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Da "Umanità Nova" n.16 del 7 maggio 2000
Da Parigi a Roma a Chiasso in piazza le bandiere rosse e nere
Primo Maggio di festa e di lotta
Parigi: Primo Maggio 2000
Si è appena chiusa la manifestazione organizzata dai compagni
della CNT francese. La manifestazione si e articolata in due momenti. Un primo
corteo a cui hanno preso parte CNT, Federazione Anarchica al quale erano
presenti compagni di delegazioni anarcosindacaliste internazionali. Un totale
di 5000 compagni ha sfilato da Place de la Féte fino a Place de la
Republique. Il corteo è stato determinato dalla estrema vivacità.
Slogan, canti, megafonaggio hanno reso vivo il corteo e reso possibile
l'interazione con gli abitanti dei quartieri popolari attraversati (Les Halles,
Porte di Belville). Due bande hanno dato una potente colonna sonora alla
manifestazione. La prima banda di ottoni era dei minatori Gallesi, la seconda
di percussioni brasiliana della CNT parigina. Due sound sistem si aggiungevano
al corteo: uno della centrale anarcosindacalista l'altro di Radio Libertaire.
La Federazione Anarchica francofona era presente con un suo furgone con
altoparlanti manifesti e volantini. Le delegazioni straniere rappresentavano
una piccola parte dei componenti del corteo.
Erano presenti Anarcosindacalisti russi del KAS, spagnoli della CGT, italiani
dell'USI e Unicobas, tedeschi della FAU, svedesi della SAC, americani dell'IWW.
Il corteo è riuscito ad interagire con gli abitanti, prevalentemente
immigrati, dei quartieri attraversati, che si sono uniti ai canti ed alle danze
che si svolgevano durante il corteo. Il numero di partecipanti si è
ancora ingrossato in piazza della Repubblica dove la statua della centrale
della piazza è stata scalata ed occupata. Bandiere rosso nere e nere
hanno predominato la piazza.
Piazza della repubblica è stato anche il luogo di concentramento e
partenza del corteo dei sindacati ufficiali. I sindacati francesi di stato hanno iniziato
il secondo corteo verso le 3. La sorpresa è stata quando ci siamo resi
conto che lo spezzone anarcosindacalista era numericamente equivalente a quello
dei sindacati gialli. La presenza CNTista nel corteo al quale hanno partecipato
la CGT francese (versione francese della triplice italiana), diverse sigle del
sindacalismo di base, partito comunista Curdo, turco, gruppuscoli m-l, è
stata la più caratterizzata ed energica.
Lo stato d'animo dei compagni parigini oscilla dalla soddisfazione allo stupore
per una partecipazione al di sopra delle aspettative. Diverse federazioni di
categoria della CNT erano presenti: sanità, scuola , spettacolo,
costruzioni, servizi. Il corteo è finito ma le iniziative nella ambito
della settimana internazionale "Altro Futuro" organizzata dalla CNT stanno
continuando.
Ennio OACN-FAI
Primo maggio a Chiasso: contro tutte le frontiere
Bella, colorata e partecipata la manifestazione che si è tenuta
alla frontiera italo svizzera di Chiasso, nel pomeriggio di lunedì Primo
Maggio. Una manifestazione particolare che ha avuto due momenti iniziali di
concentramento, contemporanei: uno in territorio svizzero appena al di
là del posto di dogana, l'altro in territorio italiano a qualche
centinaio di metri dalla frontiera. Alla stessa ora i due cortei si sono mossi
per incontrarsi, in un abbraccio solidale, proprio sulla linea di confine,
sotto gli sguardi increduli di poliziotti e doganieri (la frontiera con la
Svizzera è infatti puntualmente presidiata da militi italiani ed
elvetici). Grande entusiasmo tra gli oltre 2000 partecipanti che, soffermandosi
sul posto di dogana per qualche tempo, hanno riaffermato la loro volontà
di aprire ogni frontiera per la libera circolazione di ogni essere umano. Tra
slogan, sventolio di bandiere rosse e nere, canti e balli (soprattutto dei
curdi presenti), il corteo, ormai unito, si è diretto nel cuore della
cittadina elvetica e dopo aver toccato alcuni luoghi simbolo dell'immigrazione
in terra svizzera, ha raggiunto un parco centrale ove hanno potuto prendere la
parola i vari rappresentanti. Uno spettacolo curdo e un concerto tenuto da
varie band italiane e svizzere hanno poi portato a conclusione la giornata di
mobilitazione e lotta, una giornata pienamente riuscita, all'insegna
dell'internazionalismo militante, della lotta alla globalizzazione e al
liberismo imperante, contro la fortezza Europa e le disumane politiche
sull'immigrazione.
L'iniziativa è stata promossa dal Centro sociale 'Il Molino' di Lugano
ed ha raccolto l'adesione di vari organismi operanti sul territorio elvetico
tra i quali la Lega Svizzera Diritti dell'Uomo, la Com. Kurda Ticino, il Centro
Rifugiati, il circolo anarchico Carlo Vanza, la Croce Nera, il SUD, e tanti
altri. Da parte italiana la proposta del 'Molino' è stata raccolta a
Milano dalla Federazione Anarchica Milanese, dal Circolo dei Malfattori, dal
Collettivo Libertario Novatese e dal Circolo Ponte della Ghisolfa che, insieme
ai compagni del Gruppo Libertario 'L'erba' di Casatenovo, del collettivo
libertario comasco e di altre realtà locali hanno costituito, con i
militanti del Centro di Documentazione Jotake, del Comitato Lavoratori contro
la guerra di Como, di Ernesto e le Formiche rosse, del Kolletivo Cascina
Pradaccio e altri, una parte significativa del corteo partito dal versante
italiano.
Milano
In mattinata a Milano c'era già stata la partecipazione anarchica
(della FAI e di altri) con bandiere e diffusione di Umanità Nova, al
corteo promosso dal sindacalismo di base (CUB, SLAI Cobas, ecc) contro il
referendum sulla libertà di licenziamento, l'attacco alle conquiste
sociali e al diritto di sciopero. Un corteo di oltre cinquemila persone che nel
concentramento e nel percorso ha voluto evidenziare la propria
estraneità ai sindacati di Stato che in P.zza Duomo confermavano la
propria vocazione collaborazionista e liquidatoria del conflitto sociale.
M.V.
Roma: una radiosa giornata di maggio
Non credevamo ci saremmo riusciti!
Un corteo di quarantamila persone ha sfilato per le vie del centro di Roma per
rilanciare il significato del primo maggio come giornata internazionale di
lotta dei lavoratori contro lo sfruttamento.
Uno striscione unitario apriva la manifestazione, con alcune bandiere
anarchiche nella testa del corteo. Seguivano gli spezzoni dei Cobas, degli
anarchici, del Sincobas, della "3 febbraio", di varie fabbriche e posti di
lavoro. Quasi inesistente ed invisibile la presenza di Rifondazione comunista.
Lo spezzone anarchico, composto da un centinaio di compagni, ha visto la
presenza quasi esclusivamente dei compagni di Roma, alcuni gruppi sono giunti
da Pordenone ed Ancona, pochi gli altri compagni di fuori.
Giunti a Piazza Navona abbiamo scelto, com'è ormai consuetudine nelle
nostre manifestazioni, di cercare di dare la parola a tutte le realtà
presenti.
Nell'intervento iniziale, dopo quelli più "sindacali" di Cobas e
Sincobas, Fricche, a nome dell'Associazione per lo sbattezzo, ha ricordato le
origini anarchiche del primo maggio, ha denunciato come CGIL-CISL-UIL dopo aver
svenduto le lotte e le conquiste dei lavoratori cerchino ora di svenderne la
memoria trasformando una giornata di lotta internazionale nella ricorrenza
cattolica di San Giuseppe Artigiano. Ha ribadito come la scelta di Tor Vergara
sia l'ennesima riverenza ai padroni della città (preti e palazzinari)
nonché un miserando tentativo dei sindacati padronali di assolvere il
giubileo ed i suoi cantieri dai trenta morti per lavoro nero e dai latrocini
fatti a man bassa. Ha concluso constatando come, grazie al successo della
nostra manifestazione, questa operazione si sia ritorta contro di loro.
Poi è stata festa: 25 gruppi musicali, da tutto il mondo, hanno dato
vita ad un magnifico concerto, tra balli e danze.
Alcune notazioni di colore: mentre su piazza Navona splendeva il sole, su Tor
Vergata pioveva a dirotto. Chi è venuto al nostro concerto ha ballato,
si è divertito ed è tornato a casa senza problemi. Chi è
andato a Tor Vergata si è fatto sei chilometri a piedi sotto la pioggia,
ha visto il concerto sul megaschermo sotto il diluvio, si è rifatto sei
chilometri a piedi (sempre sotto la pioggia) ed è rimasto imbottigliato
nel traffico. E' da considerare poi che, per il concerto a Tor Vergata,
è stata chiusa l'autostrada Roma - Napoli, e sono stati blindati tutti i
quartieri intorno all'area, impedendone l'accesso ai non residenti. Insomma,
nonostante la copertura televisiva, i miliardi spesi, la pubblicità
ossessiva, a Tor Vergata ci sono andate poche persone (diecimila per il papa la
mattina e centomila per il concerto il pomeriggio), che sono rimaste
insoddisfatte.
I lavoratori battono San Giuseppe Artigiano quarantamila a zero!
Collettivo anarchico Via Braccio da Montone
Imola: un giorno di lotta e festa
Primo Maggio, giorno di lotta e giorno di festa. Come già annunciato
sulle colonne di questo giornale, gli anarchici imolesi hanno voluto
manifestare la loro totale estraneità ad ogni celebrazione ufficiale,
organizzando una loro presenza significativa in una delle piazze della
città. Col concorso di compagni riminesi, bolognesi e reggiani, i
componenti dei gruppi "Malatesta" e "La Comune" hanno allestito un banchetto
per la distribuzione della nostra stampa, e hanno distribuito un volantino per
esprimere la posizione degli anarchici rispetto al significato di lotta che
deve avere questa scadenza tanto importante per il mondo del lavoro.
Alle 11, davanti a un folto gruppo di compagni e cittadini, si è tenuto
l'ottimo comizio di Federico Ferretti della Federazione Emiliana, che ha
contribuito a rimarcare l'importanza della nostra presenza, della presenza di
voci fuori dal coro, ogni qualvolta si renda necessario fare chiarezza sulla
situazione attuale.
Successivamente, una quarantina di noi si è ritrovata a casa di un
compagno per una scampagnata. Nella più completa armonia, in un clima di
solidale fraternità, si sono trascorsi momenti indispensabili per
alimentare la coesione fra quanti intendono continuare a lottare per una
società migliore.
Gruppi Anarchici Imolesi
Livorno: primo maggio anarchico
sabato 29 aprile alcuni compagni della Federazione anarchica hanno organizzato
un presidio nella locale Piazza Grande. Sono stati diffusi volantini ed affissi
alcuni tabelloni sulle origini del primo maggio, le lotte dei lavoratori,
contro il razzismo sull'ondata astensionista che anche a Livorno sta
travolgendo partiti e media di regime, sull'alternativa anarchica: azione
diretta e autogestione. Nel complesso una iniziativa positiva: sono stati
diffusi molti volantini e non è mancato chi si è fermato a
leggere i tabelloni discutendoli con i compagni presenti. Il primo maggio molti
compagni della FAL hanno partecipato alla manifestazione anarchica di
Carrara.
L'incaricato
Torino: una bella giornata di sole
Il primo maggio di quest'anno a Torino è stato caratterizzato da una
bella giornata di sole che ha favorito la partecipazione al corteo che come
sempre ha attraversato il centro cittadino da piazza Vittorio a piazza S.
Carlo. Quest'anno è apparsa sempre più stanca e rituale la
presenza dei sindacati e dei partiti della sinistra di governo e di
Rifondazione mentre si è visto un significativo allargamento degli
spezzoni dei centri sociali e, sia pur in tono minore, dei sindacati di base.
La Federazione anarchica torinese, presente come di consueto con un grosso
banchetto di libri, con la stampa anarchica e con volantini sulla questione del
lager per immigrati di corso Brunelleschi e del comitato per l'astensione ai
referendum radicali, ha sfilato nello spezzone di coda del corteo catalizzando
all'interno del proprio pezzo anche un gruppo di studenti anarchici. La
giornata è terminata con l'ormai tradizionale pranzo in campagna,
concluso con una gigantesca torta rossa e nera con una grossa A cerchiata al
centro che il pasticcere ci ha voluto regalare.
Anon.
Primo Maggio a Carrara
Ogni anno è quasi uguale al precedente, eppure ogni anno è un po'
diverso. Dal 1945, cioè da quando è una manifestazione pubblica
(prima lo era ma soltanto nella clandestinità) tutti gli anni a Carrara
si ricordano i Martiri di Chicago con un comizio ed un corteo che attraversa le
strade della città, per portare corone di fiori ad alcuni dei più
significativi luoghi cittadini che evocano fatti e personalità del
movimento di emancipazione umana.
Dopo l'inaugurazione del monumento a Meschi a metà degli anni '60, nel
centenario dei moti del '94 si è aggiunta la lapide che ricorda i caduti
alla caserma Dogali e quest'anno anche quella che ricorda Giordano Bruno a 400
anni dall'assassinio ad opera del Sant'Uffizio.
Un migliaio di persone di cui molti provenienti dalla Toscana e da altre
regioni hanno ascoltato i discorsi tenuti dal palco da Giovanni Pedrazzi dei
Cobas del marmo, da "Urbano" Vicente Taquias del Comitato lavoratori cileni in
esilio e da Alfonso Nicolazzi della FAI, e poi seguito il percorso che si
è concluso al Germinal con l'ormai tradizionale bicchierata. Tutti
ovviamente non sono potuti salire nel pur capace salone, ma in poco più
di un'ora le provviste approntate dal comitato organizzatore sono andate
esaurite.
Particolarmente sentita è stata la presenza (e temporanea assenza) del
compagno Goliardo Fiaschi, che dal giorno della sua scarcerazione nel 1974
è stato fra i principali animatori della manifestazione e che quest'anno
ha dovuto assistervi dall'esterno, ancora ricoverato come si trova in ospedale
dopo la parentesi di miglioramento che aveva avuto a fine anno.
Accolto con particolare simpatia è stato in manifesto (vada bozzetto)
che rappresenta il sole nascente sulla parte di Apuane che si vedono
approssimandosi a Carrara, dal quartiere di S. Martino, eseguito ad opera di
una studentessa dell'Accademia locale.
L'incaricato
Ragusa: primo maggio anarchico
Si è svolto, come di consuetudine, il Primo Maggio anarchico a
Ibla, nel quartiere barocco di Ragusa. I temi portanti della giornata hanno
riguardato i problemi del lavoro, contro il massacro dei diritti sociali dei
lavoratori da parte di governo, Confindustria e Cgil-Cisl-Uil e sul
boicottaggio dei referendum dei radicali; il problema dell'immigrazione, contro
le leggi razziste, la chiusura dei centri di detenzione e l'apertura delle
frontiere; altro tema della giornata è stato l'anticlericalismo e il
giubileo.
Quest'anno, a differenza degli altri anni, l'appuntamento non si è
svolto all'interno del giardino pubblico, da poco ristrutturato, ma nello
spazio antistante, per una autorizzazione negata all'ultimo momento per motivi
di salvaguardia ambientale. La cosa non ha scoraggiato i compagni, giunti
numerosi da più parti della Sicilia, né i curiosi e i
simpatizzanti che per tutta la giornata hanno avuto modo di partecipare alle
varie iniziative, alle mostre, agli stand e ad un dibattito dal titolo "Di
fronte all'attacco ai lavoratori con la concertazione e con il referendum,
quale risposta dalla base, quale autorganizzazione?". Nello spazio dedicato ai
comizi sono intervenuti il compagno Rosario Arestia con un intervento sulle
pensioni sociali, il compagno Giacomo Schembari con un intervento su
globalizzazione e lavoro e il compagno Pippo Gurrieri che ha approfondito i
temi portanti dell'intera giornata. A partire dalle ore 21, nello spazio
dedicato ai concerti, si sono esibiti i Nakaria gruppo di Catania che ha
suonato musiche dei Balcani, Celtiche e mediorientali e il Gez Trio di Modica
con un repertorio di classici blues.
A tutti l'invito di partecipare sempre più numerosi all'appuntamento
già fissato per il Primo Maggio 2001.
G.S.
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