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Da "Umanità Nova" n.16 del 7 maggio 2000

Jesi
Intimidazioni poliziesche

Nel pomeriggio di venerdì 21 aprile la digos di Ancona ha effettuato una perquisizione nell'abitazione del compagno anarchico di Jesi Giordano Cotichelli. Il motivo ufficiale era la ricerca di armi ed esplosivi in nome dell'art. 41 del TULPS, più tristemente noto come legge Reale. L'esito ovviamente è stato negativo.

Il fatto di per sé può essere interpretato come un'operazione di polizia collegata alla sceneggiata incendiaria a carico della basilica di Loreto ad opera di... fantomatici iconoclasti. In realtà l'accaduto rappresenta un grave episodio che, in zona e negli ultimi tempi, non ha precedenti. E, nonostante i giornali locali abbiano parlato di diverse perquisizioni fatte in zona, sembra che quella fatta sia stata l'unica perquisizione a carico di compagni conosciuti ed organizzati delle Marche. Di conseguenza si può arrivare a dedurre che la ricerca di armi ed esplosivi a casa di una persona conosciuta da tutti non solo per le sue idee, ma per la sua attività lavorativa, politica e sindacale, fatta sempre alla luce del sole, e nel rispetto di persone e cose, abbia rappresentato un vero e proprio atto di intimidazione e provocazione poliziesca.

All'operazione di polizia c'è stata comunque una risposta immediatamente, con una serie di incontri con gruppi, sindacati e forze politiche della zona, che hanno prodotto comunicati di solidarietà verso il compagno e di condanna dell'operazione, apparsi quotidianamente per più di una settimana sulla stampa locale. La solidarietà è arrivata dal Coordinamento regionale dei sindacati di base, dal centro sociale di Jesi, dai capigruppo consigliari di DS, PRC e Verdi e dal Consiglio Comunale. Pronunciamenti che hanno evidenziato e sottolineato il radicamento sociale e sul territorio non tanto, e solo, dell'interessato, ma del gruppo anarchico, aderente alla FAI, cui appartiene, e che rappresentano la migliore risposta alle provocazioni della questura. Nei prossimi giorni, tramite anche il concorso del CNPVP, è stato deciso di consultare un legale al fine di conoscere tutti gli aspetti relativi alla perquisizione effettuata ed i comportamenti conseguenti da tenere, sia attualmente che, speriamo di no, nei confronti di futuri atteggiamenti repressivi. Per il resto, i compagni di Jesi, non intimiditi dall'intimidazione, hanno effettuato ugualmente l'iniziativa antireferendaria e per il Primo maggio in città, programmata per il pomeriggio del 29 aprile, e che ha visto una buona partecipazione di pubblico e di compagni, almeno per la prima metà della serata, poi... quello che non è riuscita a fare la questura, lo ha fatto il "padre eterno", facendo piovere a dirotto, e bloccando il concerto organizzato all'aperto dal KGL (Collettivo Giovani Libertari di Jesi), vendicandosi così contro l'anticlericalismo degli anarchici.

FAI - Jesi



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