finanziamento di un'azienda privata con fondi pubblici)
con la scusa di fare in tempi rapidi e senza ostacoli burocratici una nuova
linea di metropolitana a Roma. Tutti sanno che, a Roma, basta scavare un buco
in terra per trovare una statua romana; figuratevi con che credibilità
pensavano di costruire, dal nulla, una linea di metropolitana in 5 anni
attraverso il centro della città. Il risultato è che la
metropolitana (come tutte le altre opere pubbliche promesse per tenere buoni i
cittadini) non si farà ed i soldi verranno spesi senza alcun controllo.
Per alcune cose probabilmente si finirà nel guinnes dei primati. Il
libro più caro del mondo non è qualche testo miniato medioevale,
o magari un codice leonardesco o un ignoto indice della biblioteca di
Alessandria, ma un libretto di 54 pagine, scritto in pessimo italiano,
assolutamente generico ed inutile (con affermazioni del tipo "Se il dollaro
sale verranno più turisti americani, se il dollaro scende un po' meno")
intitolato "Piano degli interventi per il giubileo": è costato 95
miliardi.
Per la difficilissima opera di previsione dei flussi turistici (pasqua, natale,
apertura e chiusura della porta santa, santificazioni e beatificazioni di
massa, giornata mondiale della gioventù, dei focolarini e dell'azione
cattolica; pochi pellegrini in inverno, di più in primavera ed estate)
sono stati spesi 10 miliardi. Tra l'altro, visto che i pellegrini arriveranno
quasi tutti organizzati dalle agenzie di viaggio vaticane, è
difficilissimo sbagliare le previsioni. Non ci crederete, ma la società
che ha avuto l'appalto per fare queste previsioni ha fatto delle stime
semestrali con differenze di 4 milioni di persone attese da un semestre
all'altro. Vista l'entità delle differenze a così poca distanza
dal giubileo nulla di più facile che stiano dando dei numeri a caso e si
stia pappando i soldi. Anche perché dubito fortemente che, alla fine, ci
sia qualcuno che gli vada a dire "I pellegrini sono 25 milioni e non 30, come
avevi previsto, ridacci i 10 miliardi!"
Hanno anche spostato i confini dello stato italiano per dare in gestione al
Vaticano un parcheggio al centro di Roma, sotto il Gianicolo. Il parcheggio,
pagato 180 miliardi dallo stato italiano, verrà interamente gestito
dallo stato vaticano, con relativo incasso di pedaggi e duty free. Casualmente
(ma chi avrebbe mai pensato che sotto il centro di Roma ci fossero case romane)
per costruire il parcheggio è stata distrutta la "Domus Agrippinae", la
villa della madre di Nerone.
Per consentire al papa di celebrare la giornata mondiale della gioventù
sono stati spesi 380 miliardi che serviranno ad asfaltare 800 ettari di
campagna romana, dotarli di strade e fontanelle, interrare gli elettrodotti e
poi ... lasciare tutto lì non potendo utilizzarli per nessun altro
scopo. La cosa fa ancora più rabbia se si pensa che le case delle
borgate intorno all'area scelta per il raduno (all'estrema periferia di Roma)
non hanno le fogne.
Il grosso delle spese è servito a finanziare il restauro delle chiese e
la trasformazione dei conventi in alberghi, e la chiesa cattolica ci
avrà guadagnato tre volte: oltre ad aver ottenuto dallo stato i soldi
per farlo, toglierà altri soldi ai pellegrini per farli dormire e non
pagherà una lira di tasse!
Concludendo non pensiate, però, che il giubileo sia solo un problema di
disagi causati ai romani o di soldi sottratti alle tasche di tutti gli italiani
(anche degli atei) per finanziare il giubileo cattolico, l'anno "santo" sta
causando anche dei drammi veri.
Dopo che alcune ispezioni avevano riscontrato la mancanza assoluta del rispetto
delle norme per la sicurezza del lavoro nel 90% dei cantieri del giubileo,
invece di intensificare i controlli, hanno deciso di sospenderli per far
completare i lavori prima dell'inizio dell'anno santo. Trenta persone non ce
l'hanno fatta ad arrivarci. In trenta, perlopiù immigrati, sono morti
lavorando nei cantieri del giubileo prima che il giubileo cominciasse.
Con la scusa di far trovare la città più "pulita" per i
pellegrini, sono stati cacciati via alcuni senzacasa dai loro ricoveri abituali
(le stazioni dei treni, alcune della metro, porticati e monumenti).
Sono morte così altre 11 persone, esseri umani che avevano l'unica colpa
di dormire all'aperto durante il giubileo.
Francesco Fricche
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