![]() Da "Umanità Nova" n.17 del 14 maggio 2000 Ricordando...Anita Taggiasco Apprendiamo della scomparsa avvenuta a Perinaldo (IM) il 9 aprile della compagna Anita Taggiasco. Aveva 91 anni, essendo nata a San remo il 22 settembre 1908. Negli anni 50 aveva collaborato con il Comitato Pro Vittime Politiche della FAI. Ai funerali, svoltisi in forma laica ed alla presenza di numerosi compagni Enrico Adler ha ricordato la figura e l'impegno militante di Anita, che, con lucida intelligenza e profonda umanità si è battuta per la realizzazione di una società fondata sull'eguaglianza e sulla libertà. La cugina Gabriella Lantero ha recitato un poema dedicato ad Anita da Libereso Guglielmi e la compagna Germana Rossi ha concluso citando un verso del poeta Seborga. Siamo vicini al dolore del figlio il compagno Pietro Ferrua, uno dei primi obiettori di coscienza al servizio militare nell'Italia del dopoguerra. Red. To
Ad oltre un anno dalla scomparsa, avvenuta il 19 febbraio 1999, il periodico anarcosindacalista francese Combat Syndicaliste, ne pubblica un ritratto, desunto da un più lungo documento a firma de "i suoi amici di Tolosa", che riproduciamo. (trad. A.)
"Non ho più la forza di mantenere acceso il lumicino, ma la mia coscienza resta intatta. Altri rimangono che condividono la sostanza della mia speranza: Per un mondo migliore, non per il migliore dei mondi." Nata a Saragozza il 3 marzo 1914, Maria avrebbe vissuto la storia fino in fondo... Osare pensare e vivere il sogno rivoluzionario nella Spagna del 1936-37, una rivoluzione che essa ha difeso armi alla mano sul fronte d'Aragona. Dopo la vittoria dei fascisti, l'esilio la separa da sua figlia. Trova "rifugio" nelle grinfie dello stato francese e con migliaia di altri come lei inaugurerà il campo di concentramento del Tarn. Riesce però a fuggire e raggiunge il suo compagno e marito Angel nel "maquis". Questi resterà ucciso nell'agosto del '44 su una strada dell'Alta Garonna, mitragliato mentre con tre altri spagnoli membri della CNT si accingeva a far saltare un ponte nei pressi di Ondes. Con la liberazione Maria si installa a Tolosa battendosi al fianco di quelli che come Sabatè hanno continuato la lotta armata contro il Caudillo, dalle Gioventù Libertarie all'AIT, passando per la CNT e i gruppi di azione autonoma ed il CRAS, il centro di archivi di cui è rimasta presidente a vita. Una donna sempre impegnata, che alla lotta dava il cuore e la voce, che ha mantenuto la sua porta aperta fin negli ultimi anni agli attivisti del MIL, dei GARI, ai ribelli sociali, a quelli che uscivano di prigione ed ai fuggitivi. La sua partenza ha lasciato un vuoto nei compagni che l'hanno tenuta per mano nel suo ultimo viaggio "al mare", via sversamento delle ceneri nella turbolenta Garonna.
|
Redazione: fat@inrete.it
Web: uenne@ecn.org